Nonostante quello che è successo in Guatemala dopo il risveglio del vulcano Fuego, eruzione iniziata lo scorso 3 giugno, il mondo e una larga fetta di cristianità professante non sembrano dare gran rilievo agli avvertimenti profetici degli “ultimi giorni”: infatti, per i vulcanologi l’eruzione di Fuego è stata simile a quella che nel 79 d.C. distrusse Pompei ed Ercolano, laddove la nube di cenere e gas incandescente seppellì uomini e cose per l’altissima temperatura della lava.
Quella fuoriuscita dal vulcano in Guatemala ha superato i 700 gradi centigradi. Oltretutto, il governo guatemalteco ha sospeso le ricerche dei 197 dispersi, ritenendo impossibile trovarli vivi a distanza di oltre due settimane dall’evento. Nel frattempo, la terra è tornata a tremare con violenza ad Osaka (Giappone) dove un’improvvisa scossa di 6.1 ha causato la morte di quattro persone e la spaccatura del manto stradale e delle tubazioni di acqua e gas: i video amatoriali sono impressionanti, perché si vede il suolo sussultare e i pali della luce ondeggiare paurosamente! Ma il Giappone è zona sismica, dicono sempre i media, sebbene spesso la terra abbia tremato persino in Alaska, nazione al confine col mar Glaciale Artico. Malgrado la maggior parte dei terremoti si verifica nella zona del c.d. “anello di fuoco” del Pacifico, cioè la striscia a ferro di cavallo lunga ben 40mila km dove si incrociano le placche tettoniche, i tremori sono in costante aumento su tutto il globo come si evince dalle scosse del 16, 17 e 18 giugno scorso nelle Filippine (Malita), nuovamente in Guatemala (epicentro a sud, città di Guanagaza), a Mostar (Bosnia-Erzegovina) e in Papua Nuova Guinea (Australia). Tuttavia, mentre a Roma è in corso la XV edizione di “Vinoforum 2018 – lo Spazio del Gusto”, kermesse enogastronomica internazionale che celebra il vino, in Puglia, esattamente nella zona salentina di produzione del famoso Negramaro, una fortissima e imprevista grandinata con chicchi grossi quanto una pallina da tennis (cfr. Apocalisse 16:20-21) si è abbattuta sui vigneti della zona, dando un duro colpo alla maggiore fonte di economia agricola barese. E’ accaduto a soli tre giorni dall’inizio dell’estate meteorologica. I vignaiuoli locali, ovviamente, hanno imprecato contro il clima… rendendo attuale Gioele 1 versetto 11. E così, a Roma si beve e al sud si piange, sempre per il vino (e si mangiava e si beveva…). Insomma, fuoco dal cielo.., terra che trema… grandine enorme… forse tutte queste cose spingono l’opinione pubblica a interrogarsi? Dai numeri della cronaca sportiva, tutta concentrata sui mondiali di calcio in Russia, si direbbe di no, dato che finanche nazioni in aria di conflitto mediorientale come Iran, Marocco e Tunisia han messo da parte, per un attimo, gli orrori della guerra per distrarsi col pallone. Stranamente, il paese che ospita quest’anno il football internazionale è la Russia di Putin, il leader che sostiene da dietro le quinte Assad, il guerrafondaio siriano che da più di sette anni massacra la sua gente: ma il calcio – si sa – unisce come unisce la religione e fa dimenticare la realtà quotidiana.
Pertanto, cotanta atmosfera festante di popoli, razze, fedi, politica e lingue diverse sarà davvero una “grande occasione di fraternità”, come auspica il pontefice romano? Io sento puzza di Babele, piuttosto, non perché il football sia peccaminoso bensì perché come allora la terra ebbe “un labbro solo” (Genesi 11:1.6) ma poi fu dispersa, lo stesso accadrà in futuro quando tutta questa multietnica alleanza di cori, bandiere e goal si sgretolerà, dato che il calcio non ha il potere di rinnovare il cuore e la mente dell’uomo. Di Putin & company.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui