di Agostino Masdea – “Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini…”. Matteo 25:1 – Gesù, nella parabola delle vergini, racconta la storia di dieci damigelle che attendono l’arrivo dello sposo per andargli incontro. II concetto di questa parabola è espresso nelle parole finali: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà”. Matteo 25:13
Lo sposo è il Signore e le lampade di quelle ragazze sono il simbolo della testimonianza cristiana e della fede nella nostra vita. Gesù dice: “Voi siete la luce del mondo, così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini”. Matteo 5:16. L’olio rappresenta lo Spirito Santo. La parabola ci invita a meditare sull’imprudenza delle cinque giovani disavvedute, che non si erano sufficientemente preparate ad incontrare lo sposo. Tutte e dieci le ragazze si addormentarono e si svegliarono udendo lo stesso richiamo: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro! Solo a quel punto cinque di loro si resero conto che le loro lampade stavano per spegnersi.
Se avessero controllato prima, avrebbero avuto il tempo di andare e trovare dell’olio, ma ora era ormai troppo tardi. Stiamo noi controllando lo stato della nostra lampada? Molti cristiani non si rendono conto degli effetti drammatici che una simile negligenza comporta. Le cinque vergini disavvedute rimasero fuori dal convito nuziale, semplicemente a causa della mancanza di olio nelle loro lampade.
Se vogliamo che la fiamma dello Spirito Santo arda ancora nella nostra vita e che la nostra testimonianza risplenda come un faro nella notte, dobbiamo ritornare al Signore con tutto il nostro cuore, chiedergli di perdonare la nostra trascuratezza e di riversare su di noi la potenza dello Spirito Santo. Allora non solo la fiamma si ravviverà, ma avremo una riserva sufficiente per affrontare la notte che incombe.
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