Ciao, mi chiamo Michela e la mia storia inizia nel 1993. Sono nata in un matrimonio misto fatto tra un cattolico, mio padre, e un’evangelica, mia madre, due religioni diverse ma senza Gesù al centro. Questo mi portò a crescere tra liti e assenze; materialmente avevo tutto ma venne a mancare il bene necessario: l’amore.
Vedevo mia madre sempre più frustrata e mio padre sempre più assente affettivamente. Di conseguenza sono cresciuta da sola ed anche se, apparentemente, la mia sembrava una vita normale, dentro me sentivo un grido silenzioso, un vuoto lancinante che si manifestava attraverso il mio carattere litigioso, insofferente e irrequieto. Una volta tentai anche il suicidio e diverse volte scappai di casa. Cercai di colmare il vuoto che avevo, causato dalle mancanze, attraverso relazioni affettive ma mi rubavano sempre di più interiormente e mi portavano ad una malata dipendenza affettiva.
All’età di 18 anni I miei si separarono ed io mi trovai in un momento di svolta: ero appena diplomata e, pensando al mio futuro, decisi di lasciare il mio paese e di andare al nord, in cerca di lavoro, a casa di una zia disposta ad ospitarmi. Prima di farlo, ricordo che mi chiusi in bagno ed iniziai a pregare per la prima volta come non avevo mai fatto, e chiesi a Dio: “Se Tu veramente esisti cambia la mia vita ti prego!”. Dopo questa mia preghiera fatta con il cuore partii per andare da mia zia. Le mie intenzioni erano quelle di trovare un lavoro e staccare i ponti con la mia famiglia e il mio passato, considerando il dolore che mi aveva procurato. Cosi iniziai subito a cercare lavoro, ignara che Dio avesse un piano diverso, ovvero quello di incontrarmi. Mia zia è una cristiana evangelica e vedevo nel suo sguardo una luce, una gioia, una serenità, un appagamento che a me mancava da sempre. Fu proprio questo a incuriosirmi e a chiedermi come mai a me mancava tutto ciò. Ricordo che lei mi chiedeva ogni domenica di accompagnarla in chiesa ma ancora non scattava in me quel desiderio; fino a quando una domenica decisi di accompagnarla. Appena entrai in quella chiesa, mi colpirono i visi di quelle persone mai conosciute ma percepivo familiarità nei loro volti, vedevo la stessa luce che aveva mia zia riflettere nei loro visi. Così rimasi attonita da quell’atmosfera soprannaturale mai provata e mi accorsi che dentro di me qualcosa si era rotto. Iniziarono a chiudersi le orecchie e non ascoltai più le parole del predicatore ma una particolare preghiera intorno a me, elevata dalle persone che intercedevano per me e chiedevano a Dio di rompere le catene. Scoppiai in un pianto dove sentivo tutte le resistenze e i muri che mi ero sempre costruita, all’improvviso crollarono dentro me e più piangevo più mi liberavo. Dio iniziò da subito a parlarmi, sentii una parola forte nel mio cuore e subito dopo confermata da un messaggio in lingue in cui lo Spirito Santo mi diceva che ero sempre appartenuta a Dio, che Lui aveva dei progetti per la mia vita e che da ora in poi non ero più sola ma Lui si sarebbe preso cura di me, come un padre premuroso. A fine culto non sapevo spiegarmi cosa fosse successo, sapevo solo che non ero la stessa persona di sempre, ero cambiata, avevo in me uno spirito nuovo, mi sentivo rinata. Iniziai a considerare Dio il Signore della mia vita, la Mia guida la Mia famiglia…insomma il mio tutto!
Cominciai a leggere la Bibbia e mi accorgevo che quella era una lettera vivente che parlava direttamente al mio cuore. Più la leggevo, più mi sentivo libera, comprendevo il Suo amore, la Sua misericordia nei miei confronti. Ma, anche se il mio spirito era rigenerato la mia anima aveva bisogno di essere rinnovata con un processo di rieducazione e guarigione da tutte le ferite del passato.
Cosi iniziai a lasciarmi formare dal Sommo Vasaio, dal Mio Creatore. Egli ben presto mi aprì una porta lavorativa che mi ha permesso di crescere, di essere plasmata nel carattere e di diventare la donna che Lui aveva già progettato, sin dalla mia nascita, anche se il peccato aveva deturpato. Iniziò a togliere tutto quello che non apparteneva alla mia reale identità, mostrandomi chi fossi realmente, donandomi una nuova identità di figlia di Dio e rendendomi consapevole della preziosità che avevo ai suoi occhi. Tutto questo durò anni, il processo è costato anche dolore e qualche lacrima ma quando adesso guardo l ‘opera che ha fatto e sta facendo in me e intorno a me, mi rendo conto che tutto questo ne vale la pena.
Dio usa le cose che non sono, le cose disprezzate, per renderle cose che sono e per portare alla luce lo scopo per cui sono state create. La Sua Grazia sovrabbonda sul peccato, libera dalle menzogne di cui il nemico ci convince su un’identità falsa e compromessa e ci rivela la verità; in quella verità noi saremo liberi di essere ciò che siamo sempre stati ai Suoi occhi, per adempiere al piano predisposto da sempre per noi. Sto aspettando l’adempimento di tante promesse ma una cosa so, che l’opera che Lui ha iniziato verrà portata a compimento. Non c’è niente di più appagante di servirLo e ripagarLo dello stesso amore che ha dimostrato per noi sulla croce.
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PROGETTO DI MANUEL PISANU.