Ministeri femminili come segno di emancipazione cercano sempre più di affermarsi: tu cosa ne pensi?

melissa-scott-insegnaSi fa sempre più insistente in Italia il bisogno di affermare il ministerio femminile come segno di emancipazione: tu cosa ne pensi?

Io giudico il fatto che anche qui in Italia in sempre più Chiese Evangeliche (comprese alcune Chiese Pentecostali) alla donna viene permesso di ricoprire nella Chiesa uffici come quello di pastore o di insegnante della Parola una cosa sbagliata perché contrasta quello che è il sano insegnamento della Parola di Dio. Che cosa dice infatti la Parola di Dio? Essa dice molto chiaramente: “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia” (1 Tim. 2:11-15). Queste parole di Paolo – come si può vedere – non lasciano intravedere nella maniera più assoluta che la donna possa ricoprire l’ufficio di pastore o di insegnante. Ella infatti deve imparare in silenzio con ogni sottomissione perché non le è permesso di insegnare. Ma perché non le è permesso di insegnare? Perché non fu Adamo ad essere sedotto ma la donna, la quale così cadde in trasgressione. Dicendo questo Paolo non ha voluto dire che Adamo non disubbidì a Dio, ma soltanto che non fu lui a rimanere sedotto per opera del diavolo ma la donna, e difatti il serpente non si accostò all’uomo ma alla donna perché sapeva che sarebbe stato molto più facile sedurre la donna.

A conferma che non si addice alla donna mettersi a predicare o insegnare la Parola di Dio ricordiamo che secondo la legge di Mosè coloro che per ordine di Dio dovevano insegnare al popolo la legge erano degli uomini infatti Dio si scelse i Leviti per affidargli questo compito secondo che è scritto: “I tuoi Thummim e i tuoi Urim appartengono all’uomo pio che ti sei scelto, che tu provasti a Massa, e col quale contendesti alle acque di Meriba. Egli dice di suo padre e di sua madre: ‘Io non li ho visti!’ non riconosce i suoi fratelli, e nulla sa de’ propri figliuoli; perché i Leviti osservano la tua parola e sono i custodi del tuo patto. Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; metton l’incenso sotto le tue nari, e l’olocausto sopra il tuo altare” (Deut. 33:8-10). Quindi anche la legge conferma che non è la donna ma l’uomo a dovere insegnare la Parola di Dio.

Ma voglio anche ricordare a conferma di questo divieto di predicare e insegnare per la donna che Gesù scelse prima dodici uomini e poi altri settanta sempre uomini per mandarli a predicare il Vangelo del Regno di Dio (cfr. Matt. 10:1-4; Luca 10:1-12). Le donne non ebbero nessun mandato da parte di Cristo per ciò che concerne la predicazione del Vangelo. Le donne che seguivano Gesù tuttavia avevano dei compiti importanti infatti assistevano Gesù e i suoi discepoli con i loro beni secondo che è scritto: “Ed avvenne in appresso che egli andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio, predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio; e con lui erano i dodici e certe donne che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demonî, e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore d’Erode, e Susanna ed altre molte che assistevano Gesù ed i suoi coi loro beni” (Luca 8:1-3). Anche dopo che Gesù fu assunto in cielo le donne in seno alla Chiesa non erano date alla predicazione e all’insegnamento della Parola di Dio infatti è scritto che i credenti antichi “erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli” (Atti 2:42). L’unica donna di cui nel Nuovo Testamento si dice che insegnava era Jezabel che a Tiatiri si diceva profetessa e insegnava a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli quindi insegnava delle eresie. Questo caso dovrebbe fare seriamente riflettere tutti coloro che permettono alla donna di insegnare.

Per ricapitolare dunque, nella Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità, non deve essere fatta pastore nessuna donna, come non deve essere eletta all’ufficio di anziano nessuna donna; siano questi posti ricoperti solo da uomini. La donna tuttavia può ricoprire l’ufficio di diacono nella chiesa – ovviamente se ha i requisiti biblici – e questo perché tra le caratteristiche che deve avere il diacono per essere eletto non c’è quello di essere atto ad insegnare (cfr. 1 Tim. 3:8-13), e questo perché il diacono svolge esclusivamente servizi assistenziali. La Scrittura parla di una diaconessa, della sorella Febe che era diaconessa della Chiesa di Cencrea (cfr. Rom. 16:1-2).

Una parola adesso sull’emancipazione femminile che è alla radice di questa sfrenata corsa e di questa ambizione della donna verso l’ufficio di pastore o di insegnante nella Chiesa. Basta considerare che questa emancipazione si propone di portare la donna credente a volere ricoprire i ruoli che nella Chiesa di Dio si addicono – per ordine di Dio – solo agli uomini, per capire come l’emancipazione femminile non è qualcosa che viene da Dio ma dal diavolo che è il seduttore di tutto il mondo. Questa cosiddetta emancipazione femminile non si propone altro che portare confusione anche in seno alla Chiesa; dico anche perché la confusione e il disordine questa emancipazione – quando riesce ad entrare nella donna – comincia a portarli prima di tutto nella famiglia, dove il marito deve cominciare se non proprio ad essere sottomesso alla donna certamente ubbidire alla donna in non poche cose. ‘Siamo uguali, abbiamo gli stessi diritti, perché tu devi signoreggiarmi?’, dice la donna. ‘Le tue sono pretese che affondano le radici nell’antichità ormai sorpassata’, prosegue lei. ‘Quindi, io non devo stare sottomessa a te’, prosegue ancora la donna ‘emancipata’. ‘E se io non devo stare sottomessa a te come a nessun altro uomo, posso anch’io fare il pastore o l’anziano nella chiesa’, conclude la donna. No, donna, tu sbagli grandemente, ti sei ribellata a Dio cominciando a ragionare in questa maniera perversa che non si addice a una donna che fa professione di pietà. Tu devi ravvederti di questi pensieri malvagi e tornare ad essere sottomessa a tuo marito che è il tuo capo e in generale all’uomo, e come segno di questa sottomissione all’uomo devi portare sul capo il velo quando preghi o profetizzi. Smetti di usare autorità su tuo marito, egli è il tuo capo; e smetti pure di cercare di diventare pastore o anziano nella chiesa. Mettiti a imparare in silenzio, con uno spirito di sottomissione e di riverenza verso l’uomo. Solo così potrai dirti una donna veramente emancipata; sì, perché sarai liberata dal laccio del diavolo che ti ha catturata affinché tu facessi la sua volontà.

A quei fratelli invece che permettono alla donna di mettersi a predicare o insegnare nella Chiesa voglio dire questo: ‘Smettete di concedere alla donna tutto ciò perché così facendo state portando confusione nella Chiesa, state incoraggiando la donna ad usare autorità sia sul marito che sull’uomo in generale cosa questa che come ho sopra detto contrasta la verità’.

Nella risposta alla domanda precedente lei affronta la questione dei ministeri alle donne, e mi conceda, mi sembra che lei liquidi il problema in modo molto sommario e che sostenga tesi offensive nei confronti delle donne. Se crediamo nell’uguale dignità di uomo e donna, come si può affermare che la donna debba essere sottomessa e che non possa ricoprire le stesse cariche che ricopre l’uomo? Non è molto più sensato instaurare dei rapporti paritari fra uomini e donne, nel rispetto e nella stima reciproca? Come si può nell’anno 2000 sostenere che la donna debba tacere ed essere sottomessa perché più facilmente sedotta dal diavolo?

Egregio signore, il mio discorso (fondato sulla Parola di Dio) riguarda il ruolo della donna nella Chiesa di Dio. Credo di averlo spiegato bene in tutto il sito (perché diverse volte torno su questo argomento in punti diversi) che cosa è che la donna può fare e che cosa invece non può mettersi a fare nella Chiesa, comunque glielo ripeto brevemente. La donna nella Chiesa può pregare, e profetizzare (se ha il dono di profezia), ovviamente con il capo coperto da un velo come segno dell’autorità da cui dipende (autorità che è l’uomo), ma non può insegnare. La ragione la spiega l’apostolo Paolo, ed è perché non fu l’uomo ad essere sedotto ma la donna nel giardino d’Eden. Ovviamente anche l’uomo fu sedotto nel giardino dell’Eden, ma non dal diavolo, e qui è la differenza tra l’uomo e la donna. Non è una cosa da poco questa. L’apostolo Paolo lo dice chiaramente che non fu l’uomo a rimanere sedotto dal diavolo bensì la donna. Io non credo affatto di sostenere delle tesi offensive nei confronti delle donne; ovviamente molte donne saranno d’accordo con lei che io le abbia offese, ma ciò che dico è sostenuto dalla Parola di Dio che dura in eterno. Vede, alla donna non solo è vietato di insegnare nella chiesa ma non le è permesso neppure di usare autorità sul marito. E’ contro natura vedere una donna dominare sul proprio marito; è qualcosa di vergognoso, che purtroppo oggi si vede spesso in questa società. La donna fu creata a motivo dell’uomo, cioè perché Dio decise di fornire all’uomo un aiuto convenevole; non è l’uomo che fu creato per la donna. Questa è la ragione per cui la donna deve stare sottomessa al proprio marito ed ubbidirgli. L’uomo è il suo capo, lei deve stargli sottomessa.

Guardi che la donna cristiana non è considerata dalla Parola di Dio una sorta di schiava a cui il marito può ordinare qualsiasi cosa e verso cui si può comportare come vuole. Non vorrei che da quello che dico lei intendesse questo. Infatti nel Nuovo Testamento ci sono anche degli ordini per i mariti a cui viene espressamente ordinato di convivere con la moglie con la discrezione DOVUTA al vaso più debole che è il femminile (cfr. 1 Pietro 3:7), viene loro ordinato di portare loro onore altrimenti le loro preghiere rimarranno senza risposta da parte di Dio. Questo dimostra che Dio è senza riguardi personali, infatti se non esaudisce un marito che sprezza la moglie o la tratta male, questo sta a dimostrare che davanti a lui non c’è nè maschio nè femmina. Quindi, sì l’uomo è il capo della donna, sì il marito è il capo della moglie, ma se lui disobbedisce a Dio sarà punito in base alla sua disobbedienza. Vorrei farle notare a proposito delle parole di Pietro a cui ho fatto prima riferimento che Pietro definisce la moglie il vaso più debole il che significa che anche il marito è un vaso debole, solo che la donna E’ PIÙ DEBOLE. Ma non si vede questo? Io lo vedo chiaramente e non solo tra le donne cristiane. Quindi per riassumere, nella Chiesa di Dio c’è un ordine stabilito da Dio, e questo ordine prevede tra le altre cose che la donna debba stare sottomessa al proprio marito e all’uomo in generale per le ragioni prima citate. E le posso assicurare che ciò che la Parola di Dio ordina è sempre per il nostro bene, anche se non ci piace e non lo comprendiamo talvolta subito. Molti matrimoni vanno a pezzi proprio perché la donna rifiuta di essere sottomessa al marito e di ubbidirgli, volendo raggiungere la cosiddetta parità ricercata così tanto dal movimento femminista. Se i matrimoni falliti sono aumentati in maniera spaventosa in questi ultimi anni è proprio A MOTIVO dell’emancipazione femminile così tanto osannata da più parti. Mi si spezza il cuore nel vedere donne che in virtù di queste idee perverse si comportano verso i mariti come se fossero delle marionette nelle loro mani.

Ma ne stanno portando la pena di questa loro ribellione. Ovviamente molti matrimoni si spezzano anche per colpa di mariti che pensano di potere maltrattare la moglie e di usarla a loro piacimento; ma anche questi uomini porteranno la pena della loro ribellione. Io potrò pure essere odiato da tante donne, potrò pure essere sprezzato da tanti uomini, per questa mia posizione così radicale e così ‘retrograda’, ma a me non importa, DIO MI HA CHIAMATO A PREDICARE LA SUA PAROLA E IO DEVO ANNUNCIARE IL SUO CONSIGLIO E NON QUELLO CHE MI SUGGERISCE IL MONDO. Piaccia o non piaccia, questo è quello che Dio ha ordinato nella sua Chiesa.

La donna può insegnare la Parola di Dio?

No, non può farlo perché è scritto: “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia” (1 Tim. 2:11-15). Questo significa che la donna non può essere pastore e neppure anziano di una Chiesa.

Può la donna evangelizzare o avere un programma in una radio/evangelica dove viene diffusa la parola del Signore? Il presentarsi davanti alla Chiesa per dare una testimonianza o leggere una parola della Bibbia é considerato pregare?

La donna può evangelizzare, se per evangelizzare si intende raccontare la propria conversione (o anche una guarigione sperimentata), sì ella può testimoniare agli altri quello che il Signore ha fatto per lei, anzi lo deve fare perché ciascuno di noi, a prescindere che sia un uomo o una donna, ha il dovere di raccontare quella che è stata l’opera di Dio in lui o in lei. Per esempio, quando la donna dal flusso di sangue fu guarita dal suo flagello dopo avere toccato il lembo della veste di Gesù è scritto: “E la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante, e gittatasi a’ suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual motivo l’avea toccato e com’era stata guarita in un istante” (Luca 8:47). Come puoi vedere Gesù non vietò a quella donna di raccontare pubblicamente l’opera di Dio avvenuta in lei. Se però per evangelizzare, nel caso della donna, si intende andare per le strade o per le piazze a predicare il Vangelo, allora ti dico che questo io non lo permetto, non lo ritengo una mansione per donne. Gesù scelse dodici uomini che mandò ad evangelizzare, e nessuna delle donne che lo seguivano e lo servivano. Le donne rimasero a servirlo con i loro beni (cfr. Luca 8:1-3). E non sono neppure d’accordo con l’affidare alla radio un programma di evangelizzazione ad una donna perché anche in questo caso non la ritengo una cosa conveniente. Qui a Roma per esempio, a RadioEvangelo che è una radio delle Assemblee di Dio in Italia, ci sono alcuni programmi in cui pure delle donne leggono dei messaggi per gli increduli o degli insegnamenti biblici, e la cosa non la ritengo decorosa, sarebbe molto meglio che ci fossero degli uomini al loro posto.

Testimoniare dinnanzi alla Chiesa o leggere delle parole dalla Bibbia non equivale a pregare, potrebbe però succedere che durante la testimonianza la donna lodi Dio o lo ringrazi e qui allora le cose cambiano perché comincia a rivolgersi a Dio, come anche può succedere che la donna legga dalla Bibbia delle parole rivolte a Dio, cioè una preghiera o una lode a Dio, e allora anche qui le cose cambiano; in questi due casi quindi, sia il testimoniare che il leggere dalla Bibbia includerebbero anche un ringraziamento o delle preghiere rivolte a Dio.

In merito però al leggere parti della Bibbia pubblicamente da parte di una donna, ti dico che non condivido la cosa perché la donna solitamente prende la Bibbia per mettersi ad insegnare e questo le è espressamente vietato dalla Scrittura (cfr. 1 Tim. 2:11-12). Ho assistito personalmente a queste cose in comunità pentecostali dove alla donna viene permesso di predicare e insegnare, e ti posso assicurare che si tratta di qualcosa di indecoroso. Ma quand’anche la donna non prendesse la Bibbia per leggere, commentare e insegnare, ma solo per leggere, io ritengo che la lettura pubblica della Parola di Dio debba essere fatta solo dagli uomini.

Ma alla donna è vietato anche pregare in assemblea dato che è scritto che le donne si devono tacere nelle assemblee (cfr. 1 Cor. 14:34)?

No, alla donna è permesso sia di pregare che di profetizzare quando la Chiesa è radunata tanto è vero che Paolo dice che “ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo” (1 Cor. 11:5). Paolo non avrebbe detto una simile cosa se la donna non avesse potuto né pregare e neppure profetizzare.

Le cose che alla donna non è permesso fare quando la chiesa è radunata sono insegnare, mettersi a chiacchierare con donne o uomini e fare domande. Queste sono infatti cose indecorose per una donna in assemblea.

In tutto questo tempo la donna ha cercato di raggiungere la parità dei sessi dimostrando di avere un cervello pensante tale e quale a quello maschile, mentre se dovessimo dar seguito alle interpretazioni bibliche la donna dovrebbe essere sottomessa all’uomo e stare in silenzio. Non crede che le Sacre Scritture andrebbero seguite e interpretate in base alla società odierna? L’uomo ha la ragione che lo contraddistingue dalle bestie e, secondo me dovrebbe essere usata per ragionare e discernere quello che è giusto da quello che è sbagliato. Che la donna non è una peccatrice maggiore dell’uomo si vede lontano un miglio. Che ne dice?

No, non credo che le Scritture dovrebbero essere seguite e interpretate in base alla società moderna, perchè esse, quantunque siano state scritte molti secoli addietro, sono verità, e la verità dimora in eterno. La verità non cambia con il passare del tempo, se Gesù era la sola via che mena al Padre ai giorni di Tiberio Cesare, lo è anche oggi. Se il diavolo era bugiardo ai giorni di Gesù, lo è pure oggi, quantunque i tempi sono moderni. E qualsiasi comportamento sconveniente da parte dell’uomo, che era considerato tale ai giorni degli apostoli, non ha cessato di essere tale dopo tutti questi secoli che sono passati dai giorni degli apostoli. Come per esempio erano sconvenienti ai giorni degli apostoli, le buffonerie, le facezie scurrili, le fornicazioni, ed altre cose, tutte cose che non si addicono ai santi, così lo sono ancora oggi, nella stessa misura, per cui occorre astenerci da queste cose. Riguardo alla donna, saranno pure cambiate certe cose, nel senso che adesso i governi degli Stati occidentali le riconoscono certi diritti che anticamente non aveva; potrà pure essere detto da taluni che la donna ha raggiunto la parità (cosa che comunque non corrisponde al vero perché persino nella nostra società moderna la parità tra uomo e donna non è affatto una cosa che si è raggiunta perchè praticamente in molti casi la donna non è considerata alla pari dell’uomo come non lo era nell’antichità), ma la volontà di Dio non è cambiata nei suoi confronti per cui ella deve tuttora astenersi da quei comportamenti che secondo la Scrittura sono per lei indecorosi e sconvenienti.

Ma veniamo a quello che ordina la Parola di Dio alla donna; essa le ordina di essere sottomessa a suo marito, e non le permette di insegnare la dottrina di Dio. Ora, questi ordini risalgono a molto tempo fa, è vero, ma perché mai non dovrebbero essere osservati dalla donna, e fatti osservare alla donna, ancora oggi? Annullano la sua dignità forse? Non mi pare. Sono per il suo male e non per il suo bene? Non mi pare neppure questo. Portano disordine nella famiglia e nella Chiesa dell’Iddio vivente? Non mi pare proprio, anzi credo fermamente che l’osservanza di questi ordini contribuiscano a mantenere l’ordine e l’armonia sia nella famiglia che nella Chiesa. Mentre la loro non osservanza non fa altro che danneggiare sia la famiglia che la Chiesa. I fatti parlano chiaro, molto chiaro. E da questo si evince come questi ordini hanno ragione ad essere osservati ancora oggi. I buoni frutti che porta la loro osservanza sono una conferma che quegli ordini hanno valore ancora oggi, sono buoni e utili ancora oggi, dopo tanti secoli. Non possiamo adeguare le Scritture ai tempi, è un grave sbaglio farlo, così facendo si finisce con l’annullare la Parola di Dio e attirarsi l’ira di Dio. E chi teme Dio questo non lo vuole fare. Ma purtroppo molti si fanno beffe della Parola di Dio, e se la sono gettata alle loro spalle, difatti hanno sconvolto ciò che Dio aveva fatto diritto. E così vediamo che oggi molti vogliono che il matrimonio tra omosessuali sia riconosciuto alla pari del matrimonio tra uomo e donna, che l’adozione di bambini sia permessa anche alle coppie omosessuali oltre che a quelle eterosessuali. Perché questo? Perché le Scritture vanno adeguate alla società moderna!! Ma ti rendi conto di quello a cui porta il voler interpretare le Scritture seguendo il pensiero della moderna società? Esso porta a riconoscere come lecito il peccato che Dio odia e detesta. Ho citato questo esempio, ma ne potrei citare molti altri. E tra questi potrei mettere pure il fatto che oggi molti sbandierano che la donna non deve essere sottomessa al suo marito come dice la Scrittura perché dopo tante lotte ha raggiunto l’emancipazione. ‘E’ ora di finirla con questo fatto della sottomissione all’uomo!’, dicono costoro. ‘Si tratta di qualcosa che era retaggio delle popolazioni antiche!’, proseguono costoro. Ma quali sono le conseguenze di questo modo di pensare? Che molte donne ingiuriano i loro mariti, non gli portano nessun rispetto, li tradiscono, si rifiutano di avere dei figli e di allevarli, si rifiutano di essere date ai lavori domestici come dovrebbero, per cui la casa è sempre in disordine, il marito torna a casa e deve cucinarsi il cibo, deve lavarsi lui la camicia, deve fare tutto o quasi tutto lui. I litigi sono all’ordine del giorno, e potrei proseguire parlandoti delle separazioni e dei divorzi che molte donne chiedono dopo essersi sposate perché vogliono essere libere. E chi soffre da tutto ciò? Soprattutto i bambini. Hai mai visto un bambino piangere perché sua mamma non vuole più essere sottomessa a suo marito e lascia la casa per fare la vita che vuole? Eccoli i frutti di questa emancipazione femminile! Ecco i frutti che sono scaturiti dall’aver cercato di interpretare le Scritture in base al pensiero moderno!!

Quindi, ti esorto a non lasciarti sedurre da vani ragionamenti, l’ordine per la donna di stare sottomessa al proprio marito, il divieto per una donna di usare autorità sul marito, il divieto per una donna di insegnare, sono tutte cose buone e utili ancora oggi. Potranno pure sembrare delle cose sorpassate, antiquate, fuori di moda, ma rimane il fatto che sono buone e utili. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti perché chi ha prescritto queste cose è Iddio, cioè Colui che ha creato tutte le cose e la cui benignità riempie la terra. Pensi tu che l’Iddio che ha fatto l’uomo e la donna, che ha cercato sin dalla loro creazione il loro bene, pensi tu che avrebbe mai ordinato di fare alla donna qualcosa di non buono e di non utile? L’Iddio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Unigenito Figliuolo affinchè chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna, pensi tu che avrebbe mai prescritto alla donna di fare qualcosa di inutile? No, affatto. Semmai è il dio di questo secolo, cioè il diavolo, che cerca di far fare alla donna delle cose cattive e dannose, sia per lei che per gli altri. Che fece infatti il serpente antico con la prima donna? Non le mentì forse per cercare di farle fare qualcosa di sbagliato per danneggiare sia lei che suo marito Adamo? Certo, che è così e difatti i guai dell’umanità iniziarono quando Eva credette al serpente antico. Ancora oggi è la stessa cosa, sia nella società che nella famiglia e nella Chiesa, i problemi spesso iniziano quando le donne vogliono dare retta al diavolo anziché a Dio. Ubbidisci dunque a Dio, e vedrai che ne avrai del bene. Stai sottomessa a tuo marito, rispettalo, amalo, aiutalo, e non ti mettere ad insegnare la dottrina ma rimani in silenzio ad imparare. Ed oltre a ciò, vestiti con verecondia e modestia, astenendoti da vesti attillate, provocanti, sfarzose e da gioielli di ogni genere. Sarai lodata per tutto questo, non sprezzata, perché mostrerai con la tua condotta di temere Dio.

Pace fratello Butindaro. Sono da sei mesi rinato, gloria a Dio. Faccio parte di una comunità italiana a Spreitenbach, cantone Argovia. Mi chiedo se il ministerio di profeta lo hanno ricevuto anche le donne; e se sì, sono autorizzate a predicare la Parola di Dio?

Il ministerio di profeta può essere ricevuto anche da una donna, questo però non le permette di insegnare la Parola di Dio perché alla donna ciò non è permesso. Chi ha (solo) il ministerio di profeta riceve visioni, sogni e rivelazioni e profetizza sospinto dallo Spirito Santo, ma non predica o insegna la Parola di Dio. Ecco perché può essere ricevuto anche da una donna, e difatti nella Scrittura sono menzionate diverse profetesse. Ma la predicazione e l’insegnamento della Parola sono cose che il Signore ha assegnato solo a uomini.

Ho scritto a tale riguardo nel mio scritto ‘I doni di ministerio’ e in ‘Una parola d’esortazione alle donne’ che sono nel nostro sito nella sezione ‘Insegnamenti ed esortazioni’.

Fonte: www.sentieriantichi.org

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