Ieri il Parlamento ha modificato lo status degli animali, oggi il Senato punta a cancellare del tutto i diritti dei bambini.
Gli animali non sono più cose, «beni mobili», ma «esseri viventi dotati di sensibilità». I bambini invece vengono «cosificati» grazie alla inedita trasformazione dell’aborto in un «diritto a tutti gli effetti». Il paradosso dell’animale che lentamente assume più valore dell’uomo si sta verificando in Francia, portavoce di un movimento culturale che ha investito ormai tutta l’Europa.
CODICE CIVILE AGGIORNATO. Ieri Parigi ha modificato il codice civile, che definiva gli animali ancora come dei «beni mobili». La definizione è stata giustamente cambiata in «esseri viventi dotati di sensibilità», come «implicitamente o esplicitamente già riconoscono il codice rurale e quello penale». In Italia la notizia è stata recepita come una grande svolta animalista della Francia, ma in realtà «non avrà nessuna conseguenza giuridica. Non si tratta di una rivoluzione, è una cosa normale», spiega un deputato del partito socialista.
ANIMALI ESSERI VIVENTI. L’emendamento approvato dall’Assemblea nazionale denota al massimo una rinnovata attenzione nei confronti degli animali e del «valore affettivo» che gli uomini attribuiscono loro, portando una maggiore attenzione sui loro «diritti»: sono «esseri viventi», appunto, e non «cose». Niente di strano, quindi.
«ABORTO DIRITTO ASSOLUTO». Se l’emendamento stride tanto a qualche orecchio è per quello che invece sta succedendo oggi nella Rèpublique. Il Senato francese ha cominciato a dibattere un progetto di legge, già approvato in prima lettura e la cui approvazione finale appare scontata, che modifica radicalmente lo status dell’aborto.
Se fino ad oggi, la legge consentiva l’aborto di un bambino «a tutte le donne incinte che si trovano in una situazione di sofferenza a causa del loro stato», evidenziando così un conflitto di interessi tra il bambino che ha diritto a nascere e la donna che ha diritto a non soffrire, con la nuova legge l’aborto sarà permesso «a tutte le donne incinte che non vogliono una gravidanza».
«BAMBINI COSIFICATI». Il conflitto di interessi scompare, i diritti del bambino vengono cancellati: conta solo la volontà della mamma, perché «l’interruzione di gravidanza è un diritto a tutti gli effetti e non qualcosa che si tollera a certe condizioni». Come scrive la Fondation Jerome Lejeune, la Francia sceglie di «cosificare il bambino che deve nascere» addirittura punendo fino a due anni di prigione e 30 mila euro di multa con il nuovo «reato di intralcio all’aborto» chi si permetterà di sottolineare che anche il bambino ha dei diritti.
ESSERI VIVENTI E COSE. Si arriva così, in soli due giorni, a una paradossale conclusione: gli animali non sono cose ma esseri viventi da tutelare, i bambini non sono esseri viventi ma cose di cui disporre.
Fonte: http://www.tempi.it/
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