Niger, 35 migranti morti di sete nel deserto …ma nel mondo sono molti di più quelli che periscono per sete spirituale!

5Uno dei due camion su cui viaggiavano si è bloccato nel Sahara: solo 19 si sono salvati raggiungendo a piedi una cittadina. Ma la maggior parte, tra cui donne e bambini, non ce l’ha fatta. Erano diretti in Algeria, da dove speravano di raggiungere l’Europa.Tragedia della disperazione in Niger.

Una sessantina di migranti, compresi donne e bambini, si era messo in viaggio per attraversare clandestinamente la frontiera con l’Algeria e da lì raggiungere l’Europa, quando uno dei due camion su cui viaggiavano si è rotto. L’altro camion, scarico, è ripartito in cerca di aiuti. Ma intanto si è consumata la tragedia. Solo 19 si sono salvati.

Il fatto risale al 15 ottobre, quando secondo testimoni “una sessantina di migranti” era partiti da Arlit, nel nord del Niger, a bordo di due camion. Uno dei mezzi si è bloccato per un guasto e l’altro, senza nessuno a bordo, è partito per cercare pezzi di ricambio e tentare una possibile riparazione del guasto. I migranti rimasti a piedi si sono divisi in piccoli gruppi “alla ricerca di un’oasi”, hanno riferito i superstiti, ma solo “alcuni sono riusciti ad arrivare ad Arlit e avvisare l’esercito”.

Gli altri, almeno 35 persone, sono morti di sete: lo ha riferito Rhissa Feltou, sindaco di Agadez, la principale città nel nord del Niger. La gran parte “erano donne e adolescenti” e i cadaveri di due donne e tre adolescenti “sono stati individuati lungo la strada”, ha detto il sindaco di Arlit.

Secondo il responsabile della Ong Synergie, Azaoua Mamane, nel gruppo di migranti in cerca di un futuro migliore “c’erano famiglie intere, per questo c’erano tante donne e bambini”. (Fonte)

C’è in questo mondo, ancora, chi muore di sete  d’acqua, ma per lo più, c’è una stramaggioranza di persone, invece, che muore di una sete spirituale.

O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba. Di te è assetata l`anima mia. Salmo 63:1 – Gesù esclamò: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva”. Giov. 7:37

Le parole del secondo versetto di oggi sono state pronunciate da Gesù davanti a una grande folla durante una festa religiosa a Gerusalemme.
Il Salvatore del mondo portava allora, come fa ancora oggi, la buona notizia dellasalvezza.
Lettori, forse sentite una sete che non riuscite ad estinguere, sete di pace, d’amore, di sicurezza.
È proprio a voi che questo appello del Signore è rivolto.
Un giorno, a una donna insoddisfatta della propria vita il Signore ha detto: “Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete”; ed essa ha risposto: “Dammi di quest’acqua, affinchè io non abbia più sete” (Giovanni 4:15).

Aveva bisogno di ricevere il “dono di Dio”, di conoscere Colui che aveva dimostrato di sapere tutto della sua vita disordinata. Allora, non potendo nascondere nulla, è stata costretta a riconoscere la vera ragione della sua sete spirituale: aveva peccato! Dopo quell’incontro è corsa a dire agli abitanti della sua città: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?” (4:28-29).

Riconoscere davanti a Dio i propri peccati e confessarli è andare alla sorgente dell’acqua di vita. Credere al suo sacrificio che cancella i peccati è bere di quell’acqua, e la coscienza è purificata. A tutti quelli che confidano in Lui, Gesù Cristo dà la vita eterna, la gioia e la pace.
Leggi la Parola di Dio, la Bibbia. Sarai nutrito, ristorato. Il re Davide diceva: “L’anima mia si lega a te per seguirti” (Salmo 63:1,5,8).

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