“Era obbligatorio avere la conoscenza del bene e del male?” Bene! Tutto ciò risponde ad una domanda che mi pongo da un po’… ma perché Dio il Signore ha posto in Eden l’albero della conoscenza del bene e del male? Non stavamo bene cosi?
L’uomo era con Dio, al cospetto di Dio a che ci serviva la conoscenza del male?
In un testo intitolato “i due giardini” ho scritto di questo.
Ora ho la risposta…
Quando l’uomo fu creato e posto sulla terra in eden, il male era già lì.
Apocalisse cap. 12 : 7 E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, 8 ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo. 9 Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Satana fu precipitato sulla terra di cui l’uomo aveva il dominio…
Genesi cap. 1 : 26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».
Così l’uomo aveva il dominio della terra, ma non la conoscenza del male che vi era stato scagliato, precipitato dal cielo.
L’uomo dovette acquisire la conoscenza del bene e del male, cosa che avvenne dopo la caduta.
Genesi cap. 3 : 22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre».
L’uomo divenne l’essere umano che conosciamo ancora oggi.
Insieme a satana sulla terra furono precipitati tutti i suoi angeli, che divenuti demoni, infestano la nostra vita.
Insetti molesti (nella metafora) serpenti, scorpioni ed ogni razza demoniaca.
Miriadi di cavallette coprirono l’Egitto flagellandolo, oscurando la luce del sole, tante che erano.
Esodo cap. 10 : 12 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul paese d’Egitto per farvi venire le cavallette; ed esse salgano sul paese d’Egitto e divorino tutta l’erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato».
Ma Dio il Signore ha voluto che acquisissimo la conoscenza del male, con discernimento e autorità su di esso.
Luca cap. 10 : 18 Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male.
Questi demoni risiedono nella menzogna, in una vita non coerente ai dettami della fede, all’impronta ed al cammino di Cristo. A ciò che lo spirito di Dio vuole condurci, ovvero vivere nella verità. Essere speculari all’immagine che Dio ha di noi, con il fine unico di rendere Gloria a Lui in ogni cosa, per ottenere il futuro supremo, ovvero la salvezza e la vita eterna nel regno dal quale satana stesso è stato scacciato. Nel regno dei cieli.
Questi demoni hanno mille nomi tra cui, menzogna, cattivo uso della lingua, maldicenza, furto, frode, omicidio, tradimento, superbia, egoismo, adulterio, ubriachezza, avarizia e altro ancora….
Cose divenute quasi usuali, di costume, o non così gravi nella vita del mondo, ma che incidono negativamente sul nostro spirito, allontanandoci dalla luce divina e dalla santificazione senza la quale nessuno entrerà nel Regno dei Cieli.
I Corinzi cap.6 : 9 Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio?
Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, 10 né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.
Ora diventa indispensabile uscire da quel tunnel in cui la vita del mondo ci ha relegato.
Agire per rompere quel circuito di attitudini che ciascuno ha o ha ereditato, che ci lascia seduti sul nostro modo di essere, che pur se a volte è umanamente buono, raramente si accosta a Dio nella unica forma a Lui possibile, quella della santificazione.
Francesco Blaganò | Notizievageliche.com
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