Una giovane mamma cristiana è riuscita a sfuggire ai terroristi, dopo aver rifiutato di convertirsi all’islam. Questa è la sua storia. «Quando i terroristi sono entrati in ospedale e mi hanno rapita, ero incinta. Mia figlia è nata in un campo di Boko Haram».
La giovane mamma cristiana è riuscita a scappare e ora si trova in un campo per rifugiati nel nord della Nigeria. Come tanti altri, ha la sua storia di paura da raccontare, ma preferisce non rivelare il suo nome e la città di provenienza quando si presenta davanti alle telecamere della Bbc.
«NON HO ABIURATO». «Ho partorito una settimana dopo essere stata rapita – dice la mamma, mentre stringe tra le braccia la figlia – e appena quattro giorni dopo sono stata trasferita in un’altra città, al centro di quello che loro chiamano “califfato“». Qui due giovani miliziani «mi hanno ordinato di convertirmi all’islam, ma io mi sono rifiutata. Allora mi hanno detto che se non mi fossi convertita, mi avrebbero uccisa. Altrimenti mi avrebbero portata nella casa di un musulmano e fatta sposare con lui. Io ho risposto che non avevo alcuna intenzione di abiurare e grazie al cielo, prima che mi uccidessero, due miliziani anziani sono intervenuti e li hanno fermati». Quando una delle donne che si trovava in prigionia con lei ha tentato la fuga, la mamma l’ha seguita: «Lei ha scavalcato un muro. Poi le ho passato la mia bambina e ho scavalcato anch’io».
«MI HANNO TAGLIATO LA MANO». Anche un uomo si ferma a parlare, accarezzandosi la mano mozzata: «Mi hanno tagliato la mano con il taglierino», dice, mostrando il moncherino sinistro. «Sono arrivati come cacciatori. Erano una quarantina, nascosti dietro ai cespugli. Uno di loro mi si è presentato davanti e ha gridato: “Sei finito”. Poi mi ha tagliato la mano, ha fatto un passo indietro e ha cominciato a sparare in aria. Ma non mi ha ucciso».
CONTRO L’EDUCAZIONE OCCIDENTALE. Pochi sono stati fortunati come lui. Nel solo mese di novembre i terroristi di Boko Haram, che significa “l’educazione occidentale è peccato”, hanno ucciso 801 persone in oltre 30 attacchi. Gli islamisti compiono attentati soprattutto nel nord della Nigeria, prendendo di mira sia cristiani sia musulmani, e hanno già conquistato numerose città, nel tentativo di accerchiare Maiduguri, la capitale dello Stato settentrionale di Borno.
Come ha dichiarato all’emittente inglese un insegnante che ha deciso di propagandare l’ideologia dei terroristi: «Ci sono tante idee nell’educazione occidentale che sono contro l’islam. Ecco perché mi sono unito a loro. Voglio morire in questa ideologia. Allah dice: “Combatti coloro che ti combattono”. Non conta se sei musulmano o non musulmano: se sei un nemico, noi arriveremo e ti attaccheremo».
«PRIMA ARRIVANO LE SPIE». Quando Boko Haram decide di attaccare, segue una strategia precisa. E troppo spesso i nigeriani vengono lasciati soli dall’esercito, come testimonia un uomo che ha fronteggiato un attacco dei terroristi ed è sopravvissuto: «Loro fanno sempre un piano prima di attaccare. Prima mandano nel villaggio degli uomini, delle spie, poi arrivano. Salgono in tre su una motocicletta. Da noi sono arrivati con circa 25 moto: hanno bruciato le nostre chiese, hanno bruciato i nostri negozi e il governo non ci ha dato alcun aiuto. Nessuno è intervenuto».
Leone Grotti
Tratto da: http://www.tempi.it/
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