Come psicologo e psicoterapeutica cristiano non posso non considerare l’importanza della dimensione spirituale nel benessere dell’uomo. Una sana dimensione spirituale ci porta fuori, lontani dalla psicopatologia dell’uomo di oggi orientato a se stesso e non al bene, in generale. L’insegnamento di Gesù, parla chiaro, ha avuto, come fine ultimo, aiutare l’uomo a non cadere in quei comportamenti psicopatologici ostacolanti la salute psichica e spirituale. Tra i comportamenti psicopatologici dell’uomo di oggi troviamo: la philautia che significa un amore “troppo eccessivo” di sé (Evagrio Pontico, 2006). Nella philautia cadono soprattutto coloro che sono i detentori del potere; ricchi e caste sacerdotali. Questi, considerandosi superiori, facendo della philautia il loro cavallo di battaglia, sono induriti nel cuore e sono schiavi di se stessi, delle proprie idee e del proprio potere. Considerano il proprio Io un idolo e un cero numero di malattie psichiatriche e disagi psicologici comportano una sopravvalutazione dell’Io, compromettendo i rapporti con se stessi e con gli altri. L’amore di se, la philautia, la si può considerare come la radice delle malattie mentali e spirituali. Trova un antidoto nel primo comandamento «amerai il prossimo tuo come te stesso» (Gv 13,34). E’ la legge dell’uguaglianza che predomina. Ma oggi è ancora, questo avvertimento, preso in debita considerazione? Dato che l’idea imperante della società attuale è il dominio, è il potere è la supremazia, il successo e la fierezza di se. Si tratta di vanagloria (kenodoxia) e di orgoglio (hyperephania).
La vanagloria (kenodoxia) detta anche vanità, consiste nella forma del mostrarsi fieri di se, senza umiltà. Ed anche in questo troviamo, nell’uomo di oggi, tanti atteggiamenti che tradiscono la vanagloria. La persona che pur di “apparire” sfoggia portamenti che non gli appartengono. Nella seconda lettera ai corinti, (11,18 e 21) San Paolo ammonisce chi si vanta perché ritenuto fragile e debole.
L’orgoglio (hyperephania) si ha quando ci si sente superiori agli altri, nella vanagloria è il narcisista che ha bisogno di chi lo ammiri per le sue qualità nel sentirsi superiore. Spesso sono politici di professione e non di vocazione, professionisti per mestiere e non per vocazione ecc… Farisei moderni che ancora affermano: «io non sono come altri uomini, ladri, ingiusti …» (Lc 18, 11).
Ma l’uomo che non vive la sua vocazione prima o poi diventa un nevrotico adattato (P. Riccardi. Ogni vita è una vocazione, ed. cittadella assisisi 2014).
Amore di se, vanagloria ed orgoglio sono le malattie spirituali paragonabili in termini agli atteggiamenti dell’uomo moderno, fragile e confuso da un mondo senza fede.
Pasquale Riccardi
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