di Agostino Masdea – “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio.” Romani 10:17 – Sul balcone di casa abbiamo dei vasi con diversi tipi di piante. Mia moglie con dedizione se ne prende cura mentre io mi limito a darle una mano ad innaffiarle. In certi periodi, particolarmente in estate, quando passa qualche giorno e non ricevono acqua, si vede, perché si afflosciano su sé stesse, e sai che se non intervieni subito, moriranno.
La nostra anima è come una di quelle piante e la parola di Dio è come quell’acqua. Il salmo 119 è una sinfonia alla Parola di Dio. Nei versi 25-27 leggiamo: “Io sono prostrato nella polvere; ravvivami secondo la tua parola… insegnami i tuoi statuti, e io mediterò sulle tue meraviglie.”
Una lettura frettolosa e superficiale della Parola equivale a spruzzare poche gocce su una pianta che ha bisogno invece di molta acqua per portare frutto. Non basta quindi leggere la Parola di Dio, è necessario meditarla, studiarla ed approfondirla. Solo così l’acqua penetra nel terreno e arriva fino alle radici della nostra anima. Lo scopo di queste meditazioni quotidiane è quello di offrire un minimo aiuto perché quest’acqua arrivi dritta al cuore della nostra fede.
Dio prende piacere non quando ottemperiamo ad un certo numero di doveri religiosi, ma nell’ascolto della Sua voce e nell’ubbidienza alla Sua parola. È meglio spendere un po’ di tempo e meditare su un verso che Dio ci mette davanti, piuttosto che leggere dieci capitoli sbrigativamente. Meditando la Parola, diamo a Dio la possibilità di rivelarci il Suo amore e la Sua volontà per la nostra vita.
Oggi prenditi del tempo per meditare la Scrittura. Fanne una disciplina quotidiana, affinché la tua giornata possa traboccare di vita abbondante. La fede viene dall’udire la Parola di Dio.
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