di A.B. Simpson – “tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:13). – La traduzione letterale di questa frase è, “tutte le cose sono nude e scoperte (come la gola della vittima che sta per essere uccisa)”. Questa è la forza delle parole greche. La figura è quella di un atleta nel Colosseo che ha combattuto al meglio nell’arena, e alla fine è caduto ai piedi del suo avversario, disarmato, malridotto e indifeso. Lì giace, non più in grado di sferrare un solo colpo, o sollevare il suo braccio. E’ “nudo e scoperto”, inerme e impotente, e non c’è più nulla da fare per lui, ma giace ai piedi del suo avversario e alza le braccia per trovare misericordia.
Ora, questa è la posizione nella quale Dio vuole portarci, quella in cui cessiamo di lottare e di tentare di auto-difenderci o di auto-migliorarci, e ci affidiamo impotenti alla misericordia di Dio. Questa è l’unica speranza per il peccatore, e quando lui giace così ai piedi della misericordia, Gesù è pronto a sollevarlo e dargli gratuitamente la salvezza che è disponibile per tutti.
Questo, anche, è il grande bisogno del cristiano che è alla ricerca di un vita più alta e più profonda, per giungere ad una piena realizzazione della propria incapacità e impotenza, e di giacere, nudo e scoperto ai piedi di Gesù.
Fonte: http://www.chiesadiroma.it/d
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