È successo nei giorni scorsi in Liberia. Il 33enne Kent Brantley ha voluto che il farmaco fosse somministrato alla missionaria Nancy Writebol, 60 anni
Kent Brantley e Nancy Writebol erano a Monrovia, Liberia, entrambi per ragioni umanitarie. Il primo, 33 anni, medico, è partito per assistere le persone malate di ebola. La seconda, missionaria, 60 anni, si è imbarcata per portare il sostegno e la speranza che l’epidemia sta spazzando via. Il destino li ha uniti in una situazione tragica: entrambi hanno contratto il virus mortale. Poi l’arrivo di un siero sperimentale. Nessuna garanzia circa la sua efficacia; attualmente, per l’ebola, non c’è cura. Un’unica dose. Kent non ha avuto dubbi: ha voluto che fosse somministrato a Nancy.
Kent e Nancy, uniti dalla malattia e dalla missione umanitaria, fanno parte dell’organizzazione cristiana evangelica statunitense “Samaritan’s Purse”, “il borsello del samaritano”. Il medico, originario del Texas, sposato, padre di due bambini, rappresenta il primo caso di americano malato di ebola. È stato trasferito negli Usa, al centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Atlanta, dopo aver ricevuto una trasfusione di sangue. Il donatore era un ragazzo africano di 14 anni. Brantley, precedentemente, gli aveva salvato la vita.
Tratto da: http://www.buonanotizia.org/
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