Mancare di Riconoscenza

riconoscenzaNella Parola troviamo una storia davvero emozionante. Tra i protagonisti abbiamo il re Davide e in questa specifica storia ci mostra degli aspetti del suo cuore davvero unici. Una storia che probabilmente conosciamo tutti ma che è sempre oggetto di riflessione e di grande insegnamento.
Nel secondo libro di Samuele nei capitoli 5-6-7-8, Davide viene riconosciuto da tutte le tribù di Israele come colui che doveva regnare su tutto il popolo e vengono narrate le sue vittorie, finché si stabilì sul trono.
2Samuele 8:15
Davide regnò su tutto Israele, amministrando il diritto e la giustizia a tutto il suo popolo.
Dopo che egli si fu stabilito come re, si ricordò del suo grande amico Gionathan e si ricordò della promessa che gli fece:
1Samuele 20:14-17
Possa tu, se sarò ancora in vita, usare verso di me la bontà del SIGNORE, perché io non muoia. Non cessare mai di essere buono verso la mia casa, neppure quando il SIGNORE avrà sterminato dalla faccia della terra fino all’ultimo i nemici di Davide». Così Gionathan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: «Il SIGNORE faccia vendetta dei nemici di Davide!» Per l’amore che aveva verso di lui, Gionathan fece di nuovo giurare Davide; perché egli l’amava come la sua stessa vita.
Davide aveva sterminato i suoi nemici, e mentre è sul trono si ricorda di Gionathan…e si ricorda molto bene del patto che vi era stato tra i due. Davide si preoccupò di mettere in atto il patto con il suo migliore amico, per questo al capitolo 9 di 2 Samuele dirà:
2Samuele 9:1
Davide disse: «C’è ancora qualcuno della casa di Saul, al quale possa fare del bene per amore di Gionathan?»

Davide è il re di Israele, egli è l’uomo secondo il cuore di Dio, ed esattamente come il suo Padre celeste, egli si ricorda e mantiene i suoi patti.

Se Davide, che è un buon re, ma pur sempre un uomo ha mantenuto la sua promessa quanto più Dio non manterrà le sue promesse?

Matteo 7:11
Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!
Salmi 105:8
Egli si ricorda per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni
Dio non dimentica…ricorda per mille generazioni…

UNA SITUAZIONE INASPETTATA
Un servo della casa di Saul, Tsiba, fa presente al re che esiste ancora un figlio della casa di Gionathan, Mefibosceth. Mefibosceth era storpio da entrambi i piedi. Se leggiamo al capitolo quattro al verso 4:“Gionathan, figlio di Saul, aveva un figlio storpio, il quale aveva cinque anni quando arrivò da Izreel la notizia della morte di Saul e di Gionathan. La balia lo prese e fuggì; in questa sua fuga precipitosa il bambino cadde e rimase zoppo. Il suo nome era Mefibosceth.”

Bosceth, significa= vituperio, vergogna esprime esattamente la condizione di Mefibosceth.

Proviamo ad immaginare la condizione di Mefibosceth: ragazzo orfano del padre, ha trascorso la propria vita nella paura di incontrare Davide, se ne resta il più lontano possibile da Gerusalemme, a Lodebar, un luogo desolato.
Probabilmente Mefibosceth provava rancore verso Davide, poiché umanamente spettava a lui la corona, essendo nipote di Saul e figlio del suo primogenito; a causa di Davide egli aveva perso la corona, era costretto a vivere in modo povero ed era privo del palazzo reale.
In questa condizione gli arriva la notizia che il re Davide lo cerca e lo convoca nel palazzo reale…immaginate? Chissà cosa avrà pensato…chissà che paura…
2 Samuele 9: 5-8 Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machir, figlio di Ammiel, a Lodebar. E Mefibosceth, figlio di Gionathan, figlio di Saul, andò da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò davanti a lui. Davide disse: «Mefibosceth!» Egli rispose: «Ecco il tuo servo!» Davide gli disse: «Non temere, perché io non mancherò di trattarti con bontà per amore di Gionatan tuo padre, ti restituirò tutte le terre di Saul tuo nonno e tu mangerai sempre alla mia mensa». Mefibosceth s’inchinò profondamente e disse: «Che cos’è il tuo servo, perché tu ti degni di guardare un cane morto come sono io?»

Mefibosceth si aspettava morte e condanna, invece trova Grazia!
La stessa cosa non doveva avvenire per l’uomo peccatore? L’uomo che è lontano da Dio meriterebbe la morte. L’uomo che offende e disonora Dio meriterebbe la condanna, invece…
Romani 5:8-10 Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.

Siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte di Cristo!
Mefibosceth è riconciliato con Davide per mezzo di Gionathan.
Ed ora si siederà alla mensa del re tutti i giorni!
Luca 13:23-30 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.  Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici”. Ed egli vi risponderà: “Io non so da dove venite”.  Allora comincerete a dire: “Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!” Ed egli dirà: “Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori”.  Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori. E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio. Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi».

L’uomo peccatore mediante il sacrificio di Gesù viene redento, ottiene pace con Dio e salvezza dell’anima e un giorno siederà a tavola con Lui nel Suo Regno…che gloriosa realtà!

UNA SITUAZIONE DAVVERO SGRADEVOLE
Mefibosceth ottiene grazia, la sua condizione di disagio e vergogna cambia, la sua posizione di povertà e miseria si trasforma, ora è alla tavola regale…ma cambia anche la sua attitudine.
Al capitolo 15 sempre del secondo libro di Samuele, troviamo una congiura da parte di Absalom nei confronti di suo padre Davide. Davide è costretto a scappare.

Al capitolo 16 avviene che:
1 Davide aveva superato di poco la cima del monte, quando Tsiba, servo di Mefibosceth, gli venne incontro con un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli d’uva passa, un centinaio di frutti di stagione e un otre di vino. 2 Il re disse a Tsiba: «Che vuoi fare con queste cose?» Tsiba rispose: «Gli asini serviranno da cavalcatura per la famiglia del re; il pane e i frutti di stagione sono per nutrire i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto». 3 Il re disse: «Dov’è il figlio del tuo signore?» Tsiba rispose al re: «È rimasto a Gerusalemme, perché ha detto: “Oggi la casa d’Israele mi renderà il regno di mio padre”». 4 Il re disse a Tsiba: «Tutto quello che appartiene a Mefiboset è tuo».
Davide è in difficoltà Tsiba va in soccorso portando del cibo e del vino…Mefibosceth non c’è…
Voleva il regno di suo padre Saul….

Immaginate il cuore di Davide? Nessuna riconoscenza da parte di Mefibosceth, anzi è disposto a tradirlo e a spodestarlo dal trono…
Davide gli toglie tutta l’eredità a Mefibosceth. La mancanza di riconoscenza causa delle perdite…a volte davvero drammatiche.
Passa del tempo. Al tempo di Davide ci fu una carestia di tre anni (21:1). Davide cerca la faccia di Dio, il suo volere, e Dio gli rivela che la causa della carestia è scatenata dalla condotta sanguinaria della casa di Saul nei confronti dei Gabaoniti.
Davide chiama i Gabaoniti perchè desidera parlare con loro e capire come poter riparare al danno subito affinché l’eredità di Dio fosse benedetta.
2Samuele 21:4-7
I Gabaoniti gli risposero: «Tra noi e Saul e la sua casa non è questione d’argento o d’oro; e non spetta a noi di far morire gente d’Israele». Il re disse: «Che cosa volete dunque che io faccia per voi?» Essi risposero al re: «Poiché quell’uomo ci ha consumati e aveva programmato di sterminarci per farci sparire da tutto il territorio d’Israele, consegnateci sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al SIGNORE a Ghibea di Saul, l’eletto del SIGNORE». Il re disse: «Ve li consegnerò».

GRAZIA ABBONDANTE
v.7-8 Il re risparmiò Mefiboset, figlio di Gionatan, figlio di Saul, a causa del giuramento che Davide e Gionatan, figlio di Saul, avevano fatto tra di loro davanti al SIGNORE; ma il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aia, aveva partoriti a Saul, Armoni e Mefibosceth, e i cinque figli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adriel di Meola, figlio di Barzillai,
Davide risparmia ancora la vita di Mefibosceth in nome del patto fatto con Gionathan…che uomo…che fedeltà…che rispetto verso il patto…
Dio non agisce allo stesso modo?
2 Timoteo 2:11 Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; 12 se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; 13 se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché è la sua natura!
Se un uomo ha mostrato così tanta fedeltà davanti all’infedeltà risparmiando la vita a Mefibosceth, non farà molto di più Dio con noi?
Anche noi siamo accomunati a Dio da un’alleanza, da un patto.
Gesù fa un patto di sangue con tutti coloro che lo accettano nella propria vita come Signore e Salvatore, con tutti coloro che si pentono, si ravvedono e si convertono dai propri peccati.

Questo è un patto eterno, che Dio rispetterà per sempre!

Il nuovo patto è la soluzione definitiva alla ribellione umana. È scritto nella Bibbia, in Geremia 31:33: “ ‘Ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni ’ , dice il Signore: ‘io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo ’.”

Il nuovo patto entra in vigore con la morte di Gesù Cristo. È scritto nella Bibbia, in Luca 22:20: “Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.”
1 Corinzi 11: 23-25 cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.

Il nuovo patto implica che possiamo presentarci direttamente davanti a Dio attraverso Cristo. È scritto nella Bibbia, in Ebrei 7:22 “Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo.”

 

La remissione dei peccati avviene soltanto attraverso il nuovo patto. È scritto in Ebrei 9:14,15: “Quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa.”

Con il nuovo patto diventiamo sacerdoti di Dio e regneremo con Lui. Apocalisse 5:8-10
Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

Siamo stati acquistati attraverso il sangue di Cristo Gesù e siamo diventati sacerdoti del Dio altissimo.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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