Rapimento e rilascio
“Centinaia di studenti sono scomparsi dopo che un gruppo di uomini armati ha attaccato la scuola”, queste le parole dette da un portavoce della polizia, in riferimento al rapimento di circa 350 studenti da una scuola secondaria maschile, avvenuto lo scorso 11 dicembre a Kankara, città dello stato di Katsina, nel nord della Nigeria. Tra i rapiti si contavano alcuni cristiani.
“Quanto accaduto a Katsina è stato fatto per promuovere l’islam e per scoraggiare le pratiche anti-islamiche, poiché l’educazione occidentale non è un modello permesso da Allah e dal suo santo profeta”, recitava la rivendicazione via messaggio audio di un uomo identificatosi come Abubakar Shekau, leader di Boko Haram. Tuttavia, la mancanza di prove video ha portato, sin da subito, dubbi riguardo al reale coinvolgimento di Boko Haram con quanto accaduto.
6 giorni dopo, la buona notizia: 344 ragazzi sono stati rilasciati dal vicino stato di Zamfara.
“La maggior parte dei ragazzi è stata tratta in salvo, ma non ci sono tutti”, ha dichiarato Aminu Bello Masari, governatore dello stato di Katsina, all’agenzia di stampa britannica Reuters lo scorso 17 dicembre.
L’incontro con Porte Aperte
È di ieri la notizia che, durante una consegna di aiuti umanitari in alcune zone dello Stato di Katsina, Porte Aperte è stata in grado di raggiungere 4 dei ragazzi rapiti e le loro famiglie cristiane.
“I genitori sono molto grati per la nostra visita, per l’aiuto concreto ricevuto e per le Bibbie per ragazzi che abbiamo dato loro”, ci ha riferito Hanna*, nostra collaboratrice.
La violenza dilaga in Nigeria
Lo scorso 26 dicembre, Boko Haram ha attaccato diversi villaggi nello stato di Borno, a nord del Paese. Molti cristiani sono stati costretti alla fuga per motivi di sicurezza.
“Non conosciamo con esattezza il numero delle vittime, ma ci aspettiamo che sia alto. Più di 5 comunità sono state colpite contemporaneamente”, ha riferito un nostro collaboratore locale.
“Boko Haram ha attaccato il villaggio di Pemi (a maggioranza cristiana) uccidendo 7 persone e rapendone altre 7, tra cui un pastore”, ha riportato ai microfoni della CNN Kachallah Usman, segretario del governo di Chibok, città a 20 Km da Pemi dove, nel 2014, 300 studentesse cristiane sono state rapite da una scuola, delle quali non si hanno notizie per circa 100 di loro.
Tra i villaggi che hanno subito gli attacchi figurano Garkida, Shaffa e Tashin Alade.
https://www.porteaperteitalia.org/nigeria-bibbie-e-aiuti-a-4-giovani-cristiani-rapiti/
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