«Per corrompere un individuo basta insegnargli a chiamare diritti i suoi desideri personali e abusi i diritti degli altri» Nicolas Gòmez Dàvila
Lunedì 27 luglio avrà luogo l’ennesima udienza al Tribunale di Massa, riguardante il processo a Mina Welby e Marco Cappato.
Si sono autodenunciati in seguito ad aver accompagnato a suicidarsi in Svizzera Davide Trentini, da anni malato di sclerosi multipla.
Perché autodenunciarsi sapendo che la legge vieta di esser complici e istigare al suicidio?
Questo è il tipico approccio dei radicali che commettendo crimini contro la legge vigente (e contro la legge naturale e divina) e strumentalizzando le conseguenze (come anche in questo caso) per i loro fini, cercano di modificare lentamente la legislazione.
Esempi di questo modus operandi è Pannella che fumava cannabis pubblicamente e marciava per la legalizzazione delle droghe “leggere” o la Bonino che praticava aborti quando la legge non lo consentiva.
Insomma commettere crimini in modo pubblico per usarli come armi politiche per modificare la legislazione vigente secondo un agenda contraria alla dignità umana e alla Vita.
Il loro obbiettivo a breve termine sarebbe far passare la pratica del suicidio come una scelta “dignitosa” di morte, e solo nel caso in cui la persona sia gravemente e irrimediabilmente malata.
Ed è proprio questo che sarebbe facile da accettare dalla gente, ma questo non sarebbe altro che un piccolo passo nell’agenda della cultura della morte e dello scarto e dei loro esecutori, poiché il loro fine ultimo è la liberalizzazione dell’eutanasia, per tutti e per qualsiasi motivazione, secondo il modello Bergio e Olanda.
Ragion per cui, data l’importanza e le possibili conseguenze dell’udienza, è indetta una manifestazione di tutte le forze cristiane e prolife promossa dal Popolo della Famiglia per l’intera durata del processo che avrà luogo dalle ore 10 circa.
Sono chiamate alla mobilitazione pacifica e civile qualunque chiesa, associazione, organizzazione e persona abbia a cuore la difesa della Vita e dei diritti umani contro gli attacchi di una cultura della morte chiaramente anticristiana.
Davide Torriani
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