Il cantante canadese e la moglie Luisana Lopilato hanno cancellato ogni impegno per estare vicini al piccolo Noah.
Michael Bublé, cantante canadesi di origine italiana, ha dichiarato sul suo profilo Facebook di voler abbandonare temporaneamente la sua carriera disdicendo tutti gli impegni presi per restare insieme alla moglie#Luisana Lopilato, attrice e modella affermata, vicino al figlio più grande Noah, 3 anni, cui è stato diagnosticato un tumore.
Devastati da questa notizia, i coniugi Bublé chiedono il rispetto della privacy, anche se sanno benissimo che questo non sarà al cento per cento possibile. Il piccolo è in cura negli Stati Uniti. “Stateci vicino, pregate, abbiamo una lunga strada da percorrere e se Dio lo vorrà vinceremo la battaglia contro il cancro” hanno scritto sulla loro pagina Facebook Michael e Luisaa.
Il dramma improvviso
Cantante di notevole successo (nella sua carriera ha vinto 4 Grammy Award e altri numerosi premi) Bublé ha parlato di come il mondo in un attimo gli sia caduto addosso, di come ora viva la vita sotto un altro aspetto apprezzando le piccole cose di cui prima non si accorgeva nemmeno.
Quando queste tragedie colpiscono il mondo dello spettacolo e i personagg i famosi le persone restano ancora più stupite in quanto spesso sembrano pensare che i Vip vivano in modo diverso, quasi inattaccabili, ma purtroppo le malattie non guardano in faccia a nessuno, ricchi o poveri, lasciando al destino il verdetto finale.
Molti i messaggi di solidarietà ai coniugi Bublè pubblicati sui social anche in Italia, tra cui quelli firmati Laura Pausini e Fiorello.
La storia di altri personaggi famosi
Anche altri nomi dello spettacolo, hanno vissuto e stanno vivendo ancora oggi momenti difficili, basti pensare a Robert De Niro che ha un figlio autistico, a John Travolta che purtroppo ha perso un figlio quando questi aveva 16 anni, all’attore irlandese Colin Farrel, al cui figlio James era stata diagnosticata la sindrome di Angelman (disordine neurologico che causa ritardi intellettivi e nello sviluppo) quando aveva solo sette mesi. “Un bambino speciale, non un disabile” lo definisce Farrell.
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