Mi chiamo Lidia e con l’aiuto del Signore voglio raccontare la mia testimonianza. All’età di 10 anni ebbi un incidente.
Fui investita da una macchina (sulle strisce pedonali) a Monza, dove io e mia madre ci trovavamo per andare a una riunione evangelica (la tenda Cristo è la risposta). Mia madre era l’unica convertita in casa.
In quell’incidente ero praticamente morta la macchina mi trascinò x circa 25-30 metri. MI svegliai in ospedale, dove ricordo che il dottore mi schiaffeggiava per farmi svegliare.
Avevo escoriazioni alla schiena e la caviglia con un grosso taglio, dove mi dettero 11 punti. Era il primo miracolo che il SIGNORE fece a mia madre poi, lei morì l’anno dopo all’età di 44 anni per tumore al rene. Avevo 11 anni quando cominciai a litigare con DIO ,non volli accettare la perdita di mia madre. Le contese erano così frequenti che quasi non credevo più nella sua esistenza. Egli mi aveva tolto la persona più importante della mia vita.
Sono stata cresciuta da mio padre(premetto che sono la 5° di 7 figli) anche lui convertito poco dopo la morte di mia madre.
All’età di 16 anni m’innamorai di mio marito (oggi defunto) col quale facemmo la classica “scappatella”.
Ci sposammo appena fui maggiorenne e dopo due anni iniziò il mio calvario. Non era più la persona affabile e sensibile che conoscevo. Dopo vari tradimenti divenne un uomo violento. Ho subito maltrattamenti per 20 anni, avevo l’inferno in casa e il matrimonio deteriorava giorno dopo giorno. Lui mi tradiva con quella che io credevo “la mia amica”. Mi rovinarono matrimonio e salute.
Mai come allora contendevo con DIO, i litigi continuavano era diventata una sfida tra me e Lui. Se Lui fosse esistito veramente, mi chiedevo, perché mai dovevo subire percosse e tradimenti?!
Arrivai all’età di 27 anni e la situazione disastrosa non migliorava ma avvenne che un giorno bussarono alla mia porta due sorelle in Cristo di cui una la conoscevo come cattolica fervente e praticante. Mi vennero a trovarmi per raccontarmi la loro testimonianza e com’erano rinate a nuova vita con Cristo Gesù. Le donne non sapevano della mia sofferenza e della mia intenzione di voler uccidere mio marito (questo dalla disperazione) ma il SIGNORE che è l’onnipotente svela il mio segreto attraverso quell’unica preghiera che facemmo a fine conversazione. DIO mi portò in ginocchio.
Lì per la prima volta nella mia vita sentii il Signore parlarmi in profezia, mi disse che la vendetta apparteneva a Lui che avrebbe spezzato le catene e si sarebbe preso cura di me se solo io lo accettavo nella mia vita. Beh! Scoppiai in un gran pianto, sentii le mani di DIO che mi toccavano la schiena togliendomi il peso di quel fardello. Mi sentii così leggera che mi sembrava di toccare il cielo con un dito.
Chiesi il perdono dei miei peccati. Mi sentivo amata! Feci pace con il mio Signore Gesù, riconciliandomi a lui realizzando la sua presenza e il suo amore nella mia vita.
La situazione dolorosa con mio marito non cessò anzi le percosse erano ormai il mio pane quotidiano. Certamente essere cristiani non significa essere esenti da malattie o da sofferenze di qualsiasi genere che la vita ci da ma sapevo che la sua presenza nella mia vita e le preghiere costanti che io facevo mi aiutavano ad andare avanti .
Voglio aggiungere che la preghiera accompagnata dalla fede è un’arma potentissima per il cristiano.
Comunque gli scoraggiamenti non mancarono anzi continuarono sempre di più perché non c’è cosa peggiore per una moglie sentirsi tradita.
Pregavo ogni giorno che il Signore mi portasse via con lui, chiedevo che mi desse un attimo di coraggio per schiantarmi con la macchina e farla finita una volta per sempre. Fu proprio in quel periodo che il Signore iniziò a darmi delle rivelazioni accompagnate da visioni cioè “il funerale di mio marito”.
La liberazione che il Signore mi prometteva all’inizio della mia conversione doveva avvenire con la sua morte.
Quelle rivelazioni furono insistenti per 2 anni preparandomi a quello che poi sarebbe accaduto. Mi fece fare cordoglio per tutto quel tempo pensando che forse era la mia testa a pensare questo per il tradimento subito e non il Signore che me li rivelava. Ma tutto questo mi portava a pregare ancora di più per lui e per la sua salvezza.
Il 17 gennaio del 2002 all’una di notte al rientro di una sua solita uscita muore d’infarto all’età di 40 anni, ebbe il tempo di chiudere la porta e morire fra le mie braccia. Il Signore mi rese pronta per affrontare il fatidico evento.
Chiamai il 118 e in 5 minuti arrivarono a casa mia . Il medico che accompagnava i ragazzi del pronto soccorso dopo essersi chiusi in camera per cercare di rianimarlo alle 5 de mattino mi diedero il decesso spiegandomi le cause della sua morte ma io stranamente continuavo a guardare quel medico che mi teneva la mano trasmettendomi quella pace che non sentivo da tanto tempo Lui mi guardò come per dirmi: “Non mi conosci?”. Fu come una doccia di pace scendermi addosso e non ebbi la forza neanche di parlare, guardai il suo volto era splendente, ero scioccata!
SI! Lo conoscevo! Era il Signore o un angelo mandato da lui. Sul foglio del decesso si firmò: “ G DEL RE” (poco tempo dopo la curiosità mi spinse ad andare al pronto soccorso del Niguarda per chiedere informazioni su di lui ma nessuno lo conosceva).
Ancora una volta il Signore era con me! La notte del 17 gennaio quel medico rimase con me fino alle 5 del mattino tenendomi la mano poi avvicinandosi alla porta per andare via impose le mani sulla testa di mia sorella Margherita come per benedirla, (lei e suo marito erano arrivati dopo la mia chiamata) ricordo tutto come se fosse ieri. Allora io avevo 37 anni.
GESU’ E’ GRANDE! E GRANDE LA SUA POTENZA!
Chiesi al Signore che mio marito non morisse per strada o a casa di quell’altra così da potermi evitare di andare a recuperarlo altrove e Lui mi esaudì. Mi fece fare ogni cosa con lucidità di mente, feci ciò che rientrava nei dettagli che il Signore mi aveva anticipato.
Oggi a distanza di 11 anni di vedovanza il Signore è sempre stato al mio fianco ,non mi ha fatto mancare di nulla è il mio migliore amico.
Se qualcuno si domanda perché non lo lasciai prima (mio marito), la mia risposta e che lo amavo e volevo che Dio lo salvasse. Una settimana prima della sua morte mi trovavo in ascensore con lui e il Signore mi sussurrava nell’orecchio “amalo e dimostraglielo perché poi non avrai più tempo”.
In corinzi 1:16 viene citato quel verso: che ne sai tu moglie se salverai tuo marito… e viceversa… Questo verso lo ripetevo nella mia mente x anni e mi dava la forza per sopportarlo senza abbandonarlo.
Tutto ciò è motivo di lode e di ringraziamento al mio Signore Gesù che mi ha dato il coraggio e le parole per scrivere questa mia testimonianza, con la spinta di mia sorella Margherita (anche lei guarita da un tumore nello stesso periodo della morte di mio marito Gloria a Dio!) che voglio tantissimo bene.
Oggi faccio parte di un piccolo gruppo dove serviamo il Signore in semplicità e nel timore del Signore.
Spero che questa mia testimonianza possa essere di incoraggiamento a tutti coloro che soffrono e che stanno cercando il Signore con tutto il cuore, concludo con il versetto: Chi dimora nel ritiro dell’altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente (salmo91:1).
Lidia Conese – notiziecristiane.com
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