Il 15 giugno, il pastore Mohan Das* stava celebrando una funzione religiosa nella provincia di Madhesh, in Nepal, quando un gruppo estremista indù noto come Hindu Samrat Sena ha interrotto l’incontro. La folla ha accusato Mohan di forzare le persone a convertirsi al cristianesimo. Il pastore ha rifiutato le accuse affermando di aver soltanto “parlato della salvezza” alle persone, ma è stato schiaffeggiato e preso a calci. I membri della chiesa si sono alzati per difenderlo, ma il gruppo li ha minacciati, ha sequestrato le bibbie e distrutto gli strumenti musicali.
Un membro di chiesa ha chiamato la polizia, che è intervenuta facendo restituire le bibbie e portando gli aggressori alla vicina stazione di polizia. Anche il pastore si è recato sul posto per difendersi dalle accuse portate avanti dagli aggressori.
Il 19 giugno, la Christian Society ha presentato una lettera chiedendo al governo locale di garantire la sicurezza e intraprendere un’azione contro gli aggressori, ma il governo è riluttante a dare seguito a tale richiesta. Le autorità governative locali hanno chiesto al pastore di interrompere le funzioni religiose per alcuni mesi. Tuttavia, il pastore Mohan è disposto a correre dei rischi continuando regolarmente le attività e chiede di pregare per la sicurezza della sua famiglia e dei membri della chiesa, oltre che per la vita degli aggressori.
Mina Rai*, partner locale di Porte Aperte/Open Doors, afferma che la situazione per i cristiani in Nepal, in particolare nella provincia di Madhesh, è in peggioramento, poiché sono costantemente presi di mira dai gruppi fondamentalisti indù.
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