È un 2020 che in molti hanno già definito apocalittico. L’inverno che non c’è, la violentissima esplosione del vulcano Taal nelle Filippine, il violento terremoto in Turchia e quello recentissimo nei Caraibi e in Albania, la mostruosa tempesta invernale in Canada. Come non citare, poi, in questo elenco di catastrofi, l’epidemia di coronavirus che continua a mietere vittime in Cina e a espandersi anche oltre i confini cinesi. A tutto questo caos, c’è da aggiungere uno sciame di locuste di proporzioni bibliche che sta interessando l’Africa orientale e che in futuro potrebbe affacciarsi in alcune aree del Mediterraneo.
Locuste è emergenza: Il flagello biblico sull’Africa orientale. L’invasione delle locuste nell’immaginario collettivo è relegata alla Bibbia e alle “10 piaghe d’Egitto”. Oltre un miliardo di locuste stanno invadendo i Paesi del Corno d’Africa; l’enorme sciame di locuste, infatti, ha già colpito Etiopia e Somalia, stiamo parlando del peggior focolaio di locuste in almeno 25 anni. Dopodiché si sono trasferite in Kenya, in numero ancora maggiore, tant’è che qui si parla dello sciame più grande degli ultimi 70 anni!
Le dimensioni di uno sciame sono davvero impressionanti, in altre parole 60 chilometri per 40 chilometri, e può contenere circa 150 milioni di locuste per chilometro quadrato. Sapete cosa significa? Che questo enorme sciame probabilmente contiene diverse centinaia di miliardi di locuste. Sono insetti capaci di spostarsi molto rapidamente, arrivando a coprire fino a 150 km di distanza in un solo giorno. In Kenya hanno invaso oltre 70.000 ettari di terre, gli agricoltori e la polizia locale stanno cercando di combattere lo sciame con fumo e gas lacrimogeni, ma vista l’eccezionalità del fenomeno, gli effetti sono limitati.
I danni al comparto agricolo potrebbero essere incalcolabili, una locusta solitamente può mangiare tanto cibo quanto il proprio peso corporeo. Uno sciame di un chilometro quadrato può consumare una quantità di cibo giornaliera che arriverebbe a sfamare oltre 35.000 persone. La minaccia potrebbe spostarsi lungo entrambe le sponde del Mar Rosso, verso le coste di Egitto, Sudan, Eritrea, Arabia Saudita e Yemen. Alcuni sciami potrebbero spingersi anche nel nord-est dell’Uganda, nel sud-est del Sudan meridionale e nel sud-ovest dell’Etiopia.
Si pensa che uno tra i fattori che possono aver contribuito all’eccezionale grandezza dello sciame di locuste quest’anno sia il dipolo dell’Oceano Indiano (IOD) altamente positivo. Un IOD positivo causa un forte innalzamento delle temperature delle acque superficiali oceaniche e delle temperature dell’aria lungo la costa dell’Africa orientale. Cresce anche l’umidità, condizioni che rappresentano un terreno molto fertile per il proliferare delle locuste.
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