di F.B. MEYER | Il SIGNORE, per amore del suo grande nome, non abbandonerà il suo popolo, poiché è piaciuto al SIGNORE di fare di voi il suo popolo. (1 Samuele 12:22)
La certezza della nostra salvezza si basa sul carattere di Dio. Mosè, anni prima, aveva supplicato che Dio non distruggesse o abbandonasse Israele, perché gli Egiziani e gli altri popoli avrebbero potuto dire che Egli non era in grado di realizzare il suo piano, o che Egli era incostante e mutevole. “Che farai per il tuo grande nome?” Samuele usa lo stesso argomento. Possiamo avvalercene anche noi per il nostro conforto.
Dio sapeva ciò che eravamo, conosceva la nostra debolezza, la nostra fragilità, e la nostra instabilità prima di fermarci e portarci a Lui. Parlando alla maniera degli uomini, potremmo dire calcolò il costo. Ritenne che le sue risorse erano sufficienti a salvarci dai nostri nemici, preservandoci da ogni caduta e portandoci davanti alla presenza della sua gloria senza macchia e con grande gioia. Egli da sempre sapeva quanta pazienza, compassione, consolazione, e tenerezza, avrebbe dovuto avere con noi. Eppure gli piacque fare di noi il Suo popolo. Non può, pertanto, ora tornate indietro dal suo proposito, altrimenti sembrerebbe che siano sorte difficoltà che Egli non aveva previsto, o che non è stato in grado di affrontare come aveva previsto. Che pensiero assurdo! Nel primo caso sarebbe un insulto alla Sua onniscienza, dall’altro, alla Sua onnipotenza.
Ogni figlio di Dio può appropriarsi della promessa di grazia fatta a Giosuè: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò.” Per i miseri ed i bisognosi Egli dice: “Io, il Dio d’Israele, non li abbandonerò.”
Da: Chiesadiroma.it/
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