L’attrice premio oscar racconta la sua esperienza: “Sono cresciuta in una famiglia patriarcale italiana, con una mamma fondamentalista cattolica. Per anni ho pensato fosse meglio non condividere il sopruso subito”.
“Non ho mai parlato di questo in pubblico”. Mira Sorvino si interrompe per l’emozione. L’attrice, 51 anni, premio oscar come “migliore attrice non protagonista” nel 1995 per “La dea dell’amore” di Woody Allen, sta partecipando a una conferenza stampa con il Governatore di New York Andrew Cuomo per premere sul Congresso dello Stato per rafforzare le misure di protezione contro gli assalti sessuali. Lei, che da un anno e più è in prima fila tra le oltre 80 donne che hanno accusato abusi sessuali il produttore di Hollywood Harvey Weinstein.
Quando riprende fiato – riporta il Corriere della Sera – Sorvino afferma: “Anch’io sono stata vittima di uno stupro”. “Stupro di secondo grado”, per la precisione: la legge americana infatti classifica la violenza sessuale in diverse categorie: questo prevede l’esistenza di una qualche relazione tra il criminale e la sua vittima. Proprio quello che è accaduto all’attrice, vittima di uno stupro alla fine di un appuntamento:
“Pensi di doverti vergognare. Ti senti come se fosse stata colpa tua: non avresti dovuto bere quel bicchiere, avresti dovuto essere più intelligente, proteggerti meglio… Sono cresciuta in una casa cristiana, con una madre molto forte, quasi fondamentalista, in una famiglia patriarcale italiana. E allora puoi anche avere la sensazione che sia qualcosa di vergognoso rendere pubblico un sopruso sessuale. Come se fossero dei panni da non lavare davanti agli altri”.
La forza di denunciare e raccontare tutto le è stata data dal movimento MeToo, con migliaia di donne che si sono unite per chiedere maggiori parità e rispetto, racconta Sorvino:
“Questo intero movimento per me è stato meraviglioso, ma anche molto traumatico a livello personale, perché ho dovuto rivivere il mio passato e i miei demoni n un modo che non avevo mai esplorato a fondo. Non avevo mai cercato l’aiuto di cui avevo bisogno”.
L’ultimo anno e mezzo di MeToo per l’attrice è stato un periodo “molto interessante, aspro e stupendo”, e le ha permesso di fare i conti con le violenze subite:
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook“Non solo sono stata vittima di un assalto sessuale e di molestie per mano di Weinstein, ma sono anche sopravvissuta a uno stupro. Non l’ho mai raccontato in pubblico perché talvolta è impossibile condividere questo genere di cose. Lo faccio ora e lo faccio qui perché spero possa aiutare tutte le vittime di stupro che ora sono uscite allo scoperto e che vogliono giustizia”.