Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26,27 “Poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”). L’uomo è stato creato come un’immagine vivente di Dio e in rapporto con Dio, dotato di spirito a sua immagine.
Voglio analizzare qui due punti: l’uomo è stato creato
1) “per”: dominare sulla terra e su tutto ciò che vi è in essa,
2) “con”: l’uomo è stato creato “con” la donna e la donna “con” l’uomo.
Il fatto che Dio ha donato la regalità all’uomo sopra ogni altra creatura che vive sulla terra non significa che occupa una posizione gloriosa, egli deve sottomettersi a Dio (1Re 5:3 “Tu sai che Davide, mio padre, non poté costruire una casa al monte del Signore, del suo Dio, a causa delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché il Signore non gli mise i suoi nemici sotto i piedi”; Salmi 110:2 “Il Signore stenderà da Sion lo scettro del tuo potere. Domina in mezzo ai tuoi nemici”). L’uomo deve seguire le direttive di Dio e rendergli conto dei suoi atti; deve imitare Dio lavorando sei giorni alla settimana e riposando il settimo (sappiamo bene che il “riposo” biblico consiste nel rendere culto al Signore il settimo giorno staccando da ogni altra attività).
Invece per quanto riguarda “con” …maschio e femmina, Dio non ha dato il dominio all’uomo sulla femmina, ma gliel’ha posta al suo fianco come complemento. Dio li “creò maschio e femmina” denota che Egli è l’autore della sessualità e che essa è compatibile con il privilegio che fa dell’uomo l’immagine di Dio e la storia dimostra in molti modi questa precisazione.
Tuttavia c’è un grande contrasto tra l’uomo “naturale” (psychikos) e l’uomo “spirituale” (sarkinos), esso riguarda Adamo e Cristo. Indica l’uomo come creatura limitata nel tempo e nello spazio e come chi non può penetrare il mondo dello Spirito, non solo perché ha rotto il patto dell’alleanza con Dio ma anche perché rimane estraneo a Dio. L’uomo può entrare in relazione con Dio e conoscerlo solo attraverso Cristo Gesù, le Scritture parlano di un “uomo vecchio” che sarebbe quello che non ha ancora conosciuto Cristo e non glorifica Colui che lo ha creato. Cristo determina invece “un uomo nuovo” che riceve le cose dello Spirito di Dio (Romani2:17,18 “Ora, se tu ti chiami Giudeo, ti riposi sulla legge, ti vanti di Dio, conosci la sua volontà e sai distinguere ciò che è meglio, essendo istruito dalla legge”; Efesini 2:15 “La legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace”).
Le distinzioni che sono state fatte fra l’uomo che vive nelle tenebre della non conoscenza di Cristo e l’altro che vive nella luce di Cristo, sono esse: privata e pubblica, esistenziale e essenziale, speciale e generale, materiale e formale; esse denotano la teoria di un’immagine che è stata “salvata” e “trasformata” secondo l’immagine di Dio che comprende l’uomo terrestre, la morte come conseguenza del peccato. Da questo comprendiamo che “l’uomo” resta “uomo” agli occhi di Dio anche dopo la sua ribellione, ma che l’uomo è cambiato rispetto al proposito iniziale con il quale era stato creato diventando l’ombra mostruosa di se stesso. Per la “grazia” di Dio l’uomo resta “l’immagine di Dio”. Gesù Cristo, Figlio e Immagine di Dio, ci ha restituiti alla nostra umanità e non solo come immagine del nostro Creatore ma anche come suoi figli nel Figlio, attraverso un rapporto instaurato da un nuovo Patto.
Il cambiamento dovuto alla salvezza ha, dunque, a che fare con la nostra intima relazione con Dio e non con la natura.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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