Al momento l’infezione si è propagata nella sola città di Biratnagar, dove si stima che almeno un membro a famiglia abbia contratto il virus. All’origine dell’epidemia vi sarebbe un carico d’acqua inquinata distribuita dal governo come potabile.
Kathmandu (AsiaNews) – È allarme epatite E in Nepal: a oggi sono stati confermati almeno nove morti, 80 persone in condizioni critiche e più di 6mila casi di contagio nella sola città di Biratnagar, nella zona orientale del Paese. L’improvvisa epidemia è esplosa circa due settimane fa, dopo che il governo ha distribuito acqua contaminata. Il ministero della Salute ha tentato di rassicurare la popolazione, ma i medici accusano le autorità di non fare abbastanza.
Intanto, le persone hanno iniziato ad assediare centri sanitari, cliniche e ospedali per controllare di non aver contratto il virus. Negli ultimi 15 giorni tra le 400 e le 500 persone hanno chiesto di fare check-up completi, ma il governo non ha fornito alcun sostegno finanziario alle strutture per condurre gli esami.
Secondo Mahananda Mishra, presidente della Nepal Medical Association Koshi Zonal, almeno un membro a famiglia nell’area di Biratnahar ha contratto il virus e per questo la situazione potrebbe peggiorare “se il ministero della Salute non manderà squadre speciali con medicine e medici specializzati”.
Fonti locali denunciano che l’epidemia è stata portata dall’acqua distribuita dalla Nepal Water Supply Corporation, che dai test risulta inquinata. Per gli esperti è “imbarazzante” che il governo venda acqua che uccide la popolazione.
L’epatite E è un’infezione epatica causata dal virus HEV. La trasmissione si verifica per via fecale-orale e l’infezione si trasmette in condizione igieniche scarse, soprattutto attraverso acqua contaminata. Il Nepal è il secondo Paese al mondo per risorse idriche. Tuttavia fatica a portare acqua pulita nelle città, dove spesso i tubi della rete fognaria confluiscono con quelli di acqua potabile.
Fonte: http://www.asianews.it/
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