Lombardia: nuove restrizioni sui luoghi di culto?

lode_a_dio (1)(ve/nev) È previsto per domani il voto favorevole del Consiglio regionale della Lombardia in merito a nuove norme relative alla “Pianificazione delle attrezzature per i servizi religiosi”. Un provvedimento anti-moschee, si è detto, e la Lega Nord che lo ha voluto con forza non nasconde che si tratta di una misura tesa a contrastare il progetto di palazzo Marino relativo alla costruzione di una moschea nel capoluogo.

Contro la libertà religiosa
“Si tratta di norme platealmente anticostituzionali che minano la libertà di culto, discriminano i cittadini appartenenti alle confessioni religiose diverse dalla cattolica, violano la privacy su una materia delicata e sensibile quale l’appartenenza e la pratica religiosa”. Lo afferma il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS).
“Le nuove norme peggiorano un testo precedente che, vietando la conversione d’uso per locali da adibire a luoghi di culto, già penalizzava le confessioni religiose che non dispongono di templi o sedi tradizionali.

Manovra anti-islamica
Ora si rasenta il ridicolo imponendo alle confessioni che intendono aprire un locale di culto di istallare telecamere di sorveglianza collegate con le forze dell’ordine, o di garantire la disponibilità di parcheggi pari al 200% della superficie dell’immobile. La sola verità è che con questa mossa demagogica la Regione intende cavalcare i sentimenti anti-islamici seguiti agli attentati di Parigi e alimentare i pregiudizi contro le numerose comunità religiose non cattoliche attive e radicate in Lombardia. Come evangelici – prosegue Aquilante – denunciamo questa strategia dell’intolleranza e attendiamo con fiducia il giudizio di costituzionalità su norme che violano fondamentali diritti di libertà.

Fonte: http://www.voceevangelica.ch/


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