Un microfono, un libro, un volto luminoso e rassicurante. Un volto noto Nausica Della Valle, ex cantante, ex attrice, conduttrice e giornalista delle reti Mediaset. Quante volte ci siamo ritrovati davanti ai nostri schermi ad ascoltare le interviste, quale inviata di “Quinta Colonna”, condotta dal giornalista Del Debbio?
I giornalisti raccontano, scrivono, informano i lettori con estrema facilità quando la notizia non li riguarda personalmente, certamente è più complesso dovendo scrivere di se stessi! Vi e sempre qualcosa di più profondamente nascosto, contenuti tormentati e combattuti fra “lo dico o lo ometto?” Non Nausica, non lei! Una donna coraggiosa, una sorella in Cristo, un’eroina dei tempi moderni, un’ambasciatrice di Dio.
Nausica ospite della Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Lodi, ha illustrato il suo libro: “Nausica, la verità mi ha resa libera” edito da Eternity.
La giornalista senza alcuna remora, priva di preconcetti e giudizi, davanti alla platea dell’Auditorium ha spiegato intercalando ironicamente con espressioni dialettali la sua scelta di vita e la virata verso Cristo.
Una testimonianza il cui patrimonio culturale e spirituale si manifesta curativo anche se non propriamente clinico. In ogni situazione esistenziale vi è necessità di terapia d’urto, ed è quanto emerge dalla sua storia. Non ha mai nascosto di essere omosessuale, anzi, in alcuni attimi della sua esistenza diventò motivo di orgoglio per lei, avendo sposato l’ideologia che essere eterosessuali significava essere “antichi e retrogradi”.
Nausica rassicura, stimola e afferma: “Tutti possiamo farcela, basta volerlo, rispondendo alla chiamata di Gesù. Gesù libera e guarisce!”. Nausica continua sicura con voce pacata, amorevole: “Avevo tutto ma ero sempre disperata infelice, mi chiesi tante volte cosa stessi cercando, poi durante un percorso in auto, un canto cristiano, mi aprì il cuore… Apri i miei occhi Signore, aprimi gli occhi del cuore, voglio vederti…”
In tono accalorato ha aggiunto: “Gesù ci ama, è l’epicentro di ogni cristiano, la guida per eccellenza che conduce alla Salvezza!”
L’approccio epistolare sperimentato da Nausica, scaturisce da un vissuto oltre che personale anche di altre testimonianze citate nella raccolta. In ogni protagonista eccelle la volontà di ricevere risposte a problemi e convinzioni che non possono essere raccontate all’esterno a chiunque. Ogni abuso reso muto da uno stile di vita, pian piano sprofonda in un baratro senza via d’uscita, in un pozzo senza fondo fintanto che una luce di speranza illumina fievolmente la mano offerta e una volta afferratala, la luce diventa sfolgorante tanto dall’impossibilità di tenere gli occhi aperti.
La scrittrice si è spinge in un viaggio dentro se stessa, abbandonando ogni confort, ogni bagaglio, spogliata di ogni concetto fisico o metafisico, priva di finzione.
Sottolinea il bisogno di ascolto, nello scambio dei protagonisti di ascoltati e ascoltatori, determinato dall’esigenza vitale di una crescita in saggezza, in sapere di vita. La mancanza di ascolto, uno dei mali della nostra era, genera solitudine, amarezza, depressione. Nausica senza veli, ammettendo eventi negativi, ricorda un percorso di quarantaquattro anni, prima dell’incontro che mutò la sua vita; il framwork proposto da Nausica mostra un excursus rilevante sull’indagine che sviluppa l’analisi del legame individuale di ogni chiamato da Cristo. Suggerimenti rivolti ai presenti, specie alle famiglie designate anche se non direttamente, da congiunti i cui loro orientamenti siano omosessuali.
La rivelazione di omosessualità di un membro, crea rifiuto della realtà, sconcerto, criticità nell’ambito dell’equilibrio famigliare, Nausica esorta: “Siate un sostegno per i vostri figli, poiché la loro sofferenza è ancor più dolorosa nel rendervi partecipi del loro problema, non respingeteli, non buttateli fuori di casa!”
Poi, rassicura ponendo i riflettori sulla sua infanzia, sottolineando che l’omosessualità, è spesso generata da un rapporto infantile disturbato fra genitore e figlio o figlia e proprio dove si manifesta il dilemma, i genitori assumono ruoli importanti nel nucleo originale, coesi con Cristo.
“I cristiani e gli studiosi sanno che l’omosessualità è una deviazione, una menzogna del principe malvagio di questo mondo, Dio creò uomo e donna, maschio e femmina e le biforcazioni conseguenti derivano da sofferenze dell’anima, terreno fertile per Satana.”
“Nessuno, quando è tentato dica: «Io sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza. Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte” (Giacomo 1:13-15).
La tendenza all’omosessualità, spesso viene usata come giustificazione per renderla accettabile a Dio: Sono nata così e non ci posso fare nulla!” o “Che male faccio?” Questa concezione distrugge se stessi e rafforza il concetto personale privando ogni significato ai comandamenti Divini. Tutti saremo giudicati dal Signore, non possiamo accusare Dio della nostra manchevolezza, dei nostri orientamenti, forse potrà risultare una giustificazione per alcuni ma noi sappiamo bene che davanti a Dio, il nostro ragionamento non avrà alcun valore di fondo.
“Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.” (1 Corinzi 6:10).
Lella Francese | Notiziecristiane.com
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