“Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”
(Proverbi 28:13)
Nel campo sanitario è difficile sentir parlare di malattie “rare”. Solo ultimamente l’opinione pubblica ne è più informata, in occasione soprattutto delle ricorrenze per raccogliere fondi. Ma sono molte le persone da esse colpite.
Sono definite “rare” quelle malattie che, in percentuale, colpiscono pochi individui. Se però si va a considerarne il numero, si scopre che le cifre sono impressionanti. Alcune recenti statistiche affermano che solo in Italia sono due milioni le persone colpite, il 70% delle quali costituito da bambini. La ricerca sta facendo passi da gigante, ma la cura efficace per molte di esse è ancora lontana. Recentemente è stata diagnosticata una malattia che colpisce i bambini, che vengono chiamati “bambini bolla”. Questi bambini non si sviluppano e sono costretti a vivere chiusi in casa, protetti da un ambiente sterile, isolati da tutto e tutti. Un piccolo contatto con qualunque virus può significare la morte. Per queste malattie rare, la ricerca si sta muovendo, le istituzioni scientifiche costituiscono tra loro una rete nazionale, ma queste continuano a colpire e ad uccidere!
Esiste un’altra malattia, sempre più erroneamente ritenuta “rara”, di cui non si sente quasi più parlare oggi, a cui non si presta più la necessaria attenzione per combatterla e sconfiggerla: il PECCATO. Tanto sembra essere una “cosa rara”, che viene considerata obsoleta, estinta, e chi ne parla ancora è considerato appartenente ad una “razza” in via di estinzione. Essa però sta colpendo molti credenti e tanti stanno morendo.
Un famoso “RICERCATORE” se ne è occupato e continua ad occuparsene ancora oggi. Egli ha scoperto un potente antidoto che funziona e grazie al quale è garantita la guarigione a tutti quelli che si sottopongono volontariamente alla cura. Il “ricercatore” è Dio e la scoperta è il sangue di Gesù, versato sulla croce. “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (I Giovanni 1:9).
Il virus del peccato e i suoi mortali effetti sono ritenuti da tanti credenti una “malattia rara”, a cui non prestare molta attenzione. Essa sta colpendo però molti, e i morti lasciati sui banchi e sulle sedie delle chiese sono numerosi. “È solo – dicono – un piccolo virus influenzale, un ‘piccolo peccato’”. I sintomi sono molti, segno che la malattia si sta sviluppando: indifferenza verso le anime perdute, frigidità spirituale, afonia, non più la lode, la preghiera pubblica, una testimonianza, per non parlare della grande distrofia muscolare, (soltanto però agli arti inferiori!) che si riduce all’impossibilità di deambulare solo per recarsi alle evangelizzazioni, ai tavolini nei mercati, ai gazebo nelle piazze… Alcuni sono colpiti anche nel più profondo, dove risiede il “tesoro”; non si nota alcun sintomo visibile, ma lo si evince dalle offerte domenicali. Altri hanno sottovalutato la potenza del virus del peccato, dimenticando che il primo danno è separare da Dio, brutta cosa, ma ancor più brutto è nasconderlo, non occuparsene, trascurando di andare nelle “farmacie di Dio”, dove è disponibile il Suo antidoto: il sangue di Gesù.
Come per molte malattie rare, poca ricerca preventiva, poca attenzione ai primi sintomi e poi ci si meraviglia se ci si ritrova ammalati, deboli e troppo tardi, morti! È stato detto che il peccato è come una bomba a scoppio ritardato. Subito sembra innocua, ma poi scoppia e produce morte e molti danni collaterali, in famiglia, nella chiesa, nella società.
Quando questo virus di questa “malattia rara” colpisce, mette silenziosamente radici nella tua anima fino ad avvelenare ogni centimetro di terreno disponibile. Poi si dirama e rovina la tua personalità, indebolendo la tua volontà, sporca la tua coscienza e, se non la curi con l’antidoto, ti uccide. Il peccato è la “malattia rara” più costosa dell’universo: quando è curata e guarita, costa il prezioso sangue di Gesù. Quando la si trascura, costa la vita eterna del “paziente”.
È una battaglia però che si può vincere. Per le “malattie rare” che colpiscono il corpo è sorto di recente un organismo, strumento prezioso per i pazienti, i familiari e i medici, un progetto internazionale, al quale lavorano molti tra specialisti e ricercatori. Trentotto paesi vi hanno aderito, tra cui l’Italia. Offre un’enciclopedia con l’elenco delle malattie e dei farmaci cosiddetti “farmaci orfani” per il loro trattamento. Il “farmaco orfano” è quel prodotto potenzialmente utile per trattare una malattia rara, ma che non ha un mercato sufficiente per ripagare le spese del suo sviluppo. “Orfano” perché manca l’interesse da parte delle industrie farmaceutiche ad investire nel suo sviluppo.
Per la cura del peccato è stato istituito un prezioso organismo, la Chiesa, fondata dal “Ricercatore” Gesù e da tutti i Suoi “specialisti” e “associati”, quaranta dei quali hanno assemblato un’enciclopedia, la Bibbia, che non solo segnala la malattia e i suoi mortali effetti, ma anche offre un “farmaco non orfano”, gratuito e disponibile per tutti. La “casa farmaceutica celeste” ha investito tutto nella ricerca e nella produzione dell’efficace e preziosissimo sangue di Gesù per la cura e la guarigione di tutti coloro che desiderano la vera guarigione e la vita eterna.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”
(Giovanni 3:16)
https://www.adimodena.it/articoli/malattie-rare.html
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