L’UNICA VIA

1629974yh8vllrqrcdi OSWALD J. SMITH – Un banchiere ed un industriale sedevano l’uno di fronte all’altro negli uffici della banca. L’industriale parlava molto animatamente, quando all’improvviso l’altro interruppe. “Ridicolo! Assurdo! Pazzesco!” esclamò l’orgoglioso banchiere, atteggiando le sue labbra allo scherno.

“Ma perché”? chiese il suo interlocutore.

“Perché”? E voi, uomo ben pensante, chiedete il perché? Le vostro sono delle sciocchezze!” rispose, deridendolo.

“Ebbene “ ribattè l’altro “vi chiedo proprio: Perché?!?”

La faccia del banchiere si fece burbera e mentre rispondeva, la sua voce tradiva un interiore risentimento.

“Perché? Volete voi darmi ad intendere che Gesù Cristo è morto sulla croce per me e che il suo sacrificio placa Iddio? Basta con queste puerili teorie! Se vorrò essere salvato dovrò operare con le mie proprie forze”.

“Ah! “- disse l’altro “ ora capisco dove sta il punto della questione. Voi credete di avere diritto di costruirvi la via della salvezza con le vostre proprie mani, rigettando e disprezzando la via predisposta da Dio.”

“Che cosa intendete dire con ciò?” replicò il banchiere.

“Ascoltatemi. Supponete che un uomo venga da voi e vi dica: “Signor banchiere, mi trovo in un grande bisogno e vorrei pregarvi di anticiparmi del denaro! Ditemi, chi avrebbe il diritto di fissare i termini e le condizioni relativi al prestito: voi come banchiere e titolare del capitale o l’uomo nel bisogno?”.

“Io, si capisce”, rispose il banchiere rabbonendosi. “Egli dovrebbe accettare le condizioni che gli porrei, prima di poter avere il denaro.”.

“Esatto. E questa è la nostra posizione. Voi non siete che un povero peccatore, bisognoso di salvezza, e Dio  “il grande banchiere”. Voi vi avvicinate a Lui per ottenere misericordia e perdono. Chi ha il diritto di stabilire i termini e di porre le condizioni in base alle quali potete ottenere la salvezza?”

”Ah!” rispose stupito il banchiere. “Non aveva mai considerato la cosa sotto questo aspetto”.
“Certo, non sono affatto nella condizione di poter porre dei termini. Dio ha questo diritto e Lui soltanto”.

“Eppure avete cercato di fabbricarvi una vostra propria via, dimenticando che Dio, il grande banchiere, vi offre liberamente la salvezza. Volete abbandonare la vostra via per seguire la Sua” Siete disposto a sottostare alle Sue condizioni?”.

“Con l’aiuto di Dio, lo voglio!” rispose umilmente il banchiere, ora che una nuova luce aveva illuminato la sua anima.

IL PIANO DI DIO

Quando noi pensiamo al piano di Dio relativo alla salvezza, la nostra mente corre immediatamente a quel che dice la Bibbia al riguardo. “Volgetevi a me e siate salvati voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ve n’é alcun altro”. (Isaia 45:22).

“Il Figliuol dell’Uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito” (Luca 19:10).

“Che debbo io fare per essere salvato” Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua” (Atti degli Apostoli 16:30-31).

“E’ per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede”. (Efesi 2:8).

“Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori”. (Timoteo 1:15).

“Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato”. (Romani 9:10).

In tutta la Bibbia non v’“ altra parola sulla quale vi sia maggiore incomprensione che sulla parola “salvezza”. Come sono salvati gli uomini” Perché devono essere salvati”

Che cos’è la salvezza” C’è chi dà una spiegazione, chi un’altra, ma noi dobbiamo cercare di sapere che cosa dicono le Sacre Scritture al riguardo, perché esse sono la regola infallibile della fede cristiana.

“V’è una tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte”. (Proverbi 14:12). Questa via noi la dobbiamo evitare ad ogni costo.

Nei primi anni di vita della Chiesa vi furono alcuni che insegnavano una falsa via. Essi dicevano: “Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati”. (Atti degli Apostoli 15:1). L’apostolo Paolo dovette fermamente confutare tale insegnamento e provò in base al messaggio di Gesù che non era necessario ne essere circoncisi, ne osservare la legge di Mosè per ottenere la salvezza.

Anche oggi vi sono di coloro che hanno idee errate intorno alla salvezza di Dio ed “ su queste false interpretazioni che vogliamo innanzi tutto soffermarci.

RELIGIONE

Molte persone credono di essere salvate in virtù della propria religione. Un nobiluomo chiese un giorno alla Contessa Certkoff di Russia: “Signora, come sta la vostra anima?”. “Signore“ replicò indignata la Contessa “ questo è un affare tra il mio padre confessore e Dio”.

Non apparteneva essa alla Chiesa Greco-Ortodossa? Non contribuiva con forti somme di denaro per il mantenimento del culto? Non credeva e praticava tutte le sue dottrine? Non ne frequentava fedelmente le funzioni religiose? A quale scopo doveva dunque preoccuparsi? Non era affar suo: era compito della Chiesa.

Anche voi forse, amico lettore, avete riposto tutta la vostra fiducia nella iscrizione sui registri di una Chiesa. Ricordatevi però che la religione non può salvarvi. Nessuna religione, sia essa la Cattolica Romana, l’Evangelica, l’Ortodossa, l’Ebraica, l’islamica o alcun altra può salvare la vostra anima. Cristo soltanto può salvarvi.

Voi potete unirvi a quante e quali Chiese volete e tuttavia essere perduto. Non v’è salvezza nella Chiesa, ma soltanto in Gesù Cristo.

“In nessun altro è la salvezza: poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini per il quale noi abbiamo ad esser salvati”. (Atti degli Apostoli 4:12).

La religione non può concedere la vita, mentre l’uomo deve acquistare una vita nuova per poter essere salvato. “Bisogna che nasciate di nuovo” disse Gesù. (Giovanni 3:3).

Nicodemo, di cui parla l’evangelista Giovanni, era un uomo religioso e tuttavia non era salvato. Ecco perché Gesù gli disse: “Dovete nascere di nuovo”. Il fariseo nel Tempio di cui parla l’evangelista S. Luca era un uomo religioso e tuttavia non era salvato. Il centurione romano Cornelio, di cui parlano gli Atti degli Apostoli, era un uomo religioso e devoto e tuttavia non era salvato.

Paolo di Tarso era forse l’uomo più religioso del suo tempo. Fin da bambino era stato ammaestrato nella fede dei padri. Egli parlava di se stesso come d’uomo pieno di zelo per il Signore. Quanto all’osservanza dei comandamenti divini era irreprensibile. Ciò nonostante era un peccatore al cospetto di Dio. Anch’egli aveva bisogno di salvezza perché non possedeva la giustizia di Dio, ma la sua propria, tanto che egli stesso ebbe poi a chiamarsi “il primo dei peccatori”. Ma ascoltiamo la sua stessa testimonianza: “Se qualcun altro pensa aver di che confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più: circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo d’ebrei; quanto alla legge, fariseo, quanto allo zelo, persecutore della Chiesa, quanto alla Giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma le cose che mi erano guadagno io le ho reputate danno a cagione di Cristo. Anzi, a dire il vero: io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale rinunziai a tutte codeste cose e le reputo tanto spazzatura, pur di guadagnare Cristo e d’esser trovato in lui avendo non una giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede”. (Filippesi 3:4-9).

Ebbene, amico lettore, se la religione non poté salvare Paolo, ne Cornelio, ne Nicodemo, ne l’osservante Fariseo, come potrà salvare voi”

Giovanni Wesley, il fondatore del Metodismo, era in origine un parroco della Chiesa Anglicana e tuttavia non era un vero credente. Lo dice egli stesso nelle sue memorie.

Egli si riteneva cristiano solo perché era un uomo religioso, leggeva la Bibbia, andava in Chiesa, prendeva regolarmente la comunione, innalzava di continuo a Dio le sue preghiere, nei giorni di martedì e venerdì osservava strettamente il digiuno. Si fece anche missionario per andare a predicare l’Evangelo ai pellirosse.

Eppure sentiva che gli mancava qualche cosa. “Chi convertir” me”“ andava ripetendo mentre svolgeva la sua opera missionaria. Quale terribile confessione! Il motivo principale per il quale si era fatto missionario era stato proprio, per citare le sue stesse parole, “la speranza d’salvare la mia anima”. Situazione veramente paradossale! Un pastore di anime devotamente religioso, e tuttavia lontano dalla salvezza. Contate forse anche voi sulla vostra vita religiosa per essere salvato” Allora siete ancorato ad una falsa speranza. Voi non conoscete veramente il Cristo.

Se la religione può salvare, perché Cristo è morto? Il Calvario non era necessario se la religione può salvare. No, amico lettore, non vi è che un Salvatore: Gesù Cristo.

Solo un guardo rivolto alla croce 
In eterno salvarti potrà!
Apri il core fidente alla voce
Che speranza sì grande ti dà.

Guarda! Credi! Salvato sei tu! 
Che, morendo, del Padre l’amore
A te volle mostrare Gesù.

MORALITA’

Molte persone credono di essere a posto con Dio per il fatto di essere oneste. Credono che la loro moralità costituisca il fondamento della salvezza.

Se una vita moralmente retta e onesta pu” salvarci, e renderci degni figli di Dio, perché Cristo “ morto” Quale valore ha dunque il suo sacrificio” L’uomo non avrebbe bisogno di Dio se potesse salvarsi con le proprie forze.

Se uno potesse ottenere la vita eterna mediante i propri sforzi, potrebbe gridare al mondo: “Ecco: ho ottenuto la vita eterna per la vita onesta e buona condotta. Io non ho avuto bisogno di un Salvatore. Non ho avuto bisogno di Cristo”. Ebbene, no! Nessuno al mondo potrà mai essere in grado di parlare così, perché nessuno al mondo potrà mai vivere una vita tanto santa da soddisfare la giustizia di Dio.

“Tutti quanti siamo diventati come l’uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato, dice il Signore” (Isaia 64:6). “Non v’è alcun giusto, neppure uno” (Romani 3:10). Perché tutti abbiamo bisogno di un Salvatore.

Se voi credete di essere un giusto. Cristo allora non è venuto per voi, perché Egli disse: “Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento” (Luca 5:32) e “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Matteo 9:12). Siete voi sano? Siete voi perfetto? Siete voi giusto?

“Io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri” diceva il Fariseo nel Tempio “Non sono nemmeno come quel pubblicano… Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure di alzar gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, sii placato verso me, peccatore!” (Luca 18:11-13). Gesù giustifica il pubblicano, che riconosceva il proprio peccato, mentre condanna il fariseo che si proclamava giusto.

Voi lo sapete di non essere un giusto. Voi non vorreste che i vostri amici potessero leggere i vostri pensieri. Credete allora di poter resistere di fronte alla Santità di Dio”

Vedete, apparentemente potete dire che non c’“ polvere dentro una stanza pulita. Ma lasciate che il sole vi penetri e poi guardate attraverso i suoi raggi di luce: potrete allora convincervi che la stanza è satura di pulviscolo.

Voi dite di essere un uomo giusto, ma se lasciate per un istante che la splendente luce della santità di Dio illumini la vostra anima voi la vedrete maculata di corruzione, di miseria, di peccato.

L’apostolo Pietro si ritenne un peccatore, il patriarca Giobbe un immondo, il profeta Isaia un uomo dalle labbra impure. Eppure costoro furono fra i migliori, più onesti e retti uomini del loro tempo. Al cospetto di Dio conobbero però se stessi. “Nosce te ipsum” dice l’antica massima.

Vivete voi una vita tanto pia e onesta quanto Paolo di Tarso, o il dottore d’Israele, Nicodemo, o il centurione romano Cornelio? No, voi lo sapete. Eppure la loro dirittura morale non li salvò, come non può salvare noi. “Bisogna che nasciate di nuovo”.

Capita spesso di sentir ripetere da qualcuno: “Io sono sempre stato un timorato di Dio, una persona religiosa. Ho sempre cercato di condurre una vita onesta e nei rapporti coi miei simili mi sono sempre sforzato di attenermi ai divini precetti. Ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per essere una persona per bene. Se in qualche cosa ho fallito, non è stato per mancanza di buona volontà da parte mia”.

Sono delle belle parole, ma completamente fuori del seminato. Si parla sempre di “io”.

Si parla della propria onestà, della propria moralità e dei propri sforzi per seguire i comandamenti. Ma dove è Cristo? Egli non è nemmeno nominato. Si pretende di essere una persona per bene. Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con la salvezza? Si parla di buona volontà”. Ma “ una buona volontà senza conoscenza. Si parla di religiosità, ma la religione non salva. Non si fa alcun accenno alla nuova nascita in Cristo, alla Sua incondizionata accettazione. Con questo linguaggio l’uomo tenta di essere il proprio salvatore e fonda le proprie speranze sulla sua personale moralità. Fondamenta false. Vi sono milioni che ragionano cosi, perché non hanno ancora compreso l’essenza della fede cristiana. Volete anche voi fare affidamento sulla vostra propria giustizia”

Amico lettore, voi lo sapete di non essere un giusto. Se vi paragonate ad altri, forse potete reggere onorevolmente il confronto, ma se misurate la vostra giustizia al cospetto di Dio ogni pretesa di perfezione morale cade in frantumi. Dio chiede da noi una perfetta giustizia, ma solo uno la possiede, Gesù Cristo. Se vi rivestite della Sua giustizia avrete la vita eterna. Altrimenti voi stesso firmate la vostra sentenza di condanna.

Voi potrete fare del vostro meglio, ma questo meglio non sarà mai sufficiente ad acquistarvi dei meriti di fronte a Dio. Ma fate poi voi veramente del vostro meglio” Quante volte avreste potuto fare un po’ meglio di quel che avete fatto! Ci” basta a dimostrare che non avete sempre fatto del vostro meglio. Nessuno “ capace di farlo. Siate dunque soprattutto onesto e leale con voi stessi.

Amico lettore, anche voi avete bisogno del Cristo. Solo il manto della Sua giustizia può permettervi di entrare nel Regno dei Cieli. Come il figliuol prodigo, voi dovete sbarazzarvi dei vostri cenci e lasciare che Egli vi copra del suo manto immacolato. Elevate la vostra voce a Dio per i meriti di Gesù Cristo e non per i vostri e ripetete dal fondo del vostro cuore:

Mi prosterno a te dinanzi, 
O Signor col mio peccato;
La tua voce m’ha chiamato
E il mio cuore aspira a te.

OPERE

Quante persone credono di ottenere la salvezza in virtù delle loro opere ! Esse praticano il digiuno e la mortificazione della carne: fanno dei voti e dedicano molto tempo a ripetere preghiere e litanie: vanno regolarmente in Chiesa e compiono numerosi e lunghi pellegrinaggi. Con queste opere credono di conquistarsi la vita eterna.

Esse compiono le buone opere per ottenere la salvezza, mentre le Sacre Scritture c’insegnano che la salvezza “ per fede senza le opere della legge.

L’uomo deve prima accettare Cristo come proprio personale salvatore, poi manifesterà col suo operato la fede che ha in lui.

Che cosa fece il ladrone morente sulla croce per essere salvato” Opere non ne poté compiere, perché le sue mani erano inchiodate sul legno. Egli credette e Gesù lo salvò.

Il piano umano di salvezza mette l’accento sul “fare”. Il Vangelo invece sul “credere”. L’uomo insiste nel voler fare qualche cosa, pagare qualche cosa: egli vuole meritare la sua salvezza. Dio invece dice che non vi è niente da fare, perché Gesù ha fatto ogni cosa per l’uomo.

La salvezza, amico lettore, “ un dono. “Il dono di Dio “ la vita eterna” (Romani 6:23). Che cosa potete voi fare per guadagnarvi un dono” Se voi lo pagate, non è più un dono. Se voi lavorate per esso, ne acquistate il diritto e quindi non è più un dono. Un dono è un atto di liberalità. Così è la salvezza.

Che cosa pagò il figliuol prodigo per essere reintegrato nella casa paterna” Nulla, perché non possedeva nulla. Egli aveva fatto bancarotta della sua vita. Ma il padre lo accolse amorevolmente nella casa, perché egli si era ravveduto. La salvezza è senza denaro e senza prezzo. Non può essere acquistata.

In India i cosiddetti santoni compiono opere straordinarie per ottenere la salvezza. Essi si pongono a giacere su dei letti di chiodi onde acquistarsi meriti e conseguire la salvezza della propria anima. Ma perché dovrebbe l’uomo fare ciò che il Cristo ha già fatto? Non ha egli sofferto, non ha egli dato la sua vita per tutti noi? Non ha egli espiato i peccati degli uomini? Non ha forse Iddio ritenuto sufficiente il sacrificio del proprio Figlio? Perché allora dovremmo noi aggiungere qualcosa al completo e perfetto sacrificio del Cristo?

E’ la morte di Gesù che salva e redime. E’ il sangue versato da Gesù che lava il peccato del mondo.

Ascoltate, leggete quanto è chiara ed esplicita la parola di Dio: “E’ per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede: e ciò non vien da voi: è il dono di Dio. Non “ in virtù d’opere, affinché niuno si glori” (Efesi 2:8-9).

“A chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede “ messa in conto di giustizia” (Romani 4:5-6).

“Non “ in virtù di opere”. E’ molto chiaro. Le opere meritorie non potranno mai acquistare l’eterna salvezza.

E’ Cristo, Cristo solo che salva; Egli è il Sommo Sacerdote che sulla Croce ha compiuto un pieno e perfetto sacrificio di sè, una sola volta e per sempre, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Perché mai quel martirio inumano, 
Tal di sangue tributo crudel.
Se il perdono invocassi tu invano
E bandito ognor fossi dal ciel”
Guarda! Credi! Salvato sei tu!
Che, morendo, del Padre l’amore
A te volle mostrare Gesù

I 10 COMANDAMENTI

Molti credono di essere salvati perché” osservano i Comandamenti. Ma Gesù disse: “Nessuno di voi osserva la legge”. E’ così! Nessuno di noi è in grado di osservare strettamente i comandamenti di Dio. Noi del continuo, chi più chi meno, infrangiamo la legge divina e siamo tutti trasgressori. “Poiché” dice l’apostolo Giacomo “chiunque avrà osservato tutta la legge e avrà fallito in un sol punto, si rende colpevole su tutti i punti” (Giacomo 2:10).

Anche voi siete quindi un trasgressore. E come trasgressore, siete colpevole e condannabile. Ma voi direte: “D’ora innanzi voglio cominciare da capo a vivere rettamente, e osservando strettamente i Comandamenti di Dio”.

E’ impossibile, e nel vostro intimo lo sapete. Tuttavia, anche nella assurda ipotesi che ciò fosse possibile, che ne fareste del vostro peccato” Come potreste presentarvi fiduciosi a Dio col fardello di un passato che “come una catena al vostro piede”?

Una coscienza “riformata” “ una buona cosa, ma essa manca di vitalità. Deve essere “trasformata”. “Bisogna che nasciate di nuovo”. Supponiamo che voi acquistate merce a credito dal vostro fornitore. Poi, un giorno incominciate ad acquistare per contanti. Ciò significa forse che il vostro vecchio debito è annullato? Il debito rimane lo stesso, finché non è pagato. Voi potete cominciare una nuova vita quando volete: da oggi potete cominciare ad osservare strettamente i Comandamenti, ma quale è la vostra posizione riguardo a quelli che avete già trasgredito?

Supponiamo ora che qualcuno si presenti e paghi il debito per voi. In questo caso, si, siete liberato da ogni debito e potete veramente ricominciare da capo.

Ebbene, amico lettore, Cristo ha pagato per voi. Egli ha espiato per ogni vostra trasgressione, per ogni peccato commesso. Tutto ciò che avete da fare è di accettare il Cristo come vostro personale Salvatore e Maestro.

Pretendere che l’uomo osservi i Comandamenti perché sia salvato è come volere offrire ad un paziente ricoverato in ospedale, perché affetto da cancro, un testo di norme sull’igiene e la sanità. Egli ha bisogno di cure radicali. Anche voi siete irrimediabilmente malato, perché tutti gli uomini sono affetti dal cancro del peccato. Voi avete bisogno di qualcuno che porti via il vostro male e vi ridoni la salute e non di un codice di leggi, anche se divine. Cristo è il nostro medico infallibile. Egli è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Egli espiò sulla croce anche per i vostri peccati, ed ora vi offre la vita, la vita eterna.

L’Apostolo Paolo dovete sostenere una lotta lunga ed aspra con i giudaizzanti del suo tempo in merito alla osservanza della legge. Ascoltate ciò che egli dice: “Per le opere della legge nessuno sarà giustificato al cospetto di Dio… Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio… Perciò noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge”. (Romani 3:21-28). “L’uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù… poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata… Perché se la giustizia si ottiene mediante la legge, allora Cristo è morto inutilmente”. (Galati 2:16-21).

Guarda! Credi! Salvato sei tu! 
Che, morendo, del Padre l’amore
A te volle mostrare Gesù.

I SACRAMENTI

Molte persone credono di ottenere l’eterna salvezza in virtù della stretta osservanza dei divini sacramenti. Fu battezzato il ladrone sulla croce? Ha mai preso parte alla Santa Comunione? Sicuramente no. Tuttavia egli fu salvato, perché Gesù gli disse: “Oggi tu sarai meco in Paradiso”.

Che dire del Centurione Cornelio? Egli diventò cristiano prima di essere battezzato. Infatti, secondo quanto narrano gli Atti degli Apostoli, lo Spirito Santo scese sopra di lui, egli credette, gli fu accordato il ravvedimento dei peccati e fu salvato. Poi fu battezzato.

Non sono i Sacramenti che possono dare la salvezza. Noi possiamo partecipare ad essi solo in quanto già crediamo ed abbiamo accettato Cristo come nostro Salvatore.

Il citato Giovanni Wesley scrisse nelle sue memorie: “Partecipavo alla Comunione ogni settimana”. Eppure egli ammette che solo molti anni più tardi fece l’esperienza della nuova nascita in Cristo. I Sacramenti della Chiesa non salvano. Sono dei mezzi di grazia, ma non la grazia. Fuori di Cristo non c’è salvezza.

CRISTO, L”UNICO SALVATORE

Finora ci siamo soffermati sulle vie dell’uomo in cerca della salvezza “religione, moralità, opere, comandamenti, sacramenti“ ed abbiamo cercato di dare la prova che esse sono false. Ora rivolgiamoci alla via che Dio ha tracciato per la nostra salvezza.

Vi è uno solo che può salvare gli uomini: il Signore Gesù Cristo.

“Io sono la via, la verità e la vita: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).

“Io” dice Gesù. Non c’è nessun altro. Né religione, né morale, né buone opere. Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente, è il solo ed unico Salvatore.

Egli è “la Via”. Non l’indicatore della via. Nessun uomo può andare a Dio se non per mezzo di Lui. Né per Mosè, né per Budda. Né per Maometto, né per Confucio. Né per un prete cattolico, né per un pastore evangelico, né per un prete ortodosso. Solo attraverso Cristo.

“In nessun altro è la salvezza. Poiché non vi è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati”. (Atti degli Apostoli 4:12).

Parole chiare, precise: “’In nessun altro “ la salvezza”. In nessun altro nome, sia esso cattolico-romano, evangelico, ortodosso, copto o qualunque altro. Egli solo può salvarvi.

CIO’ CHE DOVETE FARE

Ora potreste essere tentato a credere che siccome Dio ha provveduto alla vostra salvezza, voi non dobbiate far nulla.

Sarebbe un errore. C’è qualcosa che voi dovete fare: accettare l’offerta che Dio vi fa. La Bibbia ci dice che dobbiamo “scegliere”, “prendere”, “ricevere”. La Salvezza viene offerta, ma l’uomo deve accettarla. Il medico può prescrivervi tutte le migliori medicine possibili, ma se voi non le prendete qual beneficio ne trarrete? Voi dovete accettare la fede di Gesù se volete essere salvato.

“A tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figliuoli di Dio”. (Evangelo S. Giovanni 1:12). Solo coloro che lo ricevono diventano figli di Dio. Nessuno ha mai ottenuto la salvezza per caso. In realtà, noi non possiamo ottenere nulla nella vita se non prendiamo une decisione precisa. Né tanto meno possiamo ottenere la salvezza. Una scelta è assolutamente necessaria.

Vedete, c’è differenza fra credere con la mente e ricevere nel cuore. Voi credete che l’ascensore vi può portare in alto, ma non arriverete mai in alto se non agite in conseguenza di questa vostra convinzione e non entrate nell’ascensore. Voi credete che il treno può portarvi alla destinazione desiderata, ma non raggiungerete mai tale destinazione se non salite sul treno che vi ci può portare. Similmente voi credete che Gesù può salvarvi, ma voi non conoscerete mai la salvezza fino a quando non porrete l’intera vostra fiducia in Lui.

Voi dovete scegliere Cristo come vostra guida, accettarlo come vostro personale salvatore, avere fiducia in Lui, abbandonare voi stesso nelle Sue mani. E’ la fede che salva.

ORA E” IL TEMPO

Forse voi vorreste seguire Gesù in novità di vita, ma differite continuamente ogni decisione.

In Dio non esiste domani. “Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza” (2 Corinzi 6:2). Il tempo di Dio è ora. Questo è il momento della decisione. Domani potrebbe essere troppo tardi.

Qualunque cosa facciate, non procrastinate. Accettate Cristo ora. Da questo momento la vita eterna può essere vostra.

“Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare; invocatelo mentre Egli è vicino”. (Isaia 55:6). Sentirete in voi una energia nuova, e acquisterete una visione più ampia e più alta della vita.

Da: www.chiesadiroma.it


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