Nepal, giovani lasciate morire di parto per rispettare le tradizioni dei villaggi

images (2)Nei distretti del Nepal occidentale la principale causa di morte è ancora il parto. Le radicate tradizioni buddiste e indù vietano alle donne di andare in ospedale. I neonati vengono alla luce dentro stalle buie. Una giovane racconta all’agenzia di stampa missionaria  AsiaNews la sua drammatica esperienza.

Kathmandu – Costrette a partorire dentro una stalla insieme agli animali, centinaia di donne dei distretti occidentali del Nepal rischiano la vita e spesso muoiono per dare alla luce un figlio. Nei villaggi la principale causa di decesso è ancora il parto. Negli ultimi giorni e nel solo distretto di Baitadi sono morte tre giovani per complicazioni durante il travaglio.

Un esempio di questa situazione è il villaggio di Bicchiya Gumba del distretto Bajura, dove la popolazione (di religione buddista) non conosce neanche il termine “ospedale” e per curare qualsiasi malattia si rivolge al santone locale. L’ospedale più vicino dista una giornata e mezza di cammino, ma per raggiungerlo vi sono solo piccolo sentieri.

Chhamu Thapa, giovane di 31 anni, racconta ad AsiaNews come è avvenuto il parto del suo bambino: “Quando è venuto il momento di partorire, mi hanno portato in un edificio vicino a casa. Ero terrorizzata. La mia famiglia aveva informato tutto il villaggio. Molte donne sono entrate nella stanza e mi hanno trascinato dentro la stalla. Mi hanno legato mani e piedi con una corda a un palo e hanno iniziato spingere il mio ventre. Dopo ore di dolore è nato mio figlio”. “Non abbiamo mai visto un ospedale – aggiunge la donna – la nostra comunità impedisce alle donne gravide di andarci”.

Thapa spiega che nel villaggio tutto si basa sulle antiche pratiche degli antenati: “Le donne che hanno partorito e i loro figli devono attendere 13 giorni prima di poter uscire dalla stalla, dove restano soli e al buio. Passato il periodo un santone entra nella stanza spruzzando dell’acqua sacra per purificarci. Solo dopo questo rito possiamo ritornare nella nostra casa”.

Pemba Lama, un anziano del villaggio, è sorpreso quando gli si chiede cos’è un ospedale: “Non so cosa volete intendere con ospedale. Noi curiamo tutte le malattie qui, nel villaggio, e non abbiamo bisogno di andare in nessun altro posto”. L’uomo sottolinea che “ogni anno diverse persone muoiono nel nostro villaggio, ma solo perché gli dei erano adirati con loro”. Riguardo alle donne in stato di gravidanza, Pemba Lama conferma che “molte di loro vengono trovate morte nella stalla, ma probabilmente avevano commesso un peccato molto grave”.

Il governo nepalese tenta da anni di porre fine alle pratiche tradizionali che possono causare gravi danni alla salute. Madhav Poudel, portavoce del ministero della Salute, sostiene che il suo ufficio “sta facendo del suo meglio, ma le risorse sono limitate. Qualsiasi persona trovata a maltrattare una donna perché considerata intoccabile viene condotto davanti a un tribunale e colpito”. Tuttavia per stessa ammissione del funzionario nei villaggi vi è molta omertà e nessuno denuncia questi soprusi.

Fonte: Asianews.it


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