Mi hanno fatto sentire parte della famiglia di Dio

OLYMPUS DIGITAL CAMERAMi chiamo Elda, sono nata nel 1949 in un paese di campagna della provincia di Chieti, da una famiglia cattolica.

Nel 1950, i miei genitori presero me, mia sorella di 11 anni e mio fratello di 7 e partirono per il Brasile. Nel 1951, dopo tanto girovagare e rischiando la vita nel viaggio, dal Brasile ci trasferimmo in Argentina e poco dopo ci stabilimmo nei dintorni della capitale, Buenos Aires. Nel 1960 il pastore Rafael Maresca evangelizzò la nostra zona e il suocero di mia sorella si convertì; poco dopo anche mia sorella si convertì, contro il volere dei miei genitori. Nel 1962 mia madre cominciò a leggere la Sacra Bibbia con il disappunto di mio padre, il quale si riteneva un fervente cattolico. In quel periodo andai per la prima volta ad un culto evangelico insieme a mia sorella. Il culto si svolgeva nel garage di una casa, ricordo a distanza di tanti anni la lettura della Parola di Dio (la parabola del fariseo e del pubblicano) ed il ritornello di un cantico che si cantò in quell’occasione. Da quel momento desiderai di frequentare la chiesa insieme a mia madre, mentre mio padre era assolutamente contrario e non ci lasciava andare. Nel frattempo mia sorella ci ammaestrava: su alcune cose ero d’accordo, su invece altre no. Nel 1972 sposai un ragazzo italiano e dal nostro matrimonio nacquero tre figli.

Nel 1982, a causa di una forte crisi economica ritornammo in Italia e ci stabilimmo a Varese. Nel 1983 i miei genitori andarono a vivere in Australia con mio fratello e la sua famiglia, mentre mia sorella rimase in Argentina perché frequentava sempre la comunità di credenti, che nel frattempo era cresciuta. Da un piccolo garage era diventata una grande chiesa guidata dal pastore Gabriele Checchia, che era stato ammaestrato dal pastore Maresca. Nel 1984 mia madre e mio fratello, in Australia, cominciarono frequentare una chiesa evangelica di lingua spagnola, dove il pastore e il 90% dei fedeli era di origine cilena, e finalmente mio padre cessò di ostacolarli. Nel 1992 feci un viaggio in Australia con le mie figlie e andai una sola volta nella chiesa evangelica che frequentavano mio fratello e mia madre. Nella mia testa c’era tanta confusione, perché in Italia andavo nella chiesa cattolica, non potendo fare altro dato che non conoscevo una chiesa evangelica; inoltre, siccome mio marito non era d’accordo mi era difficile frequentarla. Nel 1995 morì mio padre e l’anno seguente mia madre dall’Australia si trasferì in Italia e venne ad abitare a casa mia.

Nel 1997 mia figlia, sfogliando l’elenco telefonico della provincia, trovò la comunità “Betania”, così mia madre cominciò ad andare in chiesa. Nel frattempo io mi ammalai e dopo cinque anni di sofferenza mi fu diagnosticato il morbo di Parkinson. Grazie alle cure la mia condizione migliorò e in me cresceva il desiderio di andare in chiesa con mia madre. Purtroppo per non avere discussioni in famiglia, rimandavo continuamente, finché un giorno per un motivo banale scoppiai a piangere e in quel momento trovai la forza di dire a mio marito che volevo andare in chiesa con mia madre. All’inizio fu un po’ titubante, ma dopo mi lasciò libera di scegliere e per questo gli sono grata. Il 20 aprile 2003 andai in chiesa per la prima volta: quanta emozione quel giorno! Com’ero felice! Eppure subito cominciarono gli attacchi del nemico e mi scoraggiai, anche perché sentivo un peso sulle spalle e mi domandavo: “Sarò capace di andare sempre in chiesa?”. Tutti questi pensieri sparirono dopo il 28 marzo 2004, quando scesi alle acque per il Santo Battesimo: non sentivo più il peso di prima e da quel momento vado in chiesa con tanta gioia… e guai a mancare! Cominciai quindi il mio cammino di fede, cercando di crescere ogni giorno con la benedizione e l’aiuto del Signore.

Nell’aprile 2006 la mia figlia minore si ammalò di qualcosa di serio che mi fece tremare di spavento. All’inizio ero disperata, ma ben presto il Signore mi calmò ricordandomi che Lui non lascia e non abbandona nessuno: quanto è vera questa frase! Non solo non mi abbandonò, ma mi mandò anche il Suo Consolatore, così il 13 maggio 2006 fui battezzata con lo Spirito Santo. Che emozione in quel momento, che gioia sentivo dentro il mio cuore! E che consolazione dopo lo spavento preso con mia figlia, che oggi, grazie a Dio, sta bene. Posso dire che non mi basterebbero tutti gli anni che mi restano da vivere per ringraziare il Signoreper tutto ciò che ha fatto per me da quando ho assistito al primo culto nel 1962 fino ad ora. Lo ringrazio per avermi scelta, perdonata e salvata; se non fosse stato così con tutto quello che mi è accaduto negli ultimi tempi, sarei certamente impazzita, ma per grazia di Dio mi trovo qui a scrivere questa testimonianza.

La potenza e la misericordia del Signore sono grandi se uno lo cerca e ubbidisce alla Sua Parola. Voglio ringraziare prima di tutto il Signore e poi tutti i credenti che hanno costruito questa bella chiesa: ringrazio i Pastori, gli anziani, i diaconi, i giovani e tutti i fratelli e le sorelle che in un modo o nell’altro mi hanno aiutato e mi hanno fatto sentire parte della famiglia di Dio: un mondo di benedizioni a tutti.
“Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto. Ma DIO mi ha ascoltato e ha prestato attenzione alla voce della mia preghiera. Sia benedetto DIO, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua benignità” (Salmo 66: 18-20)
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Il Signore sia sempre lodato, glorificato e ringraziato.
Amen

Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/

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