In questo caso, la beffa è una cosa molto buona, assolutamente straordinaria.
In questo caso, la diffusione della notizia e del relativo video mette in luce la giusta utilità dei Social Network e rende merito a Nicholas Winton, un britannico di origine ebrea.
L’uomo, morto solo qualche anno fa (precisamente nel 2015, all’età di 106 anni), ha serbato per 50 lunghi anni un grande segreto, nel suo cuore.
Nessuno conosceva il suo passato, non quello relativo agli anni della seconda guerra mondiale, nemmeno la moglie Greta.
Nel 1988, proprio la donna che aveva condiviso con lui tutta la vita, scoprì cosa avesse tenuto nascosto. Ritrovò, infatti, un album, datato 1939, che conteneva foto e nomi di centinaia di bambini.
Non ci mise molto a comprendere cosa fosse successo: suo marito, in quell’anno, aveva proprio beffato Hilter!
In un momento così tragico per l’umanità intera, in cui i campi di concentramento nazisti divenivano l’ultima meta di tanti ebrei e non solo, Winton, nel silenzio e nel nascondimento, si era recato a Praga, con l’intento di far trasferire in Gran Bretagna tutti i bambini ebrei che poteva salvare da morte certa.
Riuscì ad organizzare 8 treni, ospitanti 669 bambini, mentre Hitler invadeva la Cecoslovacchia.
Alle stazioni britanniche, inoltre, Winton aveva fatto in modo che ci fossero delle famiglie adottive, che accogliessero amorevolmente quelle creature.
Grazie a lui e a quel coraggiosissimo gesto, ben 669 bambini, altrimenti destinati ai forni crematori, ebbero la possibilità di diventare adulti, mentre i loro genitori venivano trucidati nei lager.
Quando Greta scoprì i fatti, diede l’album ad un giornalista. Venne così organizzata una trasmissione televisiva, a cui Winton fu invitato, ignaro di ogni cosa.
Non sapeva, infatti, né il motivo della convocazione, né che tra il pubblico si nascondessero alcuni di quei bambini, oramai adulti: erano li per ringraziarlo, per dirgli che lui, come pochi, aveva avuto il cuore di rischiare la propria vita per salvarne altre.
Davanti a Winton, quella sera, c’era il frutto della sua generosità, uomini e donne che avevano potuto dare una discendenza alle vittime innocenti, sacrificate da Hitler.
Winton aveva regalato loro un futuro.
Nessuno dimenticherà la mostruosità di quegli anni di guerra, ma nemmeno gli uomini come Winton devono passare inosservati. Il suo esempio serva, anzi, per cambiare ogni sofferenza in speranza; il video di quella sera, in cui si celebrò la vittoria della vita sulla morte, ricordi a tutti che il male è certamente possibile, ma il bene deve esserlo di più.
Nel 2010, Nicholas Winton fu nominato “Eroe Britannico dell’Olocausto”.
Quell’uomo così caritatevole, nonostante sia stato artefice di un progetto che altri neppure concepirono, purtroppo, per tutta la vita, si è rammaricato degli altri treni che sarebbero potuti partire da Praga verso la salvezza, ma che furono bloccati dalla chiusura delle frontiere, ordinata dal dittatore tedesco. E’ documentato, infatti, che un treno con 250 bambini, pronti alla partenza, scomparve nel nulla, il 3 Settembre di quello stesso anno. Un solo giorno di anticipo sarebbe bastato, perché si salvassero anche loro.
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