La teoria del Big Bang non solo ha affascinato molti alunni, ma è sempre stata proposta come una spiegazione scientifica dell’origine dell’Universo e, contemporaneamente, una sorta di ridicolizzandone della mano di Dio nella creazione del tutto. L’Università di Alberta pubblica adesso una sconvolgente scoperta…
Molti dei nostri alunni sono stati allevati nella culla della teoria del Big Bang, dell’esplosione primordiale dalla quale è scaturita tutta la vita, i pianeti e le stelle così come noi le conosciamo. Per chi non lo sapesse esattamente, la teoria del Big Bang è figlia di George Lamaitre, prete gesuita, in seguito introdotta nel 1929 da Edwin Hubble, il quale sostenne che doveva esserci stato un istante nel tempo che fu nel quale l’intero universo fosse un singolo punto nello spazio. In seguito ad una violenta esplosione, (BANG), grande, (BIG) è nato l’universo così come noi lo conosciamo e che risulta essere in continua espansione. Questa esplosione, inoltre, calcolando l’inizio di questo grande botto circa 13,8 bilioni di anni or sono, nasce anche dalla Teoria della relatività di Albert Einstein. Adesso che da alunni magari siamo un po’ cresciuti, la scienza scopre che in effetti non c’è stato un Big Bang… anzi, non c’è stato nessun Bang neanche “mini”, figuriamoci “big”.
Lo studio di cui vi stiamo rendendo partecipi è a firma di alcuni studiosi dell’Università di Alberta, in Lethbridge, Canada.[…] Uno degli autori dello studio, Saurya Das, afferma esplicitamente che “…l’età dell’universo potrebbe essere infinita”. Se l’Età dell’universo è infinita, allora non deve esserci stata nessuna esplosione ne nessuna espansione della materia prima molto densamente collassata come sosteneva Hubble e che tutt’ora viene appoggiata dalla NASA.
Questo studio poggia sia sull’ipotesi che non vi sia stato un inizio per l’universo, e secondo che in realtà noi dovremmo drenare maggiore informazione dallo studio e dall’esame della cosiddetta materia oscura, della quale poco sappiamo e che rimane sempre qualcosa di misterioso ma che fonda la maggior parte dell’universo. In realtà le due teorie più in voga al momento, e cioè quella del quanto meccanico e della relatività generale, falliscono entrambe nel riuscire a spiegare la materia oscura. Anzi, proprio l’equazione di Albert Einsten, contiene dei “vuoti” e, come sostengono diversi altri studiosi, non può essere davvero utilizzata per fondare il concetto di Big Bang. Uno degli esperti più autorevoli a negare la pregnanza della teoria dell’equazione di Einstein è il dottor Brandenberger, cosmologista teoretico dell’Università di Montreal, McGill. Proprio quest’ultimo, ha apertamente dichiarato al LiveScience che “non abbiamo davvero il diritto di sostenere che l’universo sia cominciato dal Big Bang”.
Ma allora, viene da chiedersi cosa hanno trovato di nuovo questi ricercatori dell’Università di Alberta? Da quello che emerge, hanno rispolverato vecchie concezioni, abbandonate dalla Scienza, e hanno potuto scoprire qualcosa che appariva in realtà già palese ai loro occhi. Riprendendo alcune vecchie metodologie di visualizzazione del quantum meccanico, sono stati in condizione di calcolare la traiettoria di una particella. E, dopo avere applicata questa forma più vecchia del quantum meccanico all’equazione della teoria di Einstein, hanno potuto osservare cosa è successo nei tempi che furono.
“Un modo per testare la teoria è guardare come la materia oscura è distribuita nell’universo e vedere se combacia con le proprietà dei superfluidi proposti… Se i nostri risultati con questi ultimi, anche approssimativamente, questo è grande!” ha sostenuto Das al LiveScience. Per coloro che vogliono saperne di più, possono collegarsi al sito:
Fonte: http://www.sciencedirect.com / http://www.accademiajeshuaeuropa.it/
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