E’ da qualche tempo che sento di scrivere qualcosa sulla crisi di valori che stiamo attraversando “di recente” nella nostra società.
La mentalità che va per la maggiore di questi tempi è quella di seguire certe mode e tendenze come le seguenti:
- la libertà consiste nel fare quello che si vuole;
- nel privato ognuno può fare quello che vuole;
- la scuola non è chiamata ad occuparsi dell’educazione, questo spetterebbe alle famiglie;
- la scuola può fare fuori la famiglia quando pensa di imporre l’ideologia gender ai piccoli come ai giovani studenti;
- nel pubblico e nel lavoro non si può parlare di religione;
- se qualcuno parla di religione ad un minore potrebbe essere denunciato per plagio;
- gli psicologi avrebbero ragione a dire che se un genitore attua delle punizioni sui figli (eventualmente anche fisiche) per motivo di correzione potrebbe essere denunciato;
- il concetto di autorità è bistrattato oggi come oggi: tutti dicono che nessuno può imporre e proporre alcuna autorità (così nessuno si propone ad esempio, a modello);
- la moralità è una forma di bigottismo, mentre l’immoralità viene promossa come virtù;
- l’indifferenza sembra dilagante, tanto che il vicino di casa di chiunque potrebbe stare in condizioni così precarie dall’essere sul punto praticamente di morire, mentre nessuno si accorge del suo malessere;
- le disparità tra poveri e ricchi è dilagante e scandalosa (al punto che vi sono famiglie che hanno il doppio e il triplo lavoro, mentre vi sono famiglie che non ne hanno neanche uno);
- gli scandali aumentano e gli esempi di politici corrotti sono frequenti e sfacciatamente manifesti.
- L’uomo è la regola di se stesso (ritorno dell’ umanesimo)
- la bibbia va tolta dall’insegnamento pubblico
L’elenco delle negatività che giorno per giorno ci stanno attorniando potrebbe ancora allungarsi. Viviamo nel vuoto di verità e di valori, mentre pochissimi si occupano di contrastare questo andazzo.
Se nessuno chiama male l’elenco delle cose prima citate, si diventa complici di queste stesse cose. Se nessun genitore si occupa più dell’educazione dei propri figli, da chi pensa tale genitore che saranno educati i suoi figli? Dalla scuola, che dice che l’educazione non è una sua competenza specifica, mentre sta per inserire al suo interno l’ideologia del gender (promossa da un omosessuale che è stato capace delle più aberranti perversioni)?!
Se chi ci tiene alla morale è tacciato come un bigotto, cosa accadrà il giorno in cui nessuno parlerebbe più di cose come la verità, il rispetto, l’onore, il pudore, la modestia, l’amore vero (non puramente istintivo e fisico – che potrebbe in se stesso e da solo equivalere alla bestialità -)? Accadrebbe che il male avrebbe la strada spianata e dilagherebbe senza alcun argine (cosa che vorrebbero quelli che, appunto, tacciano per bigotti quelli che ancora resistono nel parlare di morale).
I ricchi si sforzano sempre di più di accumulare soldi e si girano dall’altro lato quando vedono un povero, per non stare male eventualmente con quel residuo di coscienza che forse è loro rimasta (secondo il detto che dice “occhio non vede, cuore non duole”). Eppure tali soggetti vengono reputati uomini di mondo e furbi. Ora, se nessuno leva la voce per dire che questi tali, invece, non vivendo per Dio finiranno all’inferno con tutto il loro amore per il denaro, accadrà che tali “esempi” finiranno per essere presi ancora di più a modello (e sempre più gente si scorderà che seguendo il loro andazzo – materiale – si impoverirà spiritualmente e allargherà ancora di più la via larga che porta all’inferno).
Se già i genitori fanno fatica a seguire i propri figli nel campo dell’educazione, che viene spesso attaccata da più fronti (a partire dal vuoto morale che sta affossando l’etica in tutte le sfere della società), e gli stessi si sentono schiacciati dagli “ordini” di certi psicologi, che dicono di non imporre ai propri figli nessun valore, nessuna etica o nessuna disciplina, non finiranno questi genitori per essere più confusi dei loro stessi figli, che già non sanno che strada prendere?
Se nessuno in pubblico o al lavoro può parlare di religione, ma negli stessi ambienti si parla quotidianamente di frivolezze, di sconcezze, di cose come gli adulteri quasi fossero barzellette, quali diventano gli argomenti da trattare per tenere banco, per saper stare in compagnia se non appunto le frivolezze, le sconcezze, gli adulteri? E così facendo non ci si iscrive fra la cerchia degli schernitori (Salmo 1: 1)?
Insomma, se si continua a seguire l’andazzo che nella nostra società si sta diffondendo, senza levare né alcuna critica né alcuna obiezione di coscienza significherebbe che l’educazione e i valori sarebbero già morti, significherebbe che avremmo un lutto nel mondo dell’educazione.
Se tale lutto non è ancora del tutto definitivo è perché c’è ancora qualcuno che ricerca Dio, qualcuno che si attiene a Lui.
Ma molti si sono sviati da Lui, senza accorgersi che, così, sono loro stessi che stanno morendo. La figura di questo mondo finirà ci ricorda la parola di Dio, e con esso tutto ciò che la gente senza Dio chiama successo, prosperità e progresso.
Nessuno quasi più si attiene a Dio e ai suoi principi. Per questo l’educazione sta morendo. Ed è strano che pochi sentono i rantoli di questo genere di morte. Strano perché, se l’educazione (alla verità, alla giustizia, alla pietà – ossia conforme ai valori insegnati da Cristo -) dovesse morire, nessuna anima (ossia quel frutto del soffio vitale di Dio) potrebbe più realmente sopra(v)vivere! Eppure molti, guardano sempre in basso, senza mai alzare i propri occhi al cielo, dimenticandosi che la vera vita pro-viene dall’Alto, dal Padre degli spiriti. Il materialismo imperante, propagandato e pubblicizzato in maniera asfissiante dai media, sta cercando di spegnere le luci della coscienze, chè se capissero quello che sta loro accadendo potrebbero svegliarsi per dire: “Ma chi stiamo seguendo? Dove sono i veri valori? L’educazione è praticamente morente e noi insieme ad essa ci stiamo spegnendo, assimilando i gas letali (dell’ipocrisia, dell’egoismo, dell’avarizia, dell’autoesaltazione, dell’indifferenza) sparsi nell’aria dai nemici di ogni valore e virtù”!
Forse questo allarme è eccessivo? Inadeguato? O forse coloro che vedono tale allarme eccessivo sono proprio quelli che sono ormai diventati insensibili, perché già morti dentro?!
L’educazione sta morendo! E i suoi parenti più prossimi (la coscienza, la sensibilità, l’anima, lo spirito, i valori – come la fedeltà, la sincerità, il timor di Dio -) non possono che fare cordoglio, per chiedere a Dio di ravvivarla.
Di fronte a questo possibile lutto alcuni, invece, ridono. Questi non sono i parenti dell’educazione, ma i suoi nemici (la lascivia, l’immoralità, la furbizia, l’inganno, l’arrivismo, la disonestà, gli accaparratori, i corrotti, i moralisti, gli ipocriti, i giusti in apparenza, i bestemmiatori, i mondani, gli adulteri, i falsi, gli oppressori, gli iniqui, i religiosi ipocriti (che dicono di insegnare nel nome di Cristo quando, invece, inventano dottrine umane contrarie alla parola di Dio) e tante altre razze di genti).
Chi ride di questo allarme probabilmente piangerà quando, a causa del giudizio divino, morirà anche lui, non per essere accolto nella gloria dei giusti, ma per essere destinato ad essere roso dai vermi (come il “magnifico” re Erode)!
Enzo Maniaci | notiziecristiane.com
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