Dopo l’incontro con il dittatore cubano Raoul Castro di maggio scorso e l’altisonante proclama “Mai più la guerra” rivolto ai circa 60mila fedeli raccolti nello stadio di Sarajevo qualche giorno fa. Tutto questo durante il suo recente viaggio in Jugoslavia, il papa argentino ha incontrato ieri il leader russo Putin a margine degli incontri diplomatici del Vaticano con i “potenti” della terra e tesi a porre rimedio al clima di tensione che avvolge il pianeta; “Siate artigiani di pace in un tempo in cui si percepisce un clima di guerra”, il tono dei contenuti in terra jugoslava bosniaca, mentre al capo del governo russo è stato rivolto l’invito a risolvere pacificamente i problemi in Ucraina per evitare un possibile ritorno ad una “guerra fredda” fra la Chiesa Cattolica Romana e quella Ortodossa.
Al di là della mediazione con i vari capi di stato, seppur apprezzabile dal punto di vista emotivo e umano, ciò che stupisce è che l’argentino Bergoglio non ha mai letto – evidentemente – né le profezie dell’Antico Testamento riguardanti il futuro conflitto mondiale in terra di Israele (Zaccaria 14:2-4), né tantomeno i passi biblici del libro dell’Apocalisse che parlano dell’assedio finale degli eserciti mondiali nella valle di Megiddo (Ap. 16:16) e neppure Matteo 24:7 laddove Gesù medesimo preannunzia i conflitti degli ultimi tempi: conflitti che saranno, appunto, preceduti da un grande desiderio di “pace e sicurezza” che, al contrario, sarà l’inizio delle doglie del parto (1^ Tsl. 5,3). A ogni modo, benché la sconoscenza o superficiale lettura di questi versi potrebbe – al limite – essere giustificata, visto che la sconoscenza scritturale è una delle note più salienti all’interno del Cattolicesimo, molto più irresponsabile è l’atteggiamento di una grossa fetta di evangelismo riformato e protestante che, proprio in questi ultimi tempi, sta annacquando il vangelo scendendo a patti con la dottrina romana e con taluni princìpi biblici: vedi tolleranza realtà omosessuali nel nostro paese (es. Chiesa Valdese), vedi lo scarso valore dato agli eventi recenti in materia di calamità (terremoto in Nepal) e vedi l’assenza di discernimento sui segni dei tempi riguardanti la nazione di Israele, pronta a convivere, fianco a fianco, ad uno Stato Palestinese su cui Obama e company, con l’appoggio di Abu Mazen e (sic!) Netanyahu, dapprima fermo e deciso a non riconoscerlo, ha posto il suo personale sigillo diplomatico.
Peraltro, ad un recente tavolo fra Consiglio Mondiale delle Chiese Evangeliche e Cattolicesimo sembra sia stata incoraggiata una sorta di intesa-alleanza fra cattolici ed evangelici, in nome dell’unità fra credenti di varie confessioni; è chiaro che il fondamentalismo islamico dell’Isis sembrerebbe, al momento, ostacolare qualsiasi ipotesi di pace fra mondo musulmano e mondo occidentale, ma se la bibbia è realmente Parola profetica di Dio come crediamo, non possiamo fidarci di tutte quelle iniziative umane (convegni, summit, marce di pace) che stanno ingannando parecchia gente, anche se questi pregevoli atti provengono dalle alte sfere del contesto riformato. Purtroppo, in una fase storica globale che sta conoscendo la perdita di valori un tempo caposaldo della fede cristiana, è naturale perdere di vista i preziosi consigli del Signore che continuamente ci esorta a non farci “amici del mondo”, sicchè l’assenza di discernimento spirituale e la mancanza quasi assoluta di “sentinelle” spirituali nelle comunità sta facendo sì che invece di volgere lo sguardo su Cristo, autore e compitore della nostra salvezza (.), molti prestano assoluta fiducia nei loro leader, papi o pastori che siano. Pertanto, poiché senza Cristo non può sussistere una “vera pace”, esorto il lettore – benchè possa io sembrare ripetitivo – a interpretare gli eventi attuali alla luce della bibbia poiché soltanto coloro che non hanno piegato le ginocchia davanti a Baal saranno capaci di resistere alla seduzione degli ultimi tempi.
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
(AP Photo – Andrew Menichini)
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