Mettiamo ordine nella nostra vita

“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno (Genesi 1, 1-5). Con queste parole si afferma il principio cardine dell’esistenza, mettere ordine alle cose. Tutta la vita e, ogni organizzazione sociale, passa attraverso il significato del mettere ordine, il che significa dal punto di vista psicologico, dare dei confini, determinarsi, essere chiari ed espliciti negli intenti. «Il Signore è un Dio di ordine» (1 Corinzi 14:33). L’importanza del mettere ordine è tale che Pietro, nella lettera ai corinti, lo definisce con la stessa vita del Signore. Il motivo dell’ordine è garantire una vita sicura e tranquilla, ma soprattutto orientata verso un obiettivo. Si pensi ad una casa dove vige il disordine, essa rispecchia l’andamento dei componenti. Le cose fuori posto richiamano il disordine interiore. Oggi siamo nella confusione dei vari aspetti sociali e individuali. Si pensi alla scena politica di questi giorni, vi sono state le elezioni che hanno capovolto la scena politica, ora si richiede un mettere ordine e organizzazione alla nuova realtà. Vivere la realtà dove i costumi cambiano in continuazione, dove le strutture istituzionali cambiano senza precisi obiettivi, dove l’istituzione famiglia è in crisi, di sicuro vi è una notevole fonte di stress. Psicofisiologicamente la pressione dello stress fa attivare le strutture emotive che reggono la personalità. O si regredisce in comportamenti infantili o la sintomatologia da stress, con ansia e attacchi di panico vari, la fa da padrona. Presi dallo stress perdiamo il controllo su noi stessi, spesso diventiamo violenti, spesso diventiamo passivi tagliandoci fuori da ogni sorta di confronto con la vita. Mettere ordine a questo caos interiore, sebbene, a volte stimolato dall’esterno, significa discernere quelle che sono le proprie responsabilità e assumersene il rimedio. Anche se nella cultura biblica il sostantivo responsabilità non è mai citato, tutto l’insegnamento ci mostra che ogni uomo, in quanto figlio di Dio, è tenuto a comportarsi responsabilmente di fronte agli altri e a se stessi «Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso.  Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello» (Romani 14, 12-13). Compito di chi guida una collettività, ma compito responsabile di ognuno è promuove il bene, utilizzando non il proprio interesse egoico ma l’amore, non il potere narcisistico ma il potere ugualitario dove ognuno è alla pari con l’altro. Tipiche situazioni di chi vive il senso del disordine interiore sono il non riuscire a fare le cose che ci si propone, sentirsi avviliti di fronte agli imprevisti, il non avere uno scopo, un obiettivo da raggiunge. In questi momenti ognuno deve fermarsi e riflettere realmente alle cose in cui crede e capire se queste cose siano fonti e stabili o frutti di una società di consumo che orienta il nostro essere ad essere oggetti di noi stessi (P. Riccardi psicoterapia del cuore e beatitudini ed cittadella 2018). Preludio del fare ordine interiore è prepararsi al silenzio e alla preghiera come spazio di interiorizzazione (vedi articolo di P. Riccardi Perché pregare del 5 marzo 2018 in notiziecristiane.com)

Pasquale Riccardi

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