L’ornamento di un vero cristiano

1068417_635420666611982839_11_768x432di Dale Crowley – Cristiani, lasciate che Cristo si serva di voi in modo tale da rispecchiare in voi la sua natura divina affinché tutti possano rendersi conto che la vostra vita è stata rinnovata, che la vostra vecchia natura peccaminosa è stata trasformata e che siete rivestiti della vostra nuova natura divina.

I Cristiani che hanno veramente offerto la loro vita a Cristo risorto, vivono una vita nuova ed abbondante e sono, come lo furono i primi seguaci di Cristo, dei testimoni viventi della risurrezione del loro Redentore. Una confessione fatta solo con la bocca non è sufficiente. La vita cristiana non ha senso se non rispecchia anche la risurrezione del Signore.

Solo un Cristiano che è veramente nato di nuovo può fare questa esperienza divina. Paolo rammentò ai credenti di Colosse che la loro vita cristiana avrebbe dovuto essere una vita completamente rinnovata in Cristo. L’apostolo diede loro un consiglio, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo: “Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio” (Colossesi 3:1).

La nascita spirituale che rinnova la persona avviene attraverso lo Spirito Santo. Affinché Cristo diventi visibile in una vita umana è necessario fare due cose: “spogliarsi” di ogni forma di peccato, e indossare il nuovo modo di vivere cristiano. E’ necessario prendere in considerazione tutti i punti negativi citati nella Bibbia, come pure tutte le istruzioni di carattere positivo.

Meditate sulle parole che si trovano al versetto 5: Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra… Dobbiamo far morire queste membra! Le vecchie abitudini peccaminose come fornicazione, impurità, lussuria, dobbiamo considerarle morte.

Leggiamo ancora questi versi in un’altra traduzione: “Perciò fate morire in voi gli atteggiamenti che sono propri di questo mondo: immoralità, passioni, impurità, desideri maligni e quella voglia sfrenata di possedere, che è un tipo di idolatria. Un tempo anche voi eravate così, quando la vostra vita era in mezzo a quei vizi. Adesso invece buttate via tutto: l’ira, le passioni, la cattiveria, le calunnie e le parole volgari.”

Questo significa che quando siamo nati di nuovo ed abbiamo ricevuto una nuova vita in Cristo, dobbiamo anche metter definitivamente da parte i peccati e i vizi del nostro vecchio io. Chi continua a coltivare pensieri impuri nel proprio cuore, chi si lascia trascinare dall’avidità e dalle cose carnali non potrà mai rispecchiare la persona di Cristo nella sua vita.

Se c’è amarezza oppure odio nel nostro cuore, se dalla nostra bocca escono parole cattive o poco pulite, non riusciremo mai a convincere gli altri che siamo seguaci di Gesù Cristo.  La nostra vita rinnovata sia la testimonianza della nostra fede.

Per riuscire a vivere in tal modo, dobbiamo prenderci cura dei valori che il nostro nuovo io deve riflettere. Dobbiamo metterci a disposizione dello Spirito Santo in modo tale da abituarci alla Sua presenza affinché la grazia divina si renda manifesta in noi al punto da convincere anche gli scettici del grande cambiamento che è avvenuto nella nostra persona. Tutti devono poter vedere che non viviamo più secondo i principi della nostra vecchia natura, ma secondo nuovi principi che abbiamo ricevuto nel momento in cui siamo nati di nuovo nel regno dei cieli.

Siamo invitati ad indossare questi principi divini. Ascoltiamo quello che ci dice la Parola di Dio: “Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati….” a questo punto veniamo invitati ad indossare gli abiti della giustizia divina. Se li portate, coloro che vi vedono sapranno che siete Cristiani.

Quali sono questi abiti? Innanzitutto dobbiamo rivestirci di tenera compassione (Colossesi 3:12). Questa espressione ha un significato molto profondo. Letteralmente essa significa che dobbiamo avere in noi l’amore di Dio, che cerca costantemente di raggiungere gli esseri umani.

Se voi amate le persone con lo stesso amore di Dio, non potrete mai provare disprezzo per alcuno. Se vi mettete nelle situazioni degli altri, rendendovi conto che Gesù è morto per ognuno di loro, così come è morto anche per voi stessi, se desiderate toccare il cuore di questa persona perché è Dio che lo desidera, dovrete anche lasciare da parte ogni traccia di cattiveria o di amarezza nei vostri rapporti umani. Deponete dunque questi sentimenti carnali e rivestitevi di tenera compassione.

Il secondo abito da indossare e quello della benignità. La benignità è amore in azione. Non sarete sgarbati o offensivi verso persone che amate. Se questa persona si comporta con voi in modo scorretto, potete passarci sopra e soprattutto non cercare di partire all’attacco usando le sue stesse armi. Non è necessario regolare ogni situazione facendo i conti immediatamente.

Se vi abituate a reagire in modo benigno e amichevole anche quando gli altri sono sgarbati o ingiusti con voi, non mancherete di raccogliere i frutti della vostra benignità. Pensate a quello che sarebbe il mondo se gli uomini avessero la benignità cristiana nel loro cuore! Questa visione di sogno può trasformarsi in realtà per me e per voi se decidiamo di reagire con benignità in ogni occasione indossando gli abiti che ci vengono offerti da Cristo.

Il prossimo abito nella lista è quello dell’umiltà – umiltà in Cristo. Uno dei peccati più gravi della vecchia natura umana è proprio la superbia. Quante persone oggigiorno sono superbe, caparbie e arroganti. Nel momento in cui avremo messo ordine nel nostro rapporto con Dio, il nostro spirito si farà umile. Lo spirito di Cristo ci aiuta a scendere dal nostro piedistallo.

La nostra nuova nascita ci procura anche un nuovo comportamento nei riguardi del nostro prossimo. Per la grazia che m’è stata data io dico quindi a ciascuno tra voi che non abbia di sè un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sè un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha assegnato a ciascuno (Romani 12,3).

Quanto all’amor fraterno, siate pieni d’affezione gli uni per gli altri (v.10). Se ci comportiamo in questo modo come Cristiani dobbiamo anche indossare l’abito dell’umiltà.

Il prossimo abito di fattura divina è quello della dolcezza. Rivestitevi di dolcezza! Se siete circondati da gente superba che parla con odio, calunniando gli altri, non immischiatevi nei loro discorsi. La dolcezza era una delle caratteristiche di Cristo e, se la pratichiamo, possiamo far veder Cristo in noi a quelli che non lo conoscono. Il nostro comportamento cristiano viene cosi ’ messo in rilievo.

Seguendo la nostra lista siamo quindi invitati ad indossare l’abito della pazienza. Indossatelo! Pochi sono quelli che sono disposti ad attendere e a pregare!.

Mi sembra che tra tutti questi doni della grazia divina che sono a disposizione dei Cristiani, il dono della pazienza è proprio quello che dovrebbe essere maggiormente praticato. Abbiamo bisogno di tanta pazienza in questo tempo in cui tutto si muove in fretta, in mezzo a persecuzioni e preoccupazioni. Abbiamo anche bisogno di pazienza nei nostri rapporti umani, soprattutto con quelle persone che vediamo ogni giorno e con le quali i rapporti sono difficili.

La pazienza è una caratteristica dell’uomo rinnovato. Come le altre virtù, essa deve venir praticata. Il consiglio che ci viene dato in rapporto alla pazienza è di sopportarci gli uni gli altri.

Fate baie attenzione ora al prossimo abito da indossare, che è quello del perdono. …perdonandovi a vicenda come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Nessuna cosa ostacolerà la vostra testimonianza cristiana maggiormente del mancato perdono verso coloro che vi hanno ingiustamente offeso o fatto del male.

Come il Signore ci ha perdonato così anche dobbiamo perdonare. Dobbiamo farlo  per amore di Cristo. Il perdono ci riempirà di una pace soprannaturale che ci aiuterà a comprendere come Cristo ha saputo perdonare coloro che gli hanno fatto del male. Se avete Gesù nel vostro cuore, potrete anche perdonare a chiunque ogni sorta di colpa commessa a vostro danno.

Sopra tutte queste cose, vestitevi della carità. Questo è per noi il punto culminante. “Sopra tutte queste cose, vestitevi della carità che è il vincolo della perfezione.”

Un’altra traduzione ci dice: “Al di sopra di tutto ci sia sempre l’amore, perché è soltanto l’amore che tiene perfettamente uniti.”

L’amore è la risposta a tutti i problemi che possiamo avere nei nostri rapporti con gli altri. L’amore farà crollare tutti i nostri preconcetti. Esso spegnerà in noi ogni rabbia, ogni cattiveria e farà svanire le cattive intenzioni e i desideri insensati. Ecco dunque le tre cose che contano, fede, speranza, amore. Ma la più grande di tutte è l’amore.

Non dobbiamo preoccuparci per il nostro comportamento se siamo pronti ad indossare questi abiti della giustizia divina e se pratichiamo l’amore di Cristo, che è il coronamento della legge di Dio. Ornati di questi doni della grazia potremo convincere ognuno della realtà della nostra fede cristiana.

In tal modo Cristo, risorto e vivente nei nostri cuori, nella nostra persona e nella nostra vita diventerà visibile in noi.

Tratto da: http://www.chiesadiroma.it/


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