Sabato 17 Gennaio presso la Chiesa Apostolica di Milano è stato organizzato dall’Associazione Consulenti Cristiani e l’Arca Teen Challenge un seminario introduttivo sulla Supervisione in Counseling dove hanno partecipato counselors, pastori ed addetti coinvolti nella relazione d’aiuto.
Durante gli incontri di counseling, il counselor che si predispone ad ascoltare ed empatizzare con il proprio utente, si può trovare in situazioni di difficoltà e disagio con persone che non riescono ad uscire dalle proprie convinzioni limitanti ed emozioni negative oppure a relazionarsi in modo appropriato con gli altri.
Anche se il counselor è coinvolto nel processo di dialogo, le difficoltà ed emozioni negative dell’utente non devono ricadere su di lui o lei, e nello stesso momento chi chiede aiuto non deve essere considerato con distacco verso cui si è privi di emozioni.
A questo punto è legittimo chiederci come possiamo proteggere il counselor, persona come tante altre, ed i suoi utenti da queste situazioni …? Attraverso la Supervisione è possibile fare qualcosa, in quanto gioca un ruolo fondamentale nel processo di aiuto.
La Supervisione è un’interazione interpersonale che viene sviluppata tra una persona (il supervisore) ed un counselor o counselors dove è possibile riflettere, ricevere feedback e valutazione sul proprio operato attraverso un rapporto di guida, apprendimento, aiuto con lo scopo di massimizzare le competenze professionali e rendere più efficace il servizio verso gli altri.
E’ un momento di verifica per il counselor, per il proprio benessere psicofisico, per evitare stress e bournout, essere incoraggiato, sostenuto e monitorato al fine di garantire la sicurezza dell’utente e gli standard di counseling, per mantenere la capacità di essere neutrale e di non essere prevenuto nei confronti degli altri e per poter prendere visione delle difficoltà e della storia dell’utente con la prospettiva del supervisore.
Dal punto di vista cristiano possiamo vedere che in tutta la Bibbia, sia nel Vecchio (es. Mosè, Davide. ecc..) che nel Nuovo Testamento (apostoli, pastori, anziani, diaconi…) Dio ha sempre scelto persone per adempiere la posizione di aiutanti, di supervisori, di responsabilità verso gli altri, verso il popolo di Dio.
Questi concetti non sono passati, ma possono essere applicati anche oggi ai nostri modi di aiutare, in quanto i supervisori cristiani, uomini e donne, sono chiamati a servire riferendosi a principi biblici.
Dal punto di vista tecnico, possiamo ancora aggiungere che la Supervisione può essere Normativa garantendo ruoli, etiche e morali, come attendibilità e confidenzialità, Formativa prendendo in considerazione un processo di cambiamento e crescita e di Restaurazione dalle possibilità di fallimento ed inadeguatezza.
Inoltre, diversi possono essere i modi attraverso i quali il counselor o i counselors hanno la possibilità di ricevere supervisione come quella uno ad uno, di gruppo, dei pari, dei collaboratori o di squadra con i propri vantaggi e svantaggi. Non riceverla può portare al rischio di diventare troppo autoreferenziali, statici, trascurare importanti comportamenti verso se stessi o i propri utenti come abuso, etc etc.
In conclusione la Supervisione è importante ed essenziale per lo sviluppo personale e professionale e perciò dovrebbe essere praticata da coloro che sono stati adeguatamente formati, sufficientemente qualificati, esperti nel counseling ed autorizzati a svolgerla.
Dott.ssa Stefania Manara Marchi – notiziecristiane.com
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