Neonato buttato nella spazzatura: aveva ancora il cordone ombelicale attaccato

bambino-abbandonato-spazzatura-300x225di Biagio Chiariello | Aveva ancora con il cordone ombelicale attaccato, il piccolino gettato in un cassonetto a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. A trovarlo è stata una donna che era andata a buttare l’immondizia.

E’ stato ritrovato con il cordone ombelicale ancora attaccato, chiuso in un sacchetto, in un cassonetto dell’immondizia in pieno centro a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. Il neonato era stato abbandonato dalla mamma a poche ore dal parto. Ma è riuscito miracolosamente a salvarsi. A trovarlo è stata una donna che era andata a gettare la spazzatura: lei stessa lo ha consegnato nelle mani del personale del Suem 118. I fatti sono avvenuti ieri sera in via Cavin di Sala all’incrocio con via Trieste. Erano le 20.40 quando la donna è uscita per buttare l’immondizia all’isola ecologica e ha sentito quel pianto provenire dal bidone. Inizialmente ha pensato fosse un gatto, ma i lamenti erano molto insistenti.

Erano infatti quelli di un bimbo appena nato. Un maschietto di carnagione chiara, spiega La Nuova Venezia. “La donna non credeva ai suoi occhi. Un momento di comprensibile smarrimento, poi la decisione d’istinto: prendere quel piccolo e portarlo al sicuro, a casa, e intanto chiamare i soccorsi” si legge sul quotidiano. “Ed è così che in pochi minuti a Santa Maria di Sala sono arrivati l’ambulanza e i carabinieri. Il piccolo è stato preso in consegna dal personale del 118 e portato in Ostetricia all’ospedale di Mirano. Nel corso della nottata è stato sottoposto ai primi accertamenti: da quanto appreso, le sue condizioni sarebbero buone” scrive ancora il giornale locale. Ora sono state subito avviate le indagini per risalire alla madre. E’ già stata diramata agli ospedali della zona una nota che chiede di segnalare l’eventuale accesso al pronto soccorso di donne con emorragie da parto, ma al momento non ci sarebbero riscontri.

Il piccolo, che è stato chiamato Attilio, “è in buone condizioni generali ed ha già assunto un primo pasto di latte”: è tranquillizzante il primo bollettino diffuso dall’Ulss 13. Don Paolo Cecchetto, parroco di Santa Maria di Sala, ha spiegato che se il piccolo ora è ancora vivo, lo si deve in parte al fatto che la chiavetta del bidone della spazzatura si è inceppata. “È stata una mia parrocchiana madre di due bambini – spiega – a notare in serata il piccolo in modo fortuito”. La donna era andata appunto a buttare l’immondizia, quando si è accorta del problema alla chiave: questo incidente le ha dato il tempo di notare il sacchetto da cui provenivano dei vagiti. Lì dentro c’era il neonato. Tratto da: www.fanpage.it/

L’unione sessuale fra un uomo e una donna è molto più di un’espressione di amore e di piacere coniugale, anche se queste sono cose molto importanti e reali. Questa unione in realtà implica anche la possibile presenza di Dio stesso, visto che si tratta di un atto con cui si crea una nuova persona destinata all’eternità! Non c’è da stupirsi, quindi, se la Bibbia definisce sempre il matrimonio e il concepimento come qualcosa di sacro e si ci mette sempre in guardia contro l’adulterio, la fornicazione o qualsiasi altra deviazione e perversione sessuale.

Ovviamente noi sappiamo pochissimo riguardo alla natura della nostra consapevolezza personale di un neonato, perché nessuno di noi può ricordare la propria nascita o gli eventi del primo anno di vita. Senza dubbio, però, un neonato entro certi limiti possiede consapevolezza e le sue esperienze possono avere un effetto profondo nella sua vita futura. Perché, dunque, questo non potrebbe essere vero anche per la sua vita trascorsa nel grembo della madre?

Nella Bibbia c’è qualche accenno in questo senso. Prima che Rebecca desse alla luce i gemelli Giacobbe ed Esaù, i bambini si urtavano nel suo seno perché, come disse l’Eterno: ” Due nazioni sono nel tuo seno… Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro (Genesi 25:22-23). Nello stesso modo, quando la vergine Maria, non appena si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo (Matteo 1:18), andò a trovare sua cugina Elisabetta, ripiena di Spirito Santo, disse a Maria: ” …non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo” (Luca 1:41-44).

In considerazione del fatto che Dio stesso conferma questi due importanti esempi di consapevolezza prenatale, non possiamo limitarci a considerarli come puri e semplici modi di dire: “Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa in seno alla donna incinta, così non conosci l’opera di Dio, che fa tutto” (Ecclesiaste 11:5).

Di conseguenza, ci sono valide ragioni di credere, e non ci sono motivi per dubitarne, che ogni individuo diventa una persona completa fatta di corpo, anima e spirito, non appena viene concepito. Che viva o meno oltre l’infanzia, o non sopravviva neanche alla nascita, ogni individuo ha spirito eterno che vivrà per sempre.

Considerando questo, la crescita improvvisa di aborti legali a cui assistiamo oggi è molto preoccupante. A prescindere dai cambiamenti che potrebbero verificarsi nella procedura legale e medica, agli occhi di Dio l’aborto è pur sempre un omicidio. I genitori, i sostenitori dell’aborto e tutti quelli che negano a un neonato indifeso il suo diritto di vedere il mondo fuori dal grembo materno un giorno dovranno affrontarlo davanti al trono di Dio.

Martyn Clark

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook