Ero da tutti considerato come una persona per certi aspetti fortunato, in quanto non mi mancava nulla; avevo un buon lavoro, una famiglia ed ancora molti amici con i quali passavo molte ore di svago e di divertimento. Però quando la sera ritornavo a casa e mi mettevo a letto, mi sentivo vuoto e non potevo accettare che la vita era questo e che tutto finisse così.
Per circa 40 anni ho cercato inutilmente qualcosa che appagasse questo mio bisogno; ma un giorno alcuni evangelici mi hanno invitato ad andare in chiesa con loro. Era una domenica di settembre e nel locale di culto si celebrava una riunione con Santa Cena. Quella fu per me una serata speciale, perché il Signore toccò il mio cuore e si rivelò alla mia vita. Da quella volta sono sempre andato in chiesa e poco a poco il Signore ha riempito quel vuoto che era dentro di me con la Sua gloriosa e preziosa presenza. Dopo 6 mesi (il 26 febbraio 1972) feci patto in acqua con il Signore e dopo qualche tempo Egli mi ha riempito con il Suo Santo Spirito. Ancora lo ringrazio perché Egli è stato generoso e paziente con me e con la mia casa; infatti più tardi anche mia moglie e mio figlio hanno arreso la loro vita al nostro Salvatore Gesù Cristo. Ma il Signore non ci promette sempre il sole; certe volte nella vita del credente vi è anche la pioggia e la tempesta, ma Egli è sempre con noi per sostenerci e liberarci. Alcuni anni fa, mentre ero in macchina, ebbi un incidente in seguito al quale, mi fratturai il femore. Stetti 15 giorni in trazione con la prospettiva che avrei dovuto subire un intervento, oppure restare ingessato per almeno 40 giorni. Questo era quello che asserivano i medici in base a quanto era mostrato nelle radiografie che mi avevano fatto. Ma per una sofferenza al sistema nervoso che avevo, il mio fisico non poteva subire l’anestesia e neppure potevo sopportare di restare ingessato per tutto quel tempo. Allora, tra le lacrime gridai all’Eterno con tutto il cuore: “Signore Tu sai che tutto questo è impossibile per me da sostenere, aiutami! “. Iddio ascoltò la mia preghiera e rispose al mio grido. Poco dopo venne un infermiera che mi condusse in radiologia, dove mi furono fatte di nuovo altre radiografie. Tornammo in reparto ed io seriamente preoccupato, le chiesi cosa mi dovevano fare. Ella mi guardò sorridente e mi disse ” Sai cosa ti devo fare? Devo toglierti tutto e devi ritornare a casa tua!” C’erano in quella stanza altri ammalati, ma io dopo essermi coperto il volto con il lenzuolo, tra lacrime di gioia, presi a lodare il Signore ad alta voce. Lo stesso professore che mi teneva in cura, disse che nella sua carriera non aveva mai visto una frattura di femore guarita senza intervento o senza ingessatura. Questa è solo una delle cose che il Signore ha fatto nella mia vita, mi è stato vicino anche quando un infarto mi ha colpito di recente, ma io Lo ringrazio soprattutto perché ha riempito il mio cuore con il Suo amore e sono sicuro che se sarò fedele, Egli mi darà la corona della vita eterna che ha preparato nel cielo per tutti coloro che lo amano.
Francesco Mobilia
Tratto da: http://www.adinapoli.it/
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