Da quando l’uomo, a causa della disubbidienza, ha distrutto la comunione con il Creatore, soffre a causa di sé stesso e del suo prossimo.
I rapporti sono avvelenati da mancanza di amore, gelosia, invidia, rancore, amarezza ed odio: puro egoismo. L’individuo non solo patisce delle ingiustizie, ma le infligge anche agli altri. Non è sempre la vittima, ma anche il colpevole, ed è un fatto da tener presente nell’esercizio della consulenza spirituale. Secondo la mia opinione, è proprio questo il motivo per cui molti, tra cui anche i cristiani, cercano l’aiuto di un psichiatra. Infatti, ci fa sempre piacere sentirci dire che la colpa è degli altri o delle circostanze. E’ comprensibile, ma non risolve il problema. Gli altri non li posso cambiare, ma con l’aiuto di Dio posso cambiare me stesso.
Gesù Cristo era un consulente spirituale straordinario. Come andava incontro ai molteplici problemi degli uomini? Le loro difficoltà erano le stesse che abbiamo noi. La nostra situazione non è così insolita, difficile e fuori dal comune sembra a noi. Cerchiamo nella Parola di Dio. Impariamo dal figlio di Dio. Come facevano le persone a risolvere i loro problemi? Come cambiavano la loro vita? Nell’Evangelo di Luca, ci viene descritto l’incontro di Gesù con il giovane ricco. Era un uomo privilegiato, giovane, ricco, di successo. Nonostante le sua giovane età, era membro del Sinedrio. Non aveva forse tutto per essere felice? Eppure, c’era qualcosa che lo preoccupava: “Che devo fare per ereditare la vita eterna?” Come si eredita la vita eterna? Sappiamo che i figli ereditano i beni dei loro genitori. La stessa cosa accade per i beni celesti, cioè la vita terrena. Nessun estraneo può avervi diritto. Pertanto, si pone un’altra questione: come diventare figli del Padre Celeste, ed ottenere il diritto all’eredità? Il giovane aveva condotto una vita esemplare. Eppure, Gesù vide nel profondo del suo cuore che egli non teneva a Dio quanto teneva al denaro. Gesù, con amore infinito, mostrò al giovane il suo problema. gli disse: “Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo a i poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi” (Luca 18:22). Con questo invito il Signore voleva fare in modo che il giovane riconoscesse qual era il suo problema, cioè vivere nell’autoinganno di una vita religiosa. Non si può servire Dio e Mammona. E’ impossibile.
Dov’è il nostro tesoro, lì sarà anche il nostro cuore. Gesù riesce in maniera inimitabile a porre il giovane di fronte ad una scelta. Egli prese la decisione sbagliata e perse l’occasione per trovare la vera vita. Turbato e triste, andò via da Gesù, verso le tenebre. Il Signore gli aveva detto la verità con grande amore, ma si potrebbe dire che la consulenza spirituale non ha avuto lo stesso un esito positivo. Però, non dimentichiamo che Dio non fa violenza a nessuno. Egli non obbliga nessuno a percorrere la via giusta, lascia libera scelta all’individuo. Eppure, questa scelta comporta anche una responsabilità, e l’una non può prescindere dall’altra. Alcune persone in cerca si aiuto rimproverano al consulente spirituale di avergli detto la verità in modo impietoso. Sicuramente, questo modo di fare è riprovevole, ma non cambia i fatti e non può essere addotto come scusa per continuare sulla via sbagliata. Gesù non ha mai minimizzato il peccato e neanche noi dobbiamo farlo.
La consulenza spirituale biblicamente fondata è legata alla Parola di Dio, ma dev’essere esercitata con amore, saggezza ed umiltà.
B.S
Francesco Ferrentino La Manna | Notiziecristiane.com
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