Una ragazza di 19 anni incinta, in Canada, è morta – così come il suo bambino in grembo – dopo aver assunto la pillola abortiva. Il dramma risale a luglio scorso ed è stato scoperto in questi giorni da Campaign Life Coalition, una delle principali organizzazioni pro life canadesi.
Un documento del governo dimostra come il 4 luglio 2022 la ragazza abbia assunto, presso un ospedale, il farmaco abortivo Mifegymiso, che le avrete poi procurato uno “shock settico”. Un rischio, quest’ultimo, molto noto rispetto al farmaco di cui stiamo parlando. Mifegymiso, infatti, è un marchio per il mifepristone, o RU-486, insieme a un secondo farmaco, il misoprostolo, che viene utilizzato per abortire i bambini non ancora nati fino a circa 10 settimane.
La notizia è venuta a galla proprio mentre gli attivisti pro-aborto stanno vergognosamente spingendo per espandere l’utilizzo e la prescrizione del farmaco abortivo sia in Canada che negli Stati Uniti, sostenendo che sia più sicuro di molti altri farmaci normali e di uso comune. Sebbene gli attivisti per l’aborto affermino che il farmaco è estremamente sicuro per le donne, i rapporti, i dati e gli studi sui gravi effetti collaterali dimostrano il contrario. Anche il sito web del governo Health Canada, infatti, avverte le donne che il farmaco per l’aborto ha seri rischi, inclusa la morte
https://www.provitaefamiglia.it/blog/flash-muore-a-19-anni-dopo-aver-assunto-pillola-abortiva
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