Messico: Circa sei mila persone vivono in condizioni precarie e di povertà estrema

downloadPungarabato- L’indice di povertà a Pungarabato, uno degli 81 municipi di Guerrero nel Messico sud occidentale, è molto alto e richiede una rapida soluzione. E’ quanto dichiarano le autorità locali, secondo le quali oltre 1200 famiglie, circa 6 mila persone in tutto il municipio, sopravvivono tra la spazzatura e il rischio d’inondazione.Si corre il rischio di essere travolte dall’innalzamento delle acque del fiume Cutzamala in quello che è il municipio più importante di Tierra Caliente. Le abitazioni sono prevalentemente costruite su travi precarie, spesso su un unico muro con una sola apertura che affaccia sulla strada privando gli abitanti di ogni privacy, dormono su vecchi materassi e con coperte maleodoranti (Agenzia Fides).

La povertà ha diverse facce: la più comune e mediatica, certamente, quella della mancanza di risorse, cibo e casa, che attanaglia milioni di persone. Ma non solo: la mortalità infantile, la sieriopositività, la violenza domestica, l’analfabetizzazione, la persecuzione politica, la disparità di genere, l’emarginazione, il negato accesso al credito, la disoccupazione, non sono solamente conseguenze della povertà ma anche cause della stessa. Di conseguenza, le strategie di lotta alla povertà, i progetti, le campagne, non possono ridursi al mero assistenzialismo e, quindi, al trasferimento di cibo, soldi e risorse da chi ha di più verso chi ha di meno. Qualsiasi programma di aiuto deve saper metter al centro i diritti umani, coniugare l’inclusione sociale con la dignità, che dev’essere garantita ad ogni essere umano, a prescindere dalla sua condizione economica. Aiutiamo i migliaia di poveri di Pungarabato… perchè vivono nella totale indigenza. Il futuro che li attende è di morte e molta più fame. Si tratta dei più poveri del Messico; mentre, altre migliaia di poveri si concentrano negli stati di Guerrero e Chiapas. Lì, di fronte all’opulenza dei pochi, moltissimi messicani sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno.

Il quotidiano messicano, El Financiero, già nel 1998  ha pubblicato uno studio realizzato dal Programma di Educazione, Sanità e Alimentazione, nel quale si segnalava, già da allora, negli stati meridionali c’erano migliaia di persone che guadagnano 45 centesimi di dollaro al giorno, ossia 13 dollari al mese.

Se si tiene conto che un litro di latte costa mezzo dollaro e una libbra di fagioli supera il dollaro, allora il guadagno non è sufficiente neanche per comprare questi prodotti di base. Il Programma segnalava che nella zona esistevano anche quelli non poveri, che guadagnano fino a 30 dollari mensili, anche se la media dei non poveri nel resto del paese e di 81 dollari al mese.

Nel 1997 uno su quattro messicani viveva nella povertà estrema, cioè erano circa 25 milioni le persone che non avevano abbastanza per coprire quotidianamente la loro alimentazione minima. Senza parlare dell’educazione e della salute.

Nel rapporto si dice che la situazione dei messicani è migliorata. Il salario minimo messicano è di poche centinaia di dollari mensili. Quasi tutte le realtà politiche, accademiche e sindacali considerano che questo salario minimo non è sufficiente per la sopravvivenza di una famiglia. Cosa si può dire dei cittadini del Guerrero e del Chiapas che guadagnano una settima parte di questo salario minimo?

 

 

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