E’ partita da Bagheria (Palermo), e farà tappa in dodici scuole siciliane nell’arco di un triennio, la campagna di educazione alla legalità ‘Meglio il lupo che il mafioso’. Si tratta di un progetto innovativo e sperimentale, destinato agli alunni della scuola primaria. Promosso dalla Fondazione intitolata a Rocco Chinnici, il giudice ucciso a Palermo con un’autobomba, il 29 luglio 1983, si avvale di un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, che lo ha approvato, secondo ex aequo nella graduatoria di un bando pubblico nazionale.
Con “obiettivi educativi, formativi e didattici”, ‘Meglio il lupo che il mafioso’ sarà itinerante e coinvolgerà quattro scuole, con circa 800 alunni, per ciascun anno. Al termine di un ciclo di incontri, lezioni, testimonianze, filmati e letture, i bambini produrranno pensieri, disegni e vignette che confluiranno in un ‘instant book’, nell’ambito di una collana che avrà come titolo, appunto, ‘Meglio il lupo che il mafioso’. Il libro, a fine anno scolastico, sarà regalato ai bambini partecipanti all’iniziativa e verrà allestita anche una mostra con tutti i loro elaborati. Il progetto è stato ideato dalla giornalista e scrittrice Eleonora Iannelli, che lo realizzerà con la consulenza di un’insegnante-tutor, Lavinia Vela Chinnici.
Le scuole del primo anno, scelte a campione nella provincia di Palermo, sono: L’Istituto comprensivo ‘Tommaso Aiello’ di Bagheria, il ‘Primo Circolo didattico’ di Villabate, l’Istituto comprensivo ‘Politeama’ e il Convitto nazionale ‘Giovanni Falcone’, queste ultime due in città. I libri saranno editi da Navarra, nota Casa editrice siciliana, specializzatasi nel campo dell’impegno civile e antimafia, promotrice della fortunata rassegna ‘Unamarinadilibri’.
“Con il titolo ‘Meglio il lupo che il mafioso’ – sottolinea Eleonora Iannelli – vorremmo trasmettere un messaggio immediato ed efficace: persino il lupo delle favole è meno cattivo e pericoloso del mafioso. Si punta alla demitizzazione della figura del mafioso, la cui percezione risulta talvolta distorta nell’immaginario del bambino, soprattutto in alcune realtà a rischio. Il libro nascerà in tempo reale, tra i banchi con i piccoli scolari. Sarà un’opera corale, legata da un mio filo narrativo sul fenomeno mafioso, sulle principali vittime e sulla formazione del buon cittadino”. (Adnkronos)
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