L’Isis rivendica l’uccisione di una famiglia cristiana in Pakistan

A distanza di 4 giorni dall’accaduto, L’Isis ha rivendicato l’uccisione di un’intera famiglia cristiana a Quetta (Pakistan) nel giorno di Pasquetta. Secondo quanto rivelato dai quotidiani locali, l’attacco sarebbe avvenuto subito dopo cena, intorno alle 10, quando la famiglia a bordo di un risciò elettrico si stava recando al vicino mercato locale per concludere il pasto con un gelato. Nel tragitto tra la loro casa ed il mercato, il risciò è stato affiancato da una moto a bordo della quale c’erano due uomini con i volti coperti dai caschi, uno dei quali ha estratto una mitraglietta ed ha sparato sulla famiglia cristiana, 4 adulti ed una bambina, uccidendo tutti gli adulti e lasciando in fin di vita la piccola.

Nei giorni successivi all’assassinio il portale ‘Vcanews‘ ha identificato una delle vittime come Pervaiz Masih, spiegando che l’uomo viveva a Quetta da 10 anni e che proprio in questa occasione era riuscito a riunirsi con i suoi parenti provenienti da Dubai e Lahore per festeggiare con loro la Santa Pasqua. A condividere questi dettagli è stato il vicino di casa dell’uomo, Aftab, che poi ha aggiunto: “Sono tornati dalla cena e stavano uscendo a prendere un gelato nel mercato vicino quando sono stati colpiti. I corpi verranno rimandati a Lahore per la sepoltura”.

Sin dal primo momento la polizia locale aveva ipotizzato, data la modalità dell’omicidio, che si era trattato di un attentato in piena regola: “Quattro parenti cristiani si stavano recando in un mercato vicino su un risciò elettrico quando due sconosciuti armati su una motocicletta hanno aperto il fuoco”, aveva dichiarato Moazzam Jah Ansari successivamente all’accaduto, aggiungendo poi: “È stato un attacco mirato e un atto di terrorismo”. La conferma di quelle parole è giunta oggi con la rivendicazione da parte del gruppo terroristico di matrice islamica.

Luca Scapatello

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