“Matinée di Lode e Adorazione” …quando le parole son come pietre!

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971030_Cari lettori e lettrici, premesso che noi come ogni essere umano di questa terra sbaglia e viene meno perché la perfezione sta solo a Dio, dopo gli attacchi di questi mesi per le prese di posizione su cartoni animati del mondo come Peppa Pig o su testi e artisti del mondo del calibro di Tiziano Ferro e Jovanotti, non avrei mai immaginato che un attacco e/o una critica potesse arrivare da un pulpito durante un culto domenicale in seguito alla notizia di un culto speciale di lode e adorazione organizzato dalla chiesa evangelica di Misilmeri, avvenuto l’11 maggio (https://www.notiziecristiane.com/misilmeri-domenica-11-maggio-matinee-lode-adorazione/).

Il motivo della critica risiede nell’uso, improprio della parola: “Matinée di Lode e Adorazione”. Allora, cosa si fa in questi casi per smontare l’opinione prevenuta e un tantino in malafede di chi vede oscenità e mondanità in quello che abbiamo scritto? Semplice si utilizza il vocabolario, perché Matinée è una parola francese che significa Mattinata. Nella fattispecie usiamo il vocabolario online della Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/mattinata/):

mattinata s. f. [der. di mattina; nel sign. 3, adattam. del fr. matinée]. –  1. Tutto lo spazio della mattina, considerato soprattutto nelle sue caratteristiche meteorologiche o rispetto alle occupazioni e agli avvenimenti che vi si verificano…

Credo che ognuno di noi legga e interpreta la parola in questione, in funzione del contesto in cui ci si trova. In un sito che si occupa d’informazione cristiana, è ovvio che il lettore leggerà il titolo pensando a una “mattinata di lode e adorazione”; però, a volte, se il lettore ha uno stato d’animo contristato e con qualche pensiero, poco edificante verso quello o quelli che organizzano l’evento, come nella fattispecie quel pastore che ha tuonato dal pulpito, potrà vedere mondanità e modernità in quella stessa parola.

Non c’è frase migliore per racchiudere lo stato d’animo di chi in quel momento tuonava dal pulpito: “La bocca abbonda di ciò che sovrabbonda nel cuore” e la lingua italiana in tal senso è un caleidoscopio d’interpretazioni, ma non voglio allontanarmi da quello che è il senso della critica che ci è stata fatta, proverò a fare degli esempi per mostrarvi dove sta l’errore d’interpretazione…  Esempio, se sto’ parlando con un promoter di eventi di discoteca e di night club, credo che se uso la parola “Matinée” in senso generico la sua mente legata al suo mondo associa subito la parola “mattinata” a un evento e/o festa di discoteca come credo che se stia parlando con un fratello o una sorella in Cristo Gesù, questi associa subito la parola “mattinata” a un evento evangelistico.

Stoppiamo per una buona volta e per sempre alle critiche, perché queste non sono edificanti per ogni buon cristiano. Dobbiamo, invece, essere uniti nel combattere l’avversario, perché i nostri combattimenti non sono contro carne e sangue.

Fratelli, senza molto allontanarci da quello che ho scritto, voglio parlarvi della lingua e di come deve essere il nostro modo di parlare affinché sia gradito a Dio e che cosa non dobbiamo proferire per non contaminarci.

Ora, la lingua è un membro del nostro corpo (piccolo) situato nella nostra bocca. Dio disse a Mosè: “Chi ha fatto la bocca dell’uomo?.. non son’io l’Eterno?” (Es. 4:11), quindi la nostra bocca l’ha fatta Dio, e giacché “l’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo” (Prov. 16:4), anch’essa serve.  Noi sappiamo che Dio ha fatto la bocca all’uomo per parlare e per mangiare e per bere e difatti noi per mezzo di essa lodiamo e preghiamo Dio, parliamo per comunicare agli altri i nostri pensieri, le nostre opinioni, i nostri sentimenti e soprattutto la Parola di Dio; e sempre per mezzo di essa mangiamo e beviamo per nutrire il nostro corpo affinché abbia le forze necessarie per lavorare e per muoversi liberamente. Ora, Gesù un giorno disse: “Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo” (Matt. 15:11), ciò significa che non c’è nulla fuori di noi che entrando in noi possa contaminarci e questo perché “nessuna cosa è impura in se stessa” (Rom.14:14), perché “tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da riprovare, se usato con rendimento di grazie; perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera” (1 Tim. 4:4). Ma se è vero che quello che mangiamo non può contaminarci perché è santificato dalla Parola di Dio e dalla preghiera, è pure vero che possiamo contaminarci facendo uscire dalla bocca parole di critica.

A questo punto è necessario fare questa premessa, e cioè che “quel che esce dalla bocca viene dal cuore” (Matt. 15:18), quindi quello che l’uomo dice con la bocca non è altro che quello che ha nel cuore. Gesù disse, infatti: “Dall’abbondanza del cuore la bocca parla. L’uomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvage” (Matt. 12:35).

Vi siete mai domandati perché l’uomo buono parla in maniera differente dall’uomo malvagio? Questo avviene perché l’uomo buono nel suo cuore ha riposto la sapienza di Dio e perciò quando parla, parla con sapienza e con giustizia secondo che è scritto: “La sapienza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti si fa tosto conoscere” (Prov. 14:33), e “la bocca del giusto sgorga sapienza” (Prov. 10:31); mentre il malvagio avendo un cuore pieno di malvagità fa sgorgare dalla sua bocca la perversità.

Che dobbiamo fare quindi noi per non peccare con la nostra lingua ed evitare che sentimenti poco edificanti e di critica escano fuori? Facile, dobbiamo chiarire con il fratello per capire se quello che si legge o si dice è in linea col proprio modo di pensare, affinché entrambi si possano abbracciare e amare nell’amore di Dio.

Dobbiamo custodire il nostro cuore, per questo, infatti, la sapienza dice: “Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa poiché da esso procedono le sorgenti della vita” (Prov. 4:23). Ma se noi facciamo posto, nel nostro cuore, all’incredulità e all’iniquità, alla critica e alla sentenza, sappiate che di certo tutto ciò si ripercuoterà negativamente anche sul nostro modo di parlare.

Pietro Proietto

notiziecristiane.com

 


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