Da gennaio a giugno 2023, nel Mediterraneo sono morti 289 bambini che tentavano di raggiungere l’Europa. A diffondere il dato è stato l’Unicef. Si parla, in media, di undici bambini che hanno perso la vita ogni settimana. Un numero che va messo in fila con altri per rendere l’idea della situazione. Ad esempio il numero di bambini sbarcati in Italia, sempre ad inizio anno: 11.600, per Unicef.
Frontex, l’agenzia dell’Unione europea che si occupa di sorveglianza del mare, ha riportato che solo a giugno 1.900 persone sono scomparse nel Mediterraneo. In questo caso non si parla tecnicamente di vittime, perché spesso è impossibile recuperare i corpi: il mare è profondo e le partenze troppo numerose per registrarle e seguirle tutte, con gli attuali strumenti messi in campo dagli Stati e dall’Ue. Così, il numero è una stima dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni. Ma anche se formalmente queste 1.900 persone sono indicate come “scomparse”, è noto che nella stramaggioranza dei casi si parla di individui che hanno perso la vita nel mare, e che non saranno ritrovati.
Il dato di 1.900 scomparsi in un solo mese ha pochi precedenti negli ultimi anni. A giugno, d’altra parte, si è consumata la strage di migranti al largo di Pylos, in Grecia. Questa, da sola, ha causato fino a 500 vittime secondo le stime.
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