Tina Hines è andata in arresto cardiaco prima di un’escursione, quando si è svegliata ha raccontato di aver visto il Paradiso.
La giovane madre è stata considerata morta per 27 minuti, i paramedici hanno cercato di riprenderla per sei volte prima di riuscirci.
La paura della famiglia Hines per il malore di Tina
Lo scorso anno, nel mese di febbraio, la mamma texana Tina Hines si era recata con il marito Brian in un parco nazionale di Phoenix. Prima di cominciare l’escursione con il compagno, però, la donna ha accusato un malore ed è crollata a terra. Il marito si è spaventato ed ha chiamato immediatamente i soccorsi. I paramedici hanno subito sentito che la donna non aveva più polso ed hanno cominciato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.
Nonostante i medici stessero facendo il possibile per farle riprendere il battito, Tina non si risvegliava. Per ben 6 volte gli operatori sanitari sono quasi riusciti a riprenderla ma hanno perso nuovamente il battito. Sono passati 27 minuti e tutti erano ormai convinti che la mamma non sarebbe sopravvissuto a quell’improvviso arresto cardiaco. Invece il suo cuore ha ripreso a battere ed è stata portata in ospedale.
Il risveglio della mamma che testimonia la sua visione: “Il paradiso è reale”
Quando la giovane mamma si è risvegliata in ospedale, ha subito chiesto un foglio ed una penna e con le poche forze che aveva in quel momento ha scritto su un foglio: “E’ reale”. Quando si è ripresta totalmente le è stato chiesto a cosa si riferisse e lei ha spiegato che quando era morta ha visto il Paradiso. Tina ha spiegato: “Era così reale, i colori erano così vibranti”, ed ha aggiunto di aver visto una figura davanti a dei cancelli neri. E’ convinta si trattasse di Gesù che si parava davanti a lei e al Paradiso per farle capire che non era giunto ancora il suo momento.
Ad essere rimasta colpita da quell’esperienza riportata da Tina è stata principalmente la nipote Madie che oggi, ad un anno di distanza da quell’episodio ha postato su Instagram una foto di un tatuaggio, sotto il quale spiega da dove nasce l’idea di farlo: “La sua storia è troppo reale per non condividerla e mi ha dato una maggiore fiducia in una fede che spesso non si vede. Mi ha dato una tangibilità per una speranza eterna che non è troppo lontana”.
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