L’Italia unita che prega Gesù invisibile e riconosce la sua autorità

Appello a tutti i fratelli e sorelle, diaconi, anziani e pastori in Cristo.

Quello che ho percepito in questi giorni di quarantena, è che tutti noi “escluso nessuno” siamo responsabili di quello che sta succedendo nel mondo, perché non stiamo portando il lieto messaggio del Vangelo del regno al mondo intero e ci accontentiamo della nostra piccola comunità, mentre il Signore ci ha comandato: Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura, abbiamo avuto tutto il tempo per farlo ma ci siamo accontentati nel nostro piccolo, il Signore alla chiesa che mi ha affidato ha dato una visione profetica come riferimento per il tempo attuale, ed è nel capitolo 3 di Geremia, chiunque leggerà si rende conto, questo è successo perché le chiese di oggi si sono corrotte, si sono addormentate, pensano ad arricchirsi, quando il Signore ci insegna che a lui appartiene la ricchezza e la Gloria e tutti quelli che dicono: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», il Signore ci dice: Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.

Ognuno si sente pastore, quando il Signore ci ha detto che uno solo è “il Pastore delle anime nostre” ognuno crede d’insegnare all’altro, quando Gesù dice che “uno solo è il Maestro“, io non mi sento pastore, nonostante il Signore mi ha scelto, ma sono vostro fratello in Cristo, perché Gesù dice che noi “siamo tutti fratelli” prendete coscienza di questo, tutti ci sentiamo giusti, quando il Signore dice che “non c’è nessun giusto” noi siamo solo “giustificati” se crediamo in lui! Ognuno pensa di avere tutta l’autorità, quando Gesù è il solo ad avere tutta l’autorità, perché è il “Re dei re”. Noi pensiamo che la chiesa è nostra, quando “la chiesa è di Dio“, ognuno pensa di essere sapiente, quando “a Dio appartiene tutta la sapienza“, ognuno quando predica grida, pensando che la potenza è nel gridare, mentre la scrittura dice; “Egli non griderà, non alzerà la voce“, non la farà udire per le strade. E’ bastato il piccolo Davide per Distruggere il gigante, solo perché si faceva usare da Dio, lui non confidava né nella sua forza, né nella sua intelligenza, ma sapeva che la sua forza era in Dio.

Fratelli, sorelle, diaconi, anziani, pastori, riflettete, credo che in ogni chiesa d’Italia si stia pregando per questo nemico di coronavirus, ma i risultati sono pochi, sapete perché, perché ognuno di noi ha acceso un piccolo fuoco sull’altare, non è un grande fuoco che arriva sull’altare di Dio, questo perché in mezzo alle chiese è entrato il distruttore che divide la comunione fraterna. Voglio dire che ciascuno di noi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io, di Apollo»; «io, di Cefa»; «io, di Cristo» non arriveremo da nessuna parte.

Fratelli, sorelle, Cristo non è Diviso, noi tutti saremo “uno”, in Cristo, se saremo uniti, questo dimostra il più grande comandamento, ricordate: da questo vi riconosceranno tutti che siete i miei, dall’Amore che avete gli uni verso gli altri.

 Nel corpo di Cristo non c’è divisione, e se tutti preghiamo il Signore con questo sentimento di amore, non ci saranno tanti piccoli altari accesi, ma ci sarà un grande altare di fuoco che arriva a Dio; e se arriva a Dio, con un soffio ci libererà da questo demone di coronavirus. La scienza è nulla davanti alla potenza di Dio!

Con la fede che Dio mi ha dato, se mi permettete, vorrei proporre una preghiera collettiva alla stessa ora, tutti i giorni alle ore 21:30 fino a quando non sarà finita questa pandemia, rivolgiamo un tempo di preghiera e supplica al Nostro Signore e Salvatore “Gesù Cristo”, affinché liberi completamente tutta l’Italia dal coronavirus; affinché guariscano tutti gli ammalati, e non ci siano più contagiati, e ringraziamo il Signore anticipatamente per il suo perdono e intervento soprannaturale, che nessuno sgridi lo spirito di coronavirus ma che tutti chiedano l’intervento di Dio. Questa non è una guerra personale, ma di Dio, affinché non diciamo che sia stata una nostra autorità, ma la Sua potenza e autorità e affinché Dio si mostri perfetto nella sua Gloria; affinché questo processo possa servire per attestare la vera chiesa di Cristo “universale”, siamo chiamati tutti alla stessa vocazione e allo stesso proponimento di Dio come chiesa universale unita con un medesimo sentimento per il nostro Re dei re.

Roberto Santoro


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