Nella mia angoscia invocai il Signore (Salmo 18:6)

Talvolta ci capita di trovarci in situazioni nella quale “andiamo nel panico”. La prima reazione è telefonare a qualcuno che, secondo noi, sia in grado di darci consiglio giusto. Ma, leggendo i Salmi, ci rendiamo conto che spesso abbiamo bisogno di aiuto che nessun mortale può darci.

Nel Salmo 18 Davide era in grande pericolo. Spaventato, vicino alla morte e in angoscia, gridò al Signore. Egli poteva dire: “Ti amo, o Signore” perché sapeva che Dio era una rocca, una fortezza, il suo Salvatore (vv1-2), era il suo scudo, la sua salvezza è la sua fortezza. Forse non possiamo capire appieno la lode di Davide perché non abbiamo mai vissuto in prima persona l’aiuto di Dio.

Forse siamo abituati a prendere in mano il telefono prima di andare a Dio per avere consigli e aiuto. Certo, Dio mette delle persone nella nostra vita per darci aiuto e conforto. Ma ricordiamoci di pregare. Dio ci ascolta. E, come cantò Davide: “Egli udì la mia voce dal suo tempio, il mio grido giunse a Lui, ai suoi orecchi” (v.6).

La prossima volta che prendiamo in mano il telefono, ricordiamoci anche di pregare.

La Parola

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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