In trent’anni di battaglie a favore dei malati, l’Aisla (associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) è diventata un punto di riferimento per i malati di Sla e per le loro famiglie. Parlano i numeri: 1600 soci, 250 volontari, e un impegno che non si esaurisce. Ieri, in occasione dell’anniversario, si è tenuta a Milano una tavola rotonda di aggiornamento scientifico sulle sperimentazioni in corso con l’uso di cellule staminali.Da quel lontano 21 aprile 1983 sono stati destinati 5 milioni di euro in progetti destinati alla ricerca, all’assistenza e alle attività delle 58 sezioni locali. Più di 300mila euro sono andati al Centro d’ascolto e consulenza, per offrire un sostegno psicologico, e altri 50mila sono stati investiti in corsi di formazione e workshop.«È un onore essere alla guida di Aisla in un momento così importante», ha dichiarato il presidente Massimo Mauro: «Il nostro obiettivo è quello di garantire una sempre più capillare azione a sostegno dei malati e alle loro famiglie: vogliamo che tutti i malati si sentano affiancati dall’associazione e soprattutto che sappiano che Aisla è di tutti».Passati i festeggiamenti, si torna al lavoro. L’agenda è di quelle fitte di appuntamenti: il 21 giugno si terrà il Global Day, giornata mondiale per la lotta alla sclerosi laterale amiotrofica, nella quale Aisla promuoverà i Family Day, momenti conviviali per mettere a confronto medici, volontari e malati. Il 29 settembre spazio, in più di cento piazze italiane, alla sesta Giornata nazionale dedicata alla Sla. A dicembre, invece, Milano ospiterà il Simposio internazionale sulla sclerosi amiotrofica.Al fine di poter dare una voce sempre più uniforme ai bisogni dei pazienti, Aisla, dalla sua origine, ha avviato collaborazioni con altre realtà che si occupano di Sla: da Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap, alla Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità. Per lavorare assieme, fianco a fianco, mettendo al centro l’assistenza ai malati.
Tratto da: Avvenire.it
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