Un virus aveva danneggiato irrimediabilmente organi e neuroni secondo i medici, per questo per loro la macchina che teneva in vita Marwa andava staccata. I genitori della piccola si sono sempre opposti e, dopo aver ottenuto un prolungamento della cura, la loro bimba ha riaperto gli occhi.
I medici volevano staccarle la spina dopo ormai due mesi di coma, ma il padre di Marwa, una bimba algerina di 1 anno, ha provato in tutti i modi di impedirglielo, convinto che la figlia si sarebbe svegliata prima o poi. Ebbene, c’è già chi parla di miracolo per questa storia: alla fine Marwa ha davvero riaperto gli occhi, per la gioia dei genitori che hanno ripreso e condiviso su Facebook i primi attimi di coscienza della loro bambina, dopo mesi di buio.
Per i medici non c’era nulla da fare
A causa di un potente virus, Marwa si era ritrovata in coma per due mesi: secondo i medici, l’infezione virale aveva danneggiato irrimediabilmente gli organi interni della piccola, così come i suoi neuroni. Spinti da questa drammatica diagnosi, i camici bianchi avevano suggerito ai genitori della bimba di staccare la spina, poiché le speranze di una sua ripresa erano praticamente inesistenti.
La tenacia del padre contro ogni diagnosi
Convinti di quanto detto e in disaccordo con i genitori della piccola, che non volevano saperne di spegnere il macchinario che la teneva in vita, i medici erano pronti a staccare la spina, ritenendo la terapia effettuata su Marwa troppo “aggressiva“. Ma il padre e la madre della bimba non si sono arresi, arrivando a implorare il tribunale di non permettere di agire ai dottori, e persino raccogliendo 70 mila firme con una petizione chiamata “Not without my Marwa”.
I genitori hanno così ottenuto un’estensione della cura di altri due mesi presso l’ospedale La Timone di Marsiglia, seppur con grande scetticismo dei medici curanti, convinti che la piccola non sarebbe mai tornata a camminare, respirare e vivere in modo indipendente. Solo dieci giorni dopo, la sorpresa più bella: Marwa ha riaperto gli occhi, fra lo stupore di tutti.
“La terapia continua, ma vediamo ogni giorno miglioramenti: ciò ci dà grande speranza. Quando le parlo mi sente, reagisce e a volte sorride“: ha detto il padre a un emittente locale, soddisfatto di aver vinto una battaglia importante per la vita della sua piccola.
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